Studiare in un’università in Spagna è l’aspirazione di molti studenti italiani. Il costo della vita poco alto, l’ambiente accogliente, il clima mediterraneo e la presenza di tanti studenti stranieri sono i motivi extra studio che inducono gli universitari italiani a scegliere la Spagna. In realtà, ci sono anche tutta una serie di ragioni più attinenti allo studio che rendono le università spagnole un’ottima scelta. Qui sotto, cinque motivi per preparare i bagagli e partire con destinazione Spagna.
1 – Ottimo livello didattico delle università in Spagna
Le università spagnole condividono con l’Italia la stessa qualità didattica. Ogni anno, viene stilata una classifica internazionale che include più di 1500 istituzioni universitarie in giro per il mondo. Questa classifica (QS World University Rankings) tiene conto di fattori come la qualità dell’insegnamento e della ricerca, il rapporto tra le competenze fornite e le competenze richieste dal mondo del lavoro, la relazione docenti-studenti, l’internazionalità degli studi e così via.
Ebbene, le prime università italiane inserite nella lista relativa al 2023 occupano il 139esimo, il 167esimo, il 171esimo posto, il 243esimo posto e così via. Stesse posizioni per le università spagnole:
- Universitat Autònoma de Barcelona – 178esimo posto
- Universitat de Barcelona – 184esimo posto
- Universitat Autonoma de Madrid – 215esimo posto
- Computense University of Madrid – 226esimo posto
- Universitat Pompeu Fabra – Barcelona – 233esimo posto
Iscrivendosi in un’università in Spagna, quindi, si ha la certezza di poter contare su un sistema didattico di livello pari a quello di provenienza. La scelta di atenei poi è molto ampia perché ci sono più di 80 università presenti sul territorio. Oltre alle università citate sopra, la lista dei migliori atenei include anche quelli di Granada e Valencia.
2 – Università Spagna per italiani: burocrazia poco complessa
Studiare in Spagna non è per niente complicato dal punto di vista burocratico. Come iscriversi all’università in Spagna? L’iter cambia a seconda che l’iscrizione sia all’intero corso di studi oppure solo a un trimestre/semestre.
Gli studenti che scelgono di seguire tutto il percorso di studi universitari in Spagna devono sbrigare l’intero iter subito dopo il diploma. Basta semplicemente fare domanda sul sito UNED (Universidad Nacional de Educacion a Distancia), l’ente che si occupa della gestione degli studenti.
Nel modulo vanno inseriti i propri dati personali e va indicato l’indirizzo di studio prescelto. È possibile selezionare una delle seguenti aree: scienze e tecnologia (Ciencias y Tecnología), scienze umane e sociali (Humanidades y Ciencias sociales) e arti figurative, musicali e coreutiche (Artes plásticas imagen y diseño o artes escénicas, música y dana).
Una volta compilato il modulo, bisogna pagare una ricevuta e inviare le fotocopie dei documenti d’identità, del diploma di maturità e delle pagelle degli ultimi tre anni delle scuole superiori. L’UNED verifica la documentazione e converte il voto di diploma in decimi per poter valutare l’accesso all’università. Ovviamente, più è alto il voto di maturità e maggiori saranno le possibilità di essere ammessi nell’università spagnola prescelta. Se si viene ammessi, l’iter prevede:
- grado – titolo equivalente alla laurea triennale italiana con un percorso che include 240 crediti formativi
- postgrado o master – titolo equivalente alla laurea magistrale italiana con un numero di crediti incluso tra 60 e 120
- doctorado – titolo equivalente al dottorato di ricerca delle università italiane
In linea di massima, i percorsi universitari sono abbastanza simili. Esistono, però, delle differenze tra i due paesi. Molti si chiedono se sia vero, per esempio, che la facoltà di medicina in Spagna è a numero aperto? È vero. Le università spagnole non prevedono il superamento di un test di ingresso per l’accesso a medicina. La facoltà cioè non è a numero chiuso. Gli atenei pubblici, però, somministrano un test iniziale denominato PAP, un test di lingua spagnola e uno di lingua inglese.
Per chi vuole fare un’esperienza all’estero esiste anche la soluzione dell’Erasmus, che permette di studiare in Spagna per un periodo di tempo predefinito. L’Università Nicolò Cusano, per esempio, favorisce gli studenti intenzionati a partire per un periodo di diverse mensilità e si occupa di fornire assistenza per il disbrigo delle relative pratiche amministrative. Il programma Erasmus+ di Unicusano, tra l’altro, consente agli studenti di accedere a una borsa di studio erogata dalla Comunità Europea e concepita come contributo per sostenere il costo della vita in un paese straniero. In genere, la borsa viene erogata mensilmente.
3 – Università in Spagna: apprendimento della lingua facilitato
Per poter studiare in Spagna bisogna conoscere lo spagnolo. Le università spagnole richiedono una certificazione che attesti la conoscenza della lingua prima della partenza. Di solito è previsto il possesso della certificazione DELE. Il certificato include sei livelli distinti di conoscenza (A1, A2, B1, B2, C1, C2) e generalmente le università richiedono un livello pari a B1 per l’ammissione.
Per uno studente italiano lo spagnolo è una lingua che presenta un approccio più semplice rispetto ad altre. Come l’italiano è una lingua neolatina. La radice comune fa sì che ci siano molti termini simili e che il significato di molte parole si possa dedurre per assonanza (ovviamente senza esagerare). Il sistema degli accenti poi è molto simile e più in generale l’ortografia e la fonetica non si discostano in maniera drastica. Questo non significa che sia possibile evitare di studiare con attenzione, ma si può sfruttare la base comune per progredire più rapidamente nell’apprendimento.
4 – Studiare in Spagna: costo della vita e assistenza sanitaria
Nella scelta del paese dove fare un’esperienza all’esterno non vanno sottovalutati aspetti come il costo della vita. Scegliere la Spagna consente di non dover pianificare budget supplementari. Il costo della vita è contenuto e le borse di studio Erasmus+ consentono di vivere con un investimento sostenibile da tutti.
I cittadini europei, tra l’altro, hanno diritto all’assistenza sanitaria gratuita. Prima di partire bisogna solo assicurarsi di poter con sé la tessera sanitaria nazionale, sul cui retro dal 2004 è presente la dicitura Tessera Europea di Assicurazione Malattia. In assenza della tessera si ha comunque diritto a farsi curare nelle strutture pubbliche di qualsiasi paese della Comunità Europea. In quest’ultimo caso, però, è necessario anticipare la spesa e poi richiedere il rimborso al sistema sanitario nazionale italiano.
I cittadini europei non necessitano neppure del visto. Se il periodo di permanenza supera i 3 mesi, però, è obbligatoria la registrazione presso le autorità locali municipali oppure presso la polizia. Una volta registrati, si ottiene il NIE – numero identificativo stranieri, simile al codice fiscale italiano. Questo numero è indispensabile per aprire un conto corrente spagnolo, sottoscrivere un abbonamento telefonico oppure intestarsi delle bollette per il collegamento a internet. Per ottenere il NIE bisogna solo compilare l’apposito modulo, munirsi di fotocopia dei propri documenti d’identità e pagare una tassa di pochi euro.
5 – Un’esperienza che aiuta a crescere
Vivere un’esperienza di studio all’estero è arricchente non solo dal punto di vista dello studio, ma anche da quello personale. Trascorrere un periodo di tempo in un paese straniero consente di aprire la mente, accettare e rispettare abitudini e culture diverse, mettersi alla prova e cimentarsi con le proprie difficoltà. Cercare alloggio, informarsi sugli aspetti burocratici della permanenza, assistere alle lezioni in una lingua diversa dalla propria, preparare gli esami in una lingua straniera, confrontarsi con studenti provenienti da altri paesi sono tutte esperienze che aiutano a diventare più maturi, permettono di conoscersi meglio, di scoprire lati nuovi del proprio carattere e di fare chiarezza anche sulle proprie aspirazioni e sui propri obiettivi lavorativi futuri.
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