Come cambiare abitudini: la tecnica della rana bollita
Hai sentito parlare della tecnica della rana bollita e ti piacerebbe saperne di più? Se sei stanco della tua vita e pensi di cambiare abitudini per intraprendere un nuovo percorso, allora sei nel posto giusto.
Frequenti l’università, ma non riesci a dare gli esami e ti piacerebbe cambiare metodo di studio? Il tuo lavoro non ti soddisfa, ma non ti senti mai pronto a lasciare tutto e a tentare un cambio di vita? Sei assalito spesso dalla monotonia e vorresti fare qualcosa per imprimere una nuova direzione alla tua quotidianità?
Se sei bloccato in giornate sempre uguali, la tecnica della rana bollita può esserti d’aiuto. Scopri di cosa si tratta esattamente e come potrebbe aiutarti ad abbandonare la tua comfort zone e a stravolgere quelle abitudini che non ti fanno progredire in nessuna direzione.
Tecnica della rana bollita: l’esperimento
Quando si parla di teoria della rana bollita si fa riferimento a un esperimento condotto all’università John Hopkins University nel 1882. Alcuni ricercatori fecero una piccola prova lanciando una rana in un pentolone di acqua bollente. Naturalmente, la rana tentò subito di salvarsi saltando fuori dalla pentola. Per poter riuscire nell’intento di bollire quella rana, sarebbe stato necessario riempire la pentola di acqua fredda e metterla sul fuoco riscaldandola lentamente. La rana, infatti, non avrebbe tentato subito di saltare fuori per salvarsi, ma si sarebbe messa a nuotare nell’acqua fino a quando le sarebbe stato impossibile mettersi in salvo.
La rana che si abitua inesorabilmente alla pentola fino a rimanerne uccisa rappresenta l’uomo che si abitua inesorabilmente alle proprie condizioni fino a rimanerne ucciso. In altre parole, uscire dalla propria comfort zone è un bene, perché cambiare abitudini consente di rinnovarsi, di aprire i propri orizzonti, di sperimentare nuove soluzioni, di trovare risposte più soddisfacenti, di crescere e maturare e di vivere più pienamente la propria vita.
Non a caso anni dopo, il famoso filosofo Noam Chomsky ha sviluppato il cosiddetto principio della rana bollita proprio per descrivere come i popoli finiscano per assuefarsi al degrado e alle vessazioni fino a essere incapaci di ribaltare le condizioni in cui vivono, anche se ormai sono diventate terribili:
Immaginate un pentolone pieno d’acqua fredda, nel quale nuota tranquillamente una rana. Il fuoco è acceso sotto la pentola, l’acqua si riscalda pian piano. Presto diventa tiepida. La rana la trova piuttosto gradevole e continua a nuotare. La temperatura sale.
Adesso l’acqua è calda. Un po’ più di quanto la rana non apprezzi. Si stanca un po’, tuttavia non si spaventa. L’acqua adesso è davvero troppo calda. La rana la trova molto sgradevole, ma si è indebolita, non ha la forza di reagire. Allora sopporta e non fa nulla.
Intanto la temperatura sale ancora, fino al momento in cui la rana finisce – semplicemente – morta bollita. Se la stessa rana fosse stata immersa direttamente nell’acqua a 50°, avrebbe dato un forte colpo di zampa e sarebbe balzata subito fuori dal pentolone.
Cosa ci insegna la storia della rana bollita?
Il primo insegnamento importante che deriva dalla storia della rana bollita riguarda il cambiamento: bisogna cioè sempre dare un colpo di zampa e saltare fuori dal pentolone quando le abitudini diventano una trappola pericolosa.
Questa storia, però, ci insegna anche un’altra cosa importante sulla natura degli esseri umani: l’uomo è come le rane, vale a dire che tende molto facilmente ad abituarsi e ha difficoltà a fare il salto per uscire dal pentolone dell’abitudine.
Per affrontare più facilmente il cambiamento, dunque, puoi ribaltare la storia a tuo favore e utilizzare la cosiddetta tecnica della rana bollita. Prendi cioè spunto dall’atteggiamento della rana in modo da evitare di introdurre delle novità troppo drastiche dalle quali tenderesti semplicemente a fuggire.
Cosa significa? Per poter cambiare una condizione che ti porti dietro da anni, hai bisogno di abituarti piano piano alla novità. Devi immergerti cioè in una pozza d’acqua che si riscalda lentamente, ma stando sempre molto attento alla temperatura, perché se sale troppo devi apportare un nuovo cambiamento.
Uscendo dalla metafora della storia della rana bollita, gli uomini non riescono a stravolgere la propria vita dall’oggi al domani, ma hanno bisogno di una fase di transizione in cui abituarsi alla novità. Vista la natura umana, però, bisognerebbe sempre stare molto allerta e continuare a monitorare in maniera costante la propria condizione (in modo da evitare la bollitura!).
La tecnica della rana bollita: come usarla nella quotidianità
Cambiare abitudine, dunque, è possibile eccome. Basta farlo per gradi senza pretendere troppo da sé stessi e mettendo in atto quella che abbiamo definito la tecnica della rana bollita. Qui sotto, i passi da compiere per introdurre il cambiamento:
- fissa il traguardo – per cambiare abitudini bisogna conoscere la meta che si vuole raggiungere. Banalmente, se vuoi modificare la tua alimentazione e adottare uno stile di vita più sano, devi avere un obiettivo di perdita di peso. Solo così ti risulterà più semplice adattarti a nuove abitudini alimentari perché gli sforzi a cui ti sottoponi ti condurranno verso la meta prefissata
- imponiti un lasso di tempo per adottare la nuova abitudine – devi fissare una data di scadenza, un tempo limite entro cui la nuova prassi va instaurata. Ricorda, però, che la tecnica della rana bollita non prevede tempi troppo brevi. Il percorso del cambiamento deve essere graduale
- evita di rimandare – la cosa più istintiva che ogni essere umano fa di fronte a un cambiamento “spaventoso” è rimandare con frasi tipo “va bene, inizio da domani”. Una volta presa la decisione, agisci e basta. Detto in altre parole, domani è già tardi e devi iniziare oggi. Non crearti mai falsi alibi e prova a metterti in gioco nel momento stesso in cui lo hai deciso
- fai il percorso a ritroso – ogni cambiamento prevede una serie di passi successivi. Una volta fissato il lasso di tempo per mettere in atto il tuo piano, parti dall’ultimo giorno e verifica i passi da compiere fino al primo giorno. In questo modo controlli la fattibilità del percorso che hai scelto e verifichi anche se i tempi sono quelli giusti.
Come si manifestano gli effetti della bollitura?
Come vedi, si può adottare a proprio vantaggio la tecnica della rana bollita. Attenzione, però, a non finire vittima della sindrome della rana bollita. Quando ti adatti/sopporti una condizione tuo malgrado, subisci uno stress quotidiano dormiente di cui hai scarsa percezione. Al contrario quando sei vittima di un evento importante (un incidente, la perdita di una persona cara), avverti subito tutto l’impatto emotivo dell’accaduto.
Cosa significa? Quando sei in trappola nella pentola piena di acqua sempre più calda, lo stress prodotto è silente e corrode piano piano la mente e il fisico. Tiri avanti, cerchi di farti andare bene la situazione, fino a quando la temperatura non sale al punto di ebollizione e scoppi.
La cosa migliore da fare è dotarsi di un termometro per verificare che la temperatura non salga troppo. Devi apportare cioè di continuo piccoli cambiamenti per sistemare la rotta. I piccoli cambiamenti raffreddano l’acqua e ti fanno ripartire in una condizione di temperatura piacevole.
Facciamo un esempio di tecnica della rana bollita all’università. Sei bloccato e non riesci a superare gli esami? Non tentare sempre lo stresso esame fino a voler mollare tutto. Prova a cambiare tipologia di prova. Se sei iscritto a Unicusano, per esempio, puoi scegliere gli esami suddivisi in esoneri in modo da spezzettare la preparazione. Imparerai così a studiare in una modalità nuova e acquisirai un metodo che ti aiuterà a superare l’impasse.
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