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Tecnica del pomodoro: come funziona e perché è utile per lo studio

Ti sei iscritto all’università e vuoi capire come ottimizzare lo studio per ottenere i migliori risultati possibili? Allora dovresti prendere in considerazione la tecnica del pomodoro. Si tratta di un metodo che ti permetterà di affrontare e risolvere uno dei problemi che affligge molti studenti universitari: la costanza durante le ore di studio. 

Il nemico più grande durante lo studio è la distrazione. Concentrarsi non è semplice e, a volte, non riesci a essere produttivo proprio quando avresti bisogno di impegnarti al massimo. La tecnica del pomodoro ti viene in soccorso e ti aiuta a evitare di mettere a rischio il tuo rendimento, oltre che di vanificare gli sforzi già fatti. 

Regola del pomodoro: le pause servono?

Molti consigliano di studiare senza cedere a distrazioni. Questa modalità, però, non è adatta a tutti. Il bisogno di staccare la spina e far riposare la mente è più che naturale e non va considerato sbagliato. Studiare senza mai riposarti per 5/6 ore di fila può portarti a ottenere un risultato inferiore alle aspettative.  

Il metodo di studio del pomodoro asseconda proprio il bisogno di riposo della mente. Il livello di apprendimento non può rimanere sempre costante per ore. Il cervello ha bisogno di andare in pausa, fare un piccolo reset e riprendere. In questo modo, la produttività resta alta e non rischi di stancarti senza ottenere i risultati sperati.  

Ma qual è la soluzione giusta per organizzare lo studio e le pause? 

La parola chiave è semplice: serve costanza e organizzazione quotidiana. La tecnica del pomodoro ti aiuta a gestire meglio il tempo da dedicare allo studio. In questo modo eviterai le maratone notturne in prossimità degli esami che, oltre a essere stremanti, metteranno a dura prova la tua serenità. 

Cos’è la Tecnica del Pomodoro?

La tecnica del Pomodoro, o The Pomodoro Technique, è una soluzione molto efficace per gestire il tempo. Inventata negli anni ’80 da Francesco Cirillo, uno sviluppatore di software, deve il suo nome a un timer a forma di pomodoro. Cirillo, infatti, utilizzò proprio un timer da cucina per creare la sua tecnica.  

In pratica, il metodo di studio del pomodoro si basa su un concetto molto semplice: durante i minuti scanditi dal timer devi solo studiare o lavorare senza distrarti. 

Lo schema della Tecnica del Pomodoro è molto semplice e immediato: 

  • stabilisci i compiti da svolgere durante la giornata 
  • studia o lavora per 25 minuti senza distrazioni 
  • fermati quando il timer segna la fine dei 25 minuti 
  • fai una pausa di 5 minuti 
  • ricomincia a lavorare o studiare per altri 25 minuti 
  • ogni 4 sessioni (ovvero ogni due ore) prenditi una pausa tra i 15 e i 30 minuti 

Tecnica del Pomodoro: vantaggi e svantaggi

Se ti stai chiedendo la tecnica del pomodoro per studiare è efficace? La risposta è sì. Questo metodo, infatti, ti consente di ottenere diversi vantaggi:  

  • aumento della concentrazione 
  • focalizzazione sugli obiettivi 
  • miglioramento della capacità di organizzare lo studio per sessioni e compiti predefiniti 
  • percorsi di studio più sereni e tranquilli
  • riduzione della tendenza alla procrastinazione. Sapere di dover portare a termine un certo numero di pomodori (compiti) al giorno, infatti, induce a seguire il programma senza rimandare a domani 
  • maggiore fiducia nelle proprie capacità. Più si utilizza il metodo di studio del pomodoro più si ottengono risultati e più aumenta l’autostima. Si crea cioè un circolo virtuoso che fa molto bene allo studio 

Grazie alla Pomodoro Tecnique, puoi gestire lo studio in modo schematico. Ovviamente non si tratta di un metodo esente da difetti: all’inizio il timer può sembrare un nemico e lo scadere dei 25 minuti apparire quasi un miraggio. Questo effetto si verifica soprattutto i primi tempi di utilizzo della tecnica, quando si tende a osservare il tempo scorrere e non si è sicuri di riuscire a concludere il pomodoro (obiettivo) prefissato.  

Non bisogna, però, scoraggiarsi. Come tutte le tecniche, anche quella del pomodoro ha bisogno di un po’ di rodaggio.  

Per usare al meglio la regola del pomodoro è bene indicare una stima del tempo che pensi di impiegare per ciascun pomodoro (studiare un capitolo, fare un esercizio ecc). Via via che procedi, segna accanto al tempo stimato anche il tempo effettivo. A fine giornata poi confronta i pomodori stimati con i pomodori effettivi, in modo da calcolare con più esattezza quanto tempo impieghi davvero a svolgere un determinato compito. In questo modo imparerai a stimare meglio la tua velocità di apprendimento. Questo significa che diventerai sempre più bravo nel pianificare e nell’utilizzare il metodo del pomodoro per studiare.  

Teoria del pomodoro: come evitare le distrazioni

Soprattutto all’inizio, mantenere l’attenzione alta può risultare difficile, ma la soluzione arriva direttamente da Francesco Cirillo, l’inventore della tecnica del pomodoro. Cirillo, infatti, suggerisce:  

Lavora senza fermati sul compito che ti sei prefissato; quando una distrazione si fa strada nelle tua mente, scrivila su un pezzo di carta, e ricomincia subito a studiare”.  

Mettere nero su bianco il tuo “nemico”, infatti, ti aiuterò a focalizzarlo e a tenerlo da parte. 

Un altro consiglio, che arriva direttamente dall’inventore della tecnica, riguarda la protezione del pomodoro da distrazioni esterne. Cosa significa? Devi fare in modo che le persone non ti disturbino mentre stai adottando il metodo del pomodoro.  

Per farlo basta informare con chiarezza chi si avvicina, dicendo che in quel momento non puoi fare altro. In alternativa, puoi negoziare una soluzione per risolvere il problema, come richiamare quella persona in un secondo momento. 

In altre parole, il pomodoro non si interrompe e non si va oltre il tempo scandito dal timer. Non si fanno cioè pause più lunghe o più brevi e non sono previsti spazi di lavoro diversi da quelli stabiliti. 

Qualche consiglio utile per applicare la tecnica

La tecnica del pomodoro può essere utilizzata senza dubbio per ottimizzare lo studio e gestire al meglio il tempo da dedicare agli impegni accademici. Ma per ottenere davvero buoni risultati è bene seguire qualche consiglio: 

  • crea delle to do list, ossia un elenco di punti da rispettare. Il metodo del pomodoro con il timer, infatti, è inutile se non hai chiara la mole di lavoro da affrontare 
  • non stai facendo una gara contro il timer. Il tuo scopo non è completare un certo numero di cicli per poi essere libero dallo studio 
  • interrompi non appena senti suonare il timer. Non hai finito quello che avevi previsto nei 25 minuti? Non proseguire, ma fermati subito. Riprenderai dopo la pausa. Se decidi di proseguire, si innesca uno strano meccanismo di compensazione. Cosa significa? Se hai studiato 38 minuti, per esempio, tenderai inconsciamente a prenderti una pausa più lunga di 5 minuti. In questo modo, però, rischi di far saltare tutti i tempi della regola del pomodoro  

Le fasi della tecnica del pomodoro

Ecco ora un brevissimo schema che riassume le tre principali fasi del metodo di studio del pomodoro: 

Prima fase: Preparazione 

Per prepararsi efficacemente alla sessione (ossia ai 25 minuti di lavoro) è necessario fare una buona pianificazione delle attività.  Decidi cosa dovrai studiare in ogni sessione facendo un piano di lavoro. 

Seconda fase: Attività 

Come abbiamo detto, è importante fare un task per volta. Per mantenere alta l’attenzione per 25 minuti consecutivi, il trucco è affrontare un solo argomento per sessione. Questo perché per avere focalizzazione assoluta è assolutamente necessario evitare il multitasking. 

Terza fase: Pausa 

Non tutti lo capiscono, ma è proprio questa la parte più importante, perché permette di riposarsi e riprendere fiato per avere più concentrazione nella sessione successiva. Se non fai la pausa, non recupererai abbastanza. E così, sessione dopo sessione, finirai per sentirti svuotato e stressato. 

A questo punto, potresti obiettare che 5 minuti siano pochi per recuperare del tutto, ma non sono neppure troppi per non perdere la concentrazione. Ecco perché è fondamentale essere rigorosissimi nel fare le pause e nel ripartire. 

Cosa ti serve per iniziare

Per creare la to do list puoi usare un diario, un’agenda, un foglio di carta o un modulo specifico con le caselle da spuntare. Quello di cui hai assolutamente bisogno è il timer per organizzare il tutto.

Ci sono tante app che ti permettono di mettere in pratica la tecnica del pomodoro, ma puoi affidarti anche a un classico timer da cucina, magari proprio a forma di ortaggio.

Ecco alcune applicazioni desktop e mobile:

  • Pomodoro Timer per iPhone e iPad
  • Focus Booster
  • PomoDone
  • Time Tracker
  • Simple Pomodoro

Ottimizzare lo studio: qualche consiglio in più

Concludiamo questa guida con qualche consiglio extra per permetterti di rendere al massimo durante le tue sessioni di studio:
  1. metti il telefono in modalità aereo oppure tienilo in un’altra stanza o in un cassetto. Questo semplice stratagemma aiuta anche a livello simbolico per avere più chiarezza mentale
  2. approfitta della gamification per controllare i tuoi risultati. Tenere traccia delle tue performance in maniera divertente è utile per capire come stai procedendo. Puoi decidere di superare il tuo limite (quando possibile) o di premiarti al raggiungimento dell’obiettivo
  3. utilizza le pause per distrarti davvero. Se controlli la mail, guardi i social, rispondi ai messaggi, non hai fatto una vera pausa. Il metodo del pomodoro risulta efficace quando ti alzi dalla scrivania. Cambiare ambiente, posizione, attività permette al cervello di distrarsi davvero. Allora cosa fare? Bere un caffè, uscire fuori casa (in terrazzo, sul balcone), chiamare un amico, mettere la lavatrice, prepararti uno spuntino e così via.

Credits: Wirestock/DepositPhoto

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