Nell’estate 2018 nel campus dell’UniCusano nasce l’idea di una squadra di Basket mista, di rappresentanza, e una per le manifestazioni amichevoli e le gare ufficiali.
Massimiliano “Max” Cannalire è il cuore pulsante del progetto ed è proprio sua l’idea di intervistare i giocatori che compongono la squadra!
Squadra di Basket Unicusano: l’articolo-intervista di Massimiliano “Max” Cannalire a Lalita Rusnac, la prima della squadra a segnare un canestro!
Vogliamo raccontare i personaggi che, durante l’estate scorsa, hanno voluto mettersi in discussione e, perché no?, in gioco, su un campo di Basket sito in periferia, a Via di Torrevecchia.
Una ragazza proveniente da Mosca segna il primo canestro in partita, al campo open della vicina Via di Torrevecchia.
Le abbiamo posto qualche domanda, ed è uscita fuori tutta la passione: per il Basket e per la Musica, da Mozart a Bocelli.
Perché in fondo per mettere la palla nel cesto ci vogliono coordinamento, decisione, tecnica ma anche armonia.
La Squadra di Basket dell’Unicusano
La Squadra di Basket nasce a due passi dall’Università degli Studi Niccolò Cusano. Composta da un gruppo per lo più di ragazzi e uomini, con tre studentesse e un gruppo di amiche e amici capaci di incoraggiarne l’intraprendenza sportiva. Che si è manifestata prima al campo open, all’aperto, poi in palestra, alla Scuola La Salle, da un mito, della Pallacanestro romana in giro per l’Italia, l’Europa e il Mondo, Stefano Sbarra.
E proprio domenica 31 aprile è stato ospite su Radio Cusano Campus il tecnico, di quella meravigliosa squadra, il Bancoroma, che il 29 marzo 1984 ha vinto la Coppa dei Campioni con due tiri liberi del secondo playmaker, entrato come cambio dell’indimenticato Larry Wright, oggi preside di una scuola a Monroe, Louisiana (Stati Uniti).
Il primo canestro della Squadra di Basket Unicusano
Nel gruppo fatto di tre ragazze, dopo almeno 5 tentativi, la prima, in una partita, a segnare un canestro storico, per una attività “nuova”, nell’UniCusano, è stata una prossima laureata in Economia, provenienza russa, Lolita Rusnac (pronuncia Lalita).
È lei, che, riservata, discreta, mostra, sul campo determinazione, grinta e una evidente confidenza con il pallone e il rettangolo da Pallacanestro.
È Lalita, che, con un “arresto e tiro”, firma i primi due punti sul campo, per la nascente novità agonistica, dell’ateneo di Via Don Carlo Gnocchi, su un campo distante dalla sede 800 forse 900 metri.
Fisico da Pivot o da Ala Grande, Lalita potrebbe praticare una infinita serie di discipline sportive; con quell’altezza e quel forte carattere o giochi a Basket o fai Nuoto e Pallanuoto, o il Martello (schiacciatrice), nel Volley, o ancora le arti marziali tipo Karate o l’Atletica Leggera. O alcune di esse insieme. Tutte attività motorie che richiedono enorme costanza e carattere da insegnare agli altri.
Lei si è rimessa a giocare a Basket per vedere, con curiosità, se fosse rimasta in confidenza con i fondamentali, dello sport per eccellenza da parquet. E come i muscoli quando uno interrompe per qualche tempo l’attività agonistica, certi cambi di direzione, certe movenze, alcuni passi, restano nella memoria. E tornare a praticarli ti fa pensare di non aver mai interrotto, quel rapporto non comune, con uno Sport speciale, da vivere con serietà, con carattere. E a Lalita, credeteci, quello non manca, davvero, tanto nel percorso di laurea quanto nella lotta per un pallone in più da conquistare.
Squadra di Basket Unicusano: l’intervista a Lalita Rusnac
Di quale città sei, della Russia? E da quanti anni sei in Italia?
“Sono di origine russa, di Mosca, e là ho passato la mia infanzia. Sono a Roma da quasi due anni”.
Per quanto hai praticato la Pallacanestro?
“Ho giocato a Pallacanestro per più di 8 anni. In tutto questo tempo ho sviluppato la mia base tecnica”.
E si vede, nel prendere la posizione, nel palleggio, nella preparazione al tiro, quel feeling con il pallone a spicchi.
Cosa ti è rimasto, di quella esperienza sul campo, tra gli allenamenti e il far parte di un gruppo?
“Mi è rimasta la passione, per questo Sport, oltre al piacere per la sana competizione, per il gioco di squadra; la voglia di vincere rispettando le regole e l’avversario. Tutto questo”.
dice la futura dottoressa in Economia, che va avanti a colpi di 30/30.
Ti mancava, il campo, sul piano agonistico e del metterti in gioco e in discussione?
“Certo, che mi manca il campo! Sentire le persone che fanno il tifo per me, e che mi applaudono. Mi manca l’euforia, l’emozione indescrivibile di fare canestro!!!”
dice con una buona dose di sano entusiasmo.
Secondo te, la Pallacanestro è davvero la disciplina sportiva più diffusa sul pianeta, come ha detto di recente un illustre allenatore italiano (Valerio Bianchini, il primo a vincere lo scudetto in 3 società diverse: Cantù, BancoRoma e Pesaro, n.d.r.)?
“Penso di sì, anche se in Italia si parla sempre di Calcio”
dice, con un sorriso.
Hai tempo, tra i diversi impegni accademici, per frequentare ancora adesso il mondo sportivo?
“Certo, è sempre viva in me, la passione per lo Sport, come anche per gli studi di Economia. Secondo me associare lo Studio allo Sport è il massimo, di quello che uno studente può desiderare”.
È decisa, questa orgogliosa giovane e tenace ragazza, nella convinzione espressa.
Quali altri Sport ti piacciono?
“Oltre la Pallacanestro mi piacciono anche il Nuoto, la Pallavolo e il Tennis”.
I tuoi gusti musicali? Rock o melodia? O un altro genere?
“Sono appassionata della Musica Classica: mi piace Mozart, che mi dà molta serenità ed equilibrio interiore. Inoltre amo la musica italiana: Andrea Bocelli, Al Bano, Ramazzotti”.
Lo sai che del gruppo nato questa estate sul campo di Basket vicino all’Unicusano, il primo canestro è stato il tuo? Un gesto atletico di una DONNA, in un gruppo a prevalenza maschile. E che viene da un’altra nazione! A questa cosa, ogni tanto ci pensi?
“Oggi ricordo con un sorriso, quel giorno speciale. Ho giocato con grande entusiasmo. È vero: ero l’unica donna, nella squadra di Basket Unicusano. Un po’ imbarazzante ma comunque bello”.
Lalita spiega con precisione:
“Mi sono facilmente integrata in questo gruppo, a prevalenza maschile e italiano. Mi ricordo quando ero piccola e vedevo i film e la televisione, con i giocatori che facevano canestro. Li ammiravo, sempre così alti ed agili, nei movimenti. Cosi tanto da desiderare anche io, di diventare una giocatrice di Basket. Oggi ringrazio Max, che mi ha dato l’opportunità di riprovare quella emozione, con il primo canestro Italiano!”.
Lalita, la Squadra di Basket Unicusano e lo studio.
Il primo di un aureo percorso, da fare, tra Studio e Sport.
È una strada lunga, ma con grinta, si può fare.
Lalita poteva e può scegliere il Nuoto e tutte le discipline che si riferiscono a un fisico atletico, da Pivot o da Ala, da quelle acquatiche fino a ipotizzare la strada dello spettacolo.
Ha preferito tornare sotto canestro e in post o in angolo per un tiro dai 4 metri. Per segnare con immutata voglia di fare bene. Sui libri come a canestro. Proprio vero.
Il Basket è ritmo.
È musica.
Niente di più autentico.