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SMAU: un premio per l’UniCusano?

SMAU e UniCusano: ecco come legano e cosa hanno in comune l’appuntamento dello SMAU con la realtà dell’UniCusano.

Dopo un anno travolgente in cui le novità si sono succedute una dietro all’altra, arrivano buone notizie anche dallo SMAU. L’UniCusano è ufficialmente una delle finaliste del “Premio Innovazione Digitale “ presso lo SMAU Milano 2015. Non si conosce ancora l’esito perché il premio verrà consegnato durante l’ultima giornata, venerdì 23 ottobre alle ore 14.30 presso la Sala 1 del padiglione 2, ma essere in nomination è già una bomba. Quando si parla d’innovazione, d’altronde, l’università Niccolò Cusano è sempre in prima linea e chi è attento a questo tipo di sensibilità lo nota subito. Volete saperne di più di questo connubio tra SMAU e UniCusano? Non vi resta che continuare a leggere.

La notizia è chiara: lo SMAU chiama l’UniCusano. Perché? Forse per assegnarle il “Premio Innovazione Digitale” di quest’anno. Di sicuro per metterla nella prestigiosa rosa di finaliste che garantisce, comunque, una targa dedicata durante la cerimonia alla presenza della stampa nazionale e locale (televisioni, quotidiani, riviste periodiche, agenzie stampa). La storia può essere molto tecnica ma può essere anche raccontata in modo prosaico. Ci proviamo qua: il colosso Aruba fornisce l’hardware all’università per far girare la sua piattaforma di eLearning. Nel corso degli ultimi anni, l’istituto ha vissuto uno sviluppo così forte (ormai si tocca quota 15mila iscritti!) da richiedere una maggiore adattabilità dell’infrastruttura hardware al fine di poter gestire in modo flessibile il servizio erogato. La soluzione si chiama cloud e, per questa ragione, Aruba ha voluto portare allo SMAU la case history sul lavoro svolto insieme all’UniCusano. Se invece, vorreste cementare la notizia su base tecniche, vi spiegheremo che il cloud in questione è un private cloud di Aruba abbinato ad un sistema cluster. Ovvero i server, anziché essere ospitati in macchine con limiti fisici e a volte invalicabili, sono entità virtuali che possono espandersi quando ne hanno necessità, secondo una filosofia non rigida. Arriva all’improvviso la necessità di un nuovo server per sopportare il picco di traffico dal web? Nessun problema, viene creato temporaneamente in modalità virtuale occupando una porzione del data center di Aruba. Il Responsabile Web dell’università Niccolò Cusano Diego Auletta spiega: “siamo passati da un sistema fisico ad un sistema virtuale senza però rinunciare alla potenza della piattaforma, anzi, con il Private Cloud risorse come ram e CPU, sono fisicamente garantite. Ogni GB di RAM virtuale corrisponde ad 1 GB di RAM fisicamente presente sui server che erogano il servizio così come anche la potenza di calcolo. Inoltre abbiamo aggiunto dischi SSD che consentono un accesso ai dati molto più veloce. È stato un perfetto lavoro di squadra insieme all’ingegner Maurizio Piacente, Responsabile della piattaforma, e il dottor Pietro Dipalo Responsabile dei sistemisti.
In attesa di scoprire se lo SMAU porterà fortuna all’UnICusano, vi invitiamo a richiedere tutte le informazioni che vi servono attraverso il form informativo.

Tags: nuove tecnologie didattiche

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