X

Olimpiadi 2024: sostenibilità ambientale e costi. Storia di un evento.

La nuova infografica di Unicusano sulle Olimpiadi estive di Parigi 2024 analizza le difficoltà e le promesse di un evento dalla portata mondiale e fa luce sulle potenzialità sociali e territoriali.

Esattamente 100 anni dopo l’ultima partecipazione in qualità di Paese ospitante, dal 26 luglio al 11 agosto Parigi sarà teatro della 33ª edizione delle olimpiadi estive. Un evento atteso dal 2017 e che porta con sé una serie di riflessioni sui temi ambientali ed economico/finanziari più rilevanti.

207 Paesi partecipanti, 42 discipline sportive, 306 gare in programma, 15mila atleti e 15 milioni di spettatori attesi: sono questi i numeri di Parigi 2024 che hanno generato, ad oggi, circa 8,8 miliardi di costi. Sebbene la cifra sia destinata a salire, le previsioni sembrano lasciar ben sperare. Se è vero, infatti, che il 47% dei budget dichiarati dai Paesi in fase di candidatura vengono disattesi e sforati nel 100% dei casi, quello di Parigi sembra un caso a sé, che si concretizza in un record che non ha lasciato indifferente il CIO (Comitato Olimpico Internazionale). Secondo i dati attuali, infatti, quella della capitale francese potrebbe essere una delle edizioni meno costose dal 1988, la terza più economica degli ultimi 36 anni.

Un primato che rincuora, viste le esperienze passate. È uno studio di Oxford, infatti, a sottolineare le incongruenze tra il dichiarato e l’effettivo: mediamente, il Paese ospitante genera un extra budget del 231%, con casi che vanno da Montreal 1976 con un + 720% a Barcellona 1992 con un +266%.

Il primato in termini di costi, tuttavia, è della Russia, che nel 2014 spese ben 50 miliardi di euro per la realizzazione dei Giochi olimpici; seguita da Pechino (2008) con 41 miliardi di euro e Rio De Janeiro (2006) con 19 miliardi.

Parigi si fa quindi portabandiera di buone pratiche, che si incontrano nel suo obiettivo più importante: dare vita alle olimpiadi estive più sostenibili di sempre. Una promessa non nuova nel mondo sportivo (cfr. Mondiali Qatar 2022) e che dunque desta non pochi dubbi tra cittadini e media: l’ennesimo caso di greenwashing o il futuro dello sport sta realmente cambiando?

La risposta arriva presto dai dati divulgati dall’Organizzazione: 95% delle infrastrutture esistenti sfruttate, Villaggio Olimpico costruito con legno e cemento a basse emissioni, arredi riciclati, pavimenti dei campi sportivi installati senza colla e destinati a club e federazioni nei mesi a venire. E ancora: materiali edili trasportati tramite la Senna (con un risparmio di 3mila tonnellate di CO2), 60 km di piste ciclabili per promuovere la mobilità sostenibile e rendere tutti i luoghi in cui si svolgono le gare collegati tra loro, energia rinnovabile e terminali elettrici a scomparsa, 50% di pasti vegetariani, 50% in meno di plastica monouso e 80% di rifiuti alimentari compostabili.

Le riduzioni di CO2 dovrebbero aggirarsi intorno al 55% rispetto all’edizione di Rio de Janeiro (1,5 milioni di tonnellate) portando al Pianeta una serie di benefici tangibili ma, ancora di più, un esempio a livello mondiale facilmente replicabile.

Mentre per ciò che riguarda i benefici a livello economico questi non possono essere misurati se non tra qualche anno (ma il passato non lascia ben sperare), è a livello sociale che si gioca la partita. Parigi 2024 ha generato, ad oggi, 150mila posti di lavoro in più, contratti per 1200 piccole e medie imprese e la creazione di 5.000 impianti sportivi nelle città ospitanti.

Non si può dire lo stesso per il settore del turismo che, notoriamente, risente della presenza dei Giochi a causa dell’affollamento e dell’aumento dei prezzi.

Parigi 2024, infine, porta con sé anche delle novità a livello organizzativo. Sono 3 le nuove discipline aggiunte dal CIO con lo scopo di far avvicinare i più giovani allo sport: surf, skateboard e arrampicata; originale e piena di promesse, invece, la cerimonia d’apertura, non in uno stadio ma lungo la Senna. Il dato più importante, tuttavia, è da riscontrare nella partecipazione degli atleti e delle atlete. L’edizione di Parigi, infatti, è la prima che vedrà la piena parità di genere sul campo.

Infografica a cura dell’Ufficio Marketing dell’Università Niccolò Cusano

Noi e terze parti selezionate utilizziamo cookie o tecnologie simili per finalità tecniche e, con il tuo consenso, anche per le finalità di misurazione e marketing (con annunci personalizzati) come specificato nella cookie policy. Il rifiuto del consenso può rendere non disponibili le relative funzioni. Puoi liberamente prestare, rifiutare o revocare il tuo consenso, in qualsiasi momento. Usa il pulsante “Accetta” per acconsentire. Usa il pulsante “Rifiuta” o chiudi questa informativa per continuare senza accettare.

Scopri di più

VUOI LAUREARTI ONLINE?

Ricevi Info