Università | 18 Febbraio 2025
Letteratura e videogiochi: un nuovo campo di ricerca per gli studenti di Lettere

Letteratura e videogiochi: un nuovo campo di ricerca per gli studenti di Lettere

Negli ultimi anni, il mondo dei videogiochi ha dimostrato di essere molto più di un semplice intrattenimento, diventando un vero e proprio medium narrativo capace di esplorare tematiche profonde e strutture complesse.

In questo contesto, la letteratura gioca un ruolo fondamentale, offrendo ispirazione per trame, personaggi e ambientazioni, oltre a rappresentare un ambito di studio sempre più rilevante per gli studenti di Lettere. L’intersezione tra questi due mondi apre nuove possibilità di ricerca, analizzando il modo in cui i videogiochi reinterpretano testi classici, sviluppano nuove forme di narrazione interattiva e sperimentano con il linguaggio e la struttura del racconto. Vediamo in che modo la cultura digitale e la tradizione letteraria possano convergere per dare vita a esperienze uniche e coinvolgenti.

Come si è evoluta la narrazione nei videogiochi?

Nel corso degli anni, il videogioco ha smesso di essere un semplice passatempo per affermarsi come una vera e propria forma d’arte, capace di coinvolgere e raccontare storie in modi sempre più sofisticati. Elementi come la musica, le ambientazioni e la fotografia contribuiscono a creare esperienze immersive, ma è la narrazione ad aver assunto un ruolo sempre più centrale.

Negli anni Novanta, la definitiva integrazione della storia nei videogiochi ha fatto enormi passi avanti. Software house come LucasArts, grazie alle sue iconiche avventure grafiche, hanno elevato gli standard narrativi del medium, portandolo a livelli fino ad allora riservati al cinema. Titoli come Monkey Island e Full Throttle hanno dimostrato come fosse possibile unire interazione e intrattenimento in maniera impeccabile. Anche studi come Sierra e Revolution Software hanno contribuito a questa evoluzione, gettando le basi per il futuro del settore.

Con la seconda metà degli anni Novanta, il gaming è diventato un fenomeno globale e i progressi nella narrazione videoludica sono stati ancora più evidenti. Half-Life, ad esempio, ha rivoluzionato l’approccio alla narrazione sfruttando la prospettiva in prima persona per un coinvolgimento totale del giocatore. Contemporaneamente, Hideo Kojima, con la saga di Metal Gear, ha ridefinito gli standard del racconto interattivo, creando una storia incredibilmente complessa, ricca di sfaccettature e con una forte impronta cinematografica. L’uso della meta-narrazione, con l’autore che dialoga direttamente con il giocatore, ha reso questa serie un punto di riferimento ancora oggi ammirato.

Negli anni successivi, la convergenza tra videogiochi e cinema si è fatta ancora più evidente, come dimostrano le opere di Quantic Dream. Lo studio di David Cage ha dato vita a esperienze in cui la componente narrativa è predominante rispetto al gameplay, come in Heavy Rain e Beyond: Two Souls. Questa scelta, seppur dibattuta, ha rappresentato un atto di sperimentazione, dimostrando quanto il racconto possa diventare il fulcro di un’esperienza videoludica.

Oggi, la narrazione nei videogiochi continua a evolversi, fondendosi con elementi come ambientazione e colonna sonora per creare esperienze sempre più immersive. Il medium videoludico ha dimostrato di essere incredibilmente dinamico, e ogni nuova sperimentazione apre la strada a sviluppi futuri che potrebbero ridefinire ancora una volta il modo in cui viviamo le storie interattive.

Le influenze letterarie nei videogiochi moderni: esempi di videogiochi ispirati a libri

Unire il mondo letterario e quello videoludico può sembrare un’impresa complessa, ma oggi è una realtà consolidata. Grazie al lavoro creativo di team multidisciplinari, i videogiochi sono diventati non solo mezzi di intrattenimento, ma anche opere culturali che attingono ispirazione dai libri. Sceneggiatori, scrittori e storici collaborano con le software house per dar vita a storie coinvolgenti e ambientazioni memorabili.

I motivi di questa sinergia sono molteplici: dal desiderio di creare contenuti di alta qualità al bisogno di esplorare nuove idee attraverso prospettive diverse. Questo approccio ha portato a una serie di videogiochi ispirati a celebri opere letterarie, che offrono ai giocatori un’esperienza immersiva e, spesso, una nuova interpretazione dei testi originali.

The Witcher

Tra i videogiochi ispirati ai libri, uno dei più iconici è sicuramente The Witcher, nato dalla penna dello scrittore polacco Andrzej Sapkowski. Le avventure di Geralt di Rivia, cacciatore di mostri in un mondo intriso di magia, sono state trasposte in un videogioco di successo da CD Projekt RED. Pur divergendo dalla narrazione originale della saga letteraria, il gioco ha conquistato milioni di fan, ispirando anche una popolare serie TV.

Bloodborne e l’influenza di H.P. Lovecraft

Il mondo di Bloodborne, sviluppato da FromSoftware, prende ispirazione dagli scritti di H.P. Lovecraft. L’atmosfera gotica, i temi dell’ignoto e le creature ultraterrene richiamano opere come Alle montagne della follia e Il richiamo di Cthulhu. Il gioco combina l’estetica dell’epoca vittoriana con elementi horror e fantasy, offrendo un’esperienza unica per gli appassionati del genere.

Parasite Eve

Parasite Eve, sviluppato da Squaresoft (oggi Square Enix), si basa sul romanzo omonimo di Hideki Sena. La storia esplora le conseguenze delle modifiche genetiche sull’essere umano, affrontando temi come la vita e la morte. Il videogioco combina horror e azione, trasportando la narrazione in un’ambientazione occidentale, pur mantenendo i toni riflessivi dell’opera originale.

Altri esempi iconici

Non mancano altri titoli che si rifanno a opere letterarie:

  • Dante’s Inferno, ispirato alla Divina Commedia, reinterpreta i gironi infernali in chiave fantasy e action.
  • I videogiochi ispirati a Il Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien permettono di esplorare la Terra di Mezzo e vivere eventi legati all’epica lotta per l’Anello del Potere.

Laurea in lettere: le applicazioni nel settore videoludico

Nel mondo dei videogiochi, non bastano meccaniche avanzate e un design accattivante per garantire il successo di un titolo. Affinché un gioco riesca a conquistare il pubblico, è essenziale che sia accompagnato da una narrazione coinvolgente, un mondo ben costruito e personaggi credibili. Qui entra in gioco la figura dello storyteller, un professionista capace di trasformare un’idea in una storia immersiva, coerente e adatta alla natura dinamica e interattiva dei videogame.

Chi aspira a diventare un professionista della narrazione videoludica può formarsi attraverso percorsi accademici come la laurea triennale in lettere, lingue, scienze della comunicazione, giornalismo, media o scienze dello spettacolo. Questi corsi forniscono le basi per sviluppare capacità fondamentali, tra cui fantasia, creatività, abilità espressive e competenze comunicative, tutte indispensabili per ideare e strutturare una narrazione interattiva.

Un buon storyteller nel settore videoludico deve inoltre possedere una profonda comprensione del game design, ovvero la capacità di adattare la narrazione alle dinamiche del gameplay, sfruttando artifici narrativi che distinguono il videogioco da altri media come il cinema e la televisione. La flessibilità e la capacità di pensare fuori dagli schemi sono altre qualità essenziali, poiché il videogioco consente una narrazione non lineare, con più percorsi e finali alternativi, spesso influenzati dalle scelte del giocatore.

In un’industria in continua espansione, la scrittura interattiva è un elemento sempre più apprezzato, e una formazione umanistica rappresenta un valore aggiunto per chi desidera contribuire alla creazione di mondi digitali affascinanti e storie memorabili.

Credits: AllaSerebrina/DepositPhotos.com

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