Università | 14 Giugno 2023
Laurearsi a 40 anni: i pro e i contro

Laurearsi a 40 anni: i pro e i contro

Oggi, laurearsi a 40 anni non è più un passo azzardato. Il mondo del lavoro moderno richiede una specializzazione e un aggiornamento costanti. Scegliere di conseguire un titolo universitario in età adulta è sì una scelta coraggiosa, ma è anche un passo da compiere per migliorare la propria posizione professionale.  

Non bisogna farsi spaventare dall’età anagrafica o pensare che lo studio sia solo per menti giovani. É possibile studiare a 20 come a 40 anni, chiaramente cambiano ritmi, metodi e strategie. Le capacità di apprendimento, però, non sono inferiori, sono semplicemente diverse.  

Prima di iscriversi bisogna fare una serie di considerazioni, tra cui i pro e i contro di un percorso universitario in età adulta. É bene anche considerare con attenzione il corso, ponendosi domande come: quale facoltà scegliere a 40 anni per usufruire davvero delle chance occupazionali garantite da una laurea?  

Laurearsi a 40 anni: i pro

Quando si sceglie l’università subito dopo le scuole superiori, ci sono una serie di fattori condizionanti, tra cui le pressioni e le aspettative dei genitori e la poca chiarezza sulle proprie attitudini e sulle proprie ambizioni. Spesso, la giovane età induce a commettere degli errori di valutazione e a prediligere un percorso universitario poco rispondente alla propria personalità.  

Questo rischio non esiste più quando si sceglie di laurearsi a 40 anni. Le esperienze vissute, il percorso lavorativo seguito e la maturità raggiunta depongono a favore della scelta. La maggiore consapevolezza di uno studente quarantenne gli consente di individuare con esattezza il percorso da seguire. E non si tratta neppure dell’unico vantaggio derivante dall’età.  

 

Motivazione superiore

Chi sceglie di laurearsi a 40 anni ha una motivazione superiore rispetto a quella di un ventenne. É consapevole, infatti, dell’impegno richiesto dall’università e degli sforzi che dovrà compiere per conciliare lo studio con tutte le altre attività. Se nonostante la consapevolezza dell’investimento in tempo e risorse il quarantenne si iscrive comunque, la strada risulta meno in salita. La motivazione, infatti, è un fattore determinante per portare a termine il proprio percorso universitario. 

 

Maggiore capacità di dominare l’aspetto emotivo

Ansia, tensione e insicurezza sono sentimenti che accompagnano tutti gli studenti universitari. Raggiunti i 40 anni, si acquisisce una padronanza dei propri stati emotivi che consente di affrontare una laurea con più serenità. Chiaramente, c’è una grossa differenza tra preparare un esame in uno stato di ansia e prepararlo con tranquillità, e c’è una grossa differenza tra presentarsi davanti a un professore in agitazione e presentarsi con la calma e la lucidità giuste per aggirare anche eventuali difficoltà durante la prova. 

 

Maggiori capacità relazionali  

Relazionarsi con i professori e l’apparato universitario a 20 anni non è sempre semplicissimo. A 40 anni si può vantare una capacità relazionale frutto di anni di esperienza. Questo significa che rapporti e contatti con i docenti universitari e non solo si possono gestire molto meglio e in maniera tale da favorire gli studi. 

 

Migliore gestione del tempo 

A 40 anni tutti hanno imparato a gestire il proprio tempo. Nella stragrande maggioranza dei casi, infatti, la vita quotidiana è fatta di impegni lavorativi e professionali. Un quarantenne ha dovuto imparare per forza di cose come organizzare il suo tempo per poter far fronte a tutte le attività quotidiane. Questa capacità acquisita è molto utile nel momento in cui bisogna organizzare il tempo da dedicare allo studio e fissare degli obiettivi da raggiungere.  

Laurearsi a 40 anni: i contro

Laurearsi a 40 anni non presenta solo dei pro, ci sono anche una serie di contro da valutare. La domanda quale facoltà scegliere a 40 anni?, per esempio, introduce il tema dell’età. Purtroppo, uno degli elementi a sfavore è la durata dei percorsi accademici in considerazione soprattutto delle possibilità occupazionali. Un quarantene, infatti, dovrebbe considerare con molta attenzione la facoltà a cui iscriversi. Giurisprudenza, per esempio, potrebbe essere problematica perché presuppone un percorso a ciclo unico di 5 anni, a differenza di altre facoltà che consentono la scelta tra triennale e magistrale. Tre anni al posto di cinque sono un’opzione sicuramente più fattibile per un quarantenne. Si tratta comunque di valutazioni molto personali che si possono fare con maggiore cognizione di causa dando un’occhiata all’elenco di contro qui sotto.  

 

Impegni personali e lavorativi già esistenti 

Uno degli elementi che induce molti adulti a desistere dal riprendere gli studi è il carico di impegni quotidiani. Molti giudicano impossibile studiare con un lavoro o una famiglia a cui badare. La presenza in sede per seguire le lezioni, per esempio, è uno degli scogli che inducono la maggior parte degli aspiranti studenti quarantenni a rinunciare.

Questo limite, però, è superabile con la modalità didattica e-learning. Unicusano, per esempio, propone corsi di laurea triennale e magistrale senza obbligo di frequenza in sede. Le lezioni dei docenti sono disponibili in formato video o videoconferenza su una piattaforma online sempre accessibile (24 ore su 24). Gli studenti cioè possono connettersi quando vogliono e seguire le lezioni. Questa ottimizzazione dei tempi rende fattibile la conciliazione tra studio, lavoro e famiglia e rimuove uno degli ostacoli più grandi alla laurea a 40 anni.  

 

Perdita di abitudine allo studio 

Molti si chiedono perché laurearsi a 40 anni quando non si è più abituati a studiare? É vero, un quarantenne non ha la stessa freschezza di un ventenne. Non fa più un’interrogazione o un test scritto da almeno venti anni. All’inizio questo potrebbe risultare un limite. É innegabile che nella fase iniziale di ripresa degli studi è necessario uno sforzo maggiore. Bisogna riabituarsi ad avere a che fare con libri, test, colloqui orali e così via.

Questo aspetto può essere facilmente superato con la motivazione e con l’individuazione di un metodo di studio ad hoc. Per aggirare questa problematica, per esempio, Unicusano ha creato la figura dei tutor. Si tratta di professionisti che sono a disposizione degli studenti anche per la definizione della strategia di studio giusta per preparare gli esami. É indubbiamente un aiuto che può fare la differenza nel momento in cui la scarsa abitudine allo studio diventa un fattore scoraggiante nella ripresa gli studi.  

Laurearsi a 40 anni ha senso?

Decidere di laurearsi a 40 anni è una scelta importante, forse più importante di quella che compie un ventenne. Perché imboccare questa strada dunque? Le ragioni sono diverse. Il mondo del lavoro è in evoluzione costante. Le professioni rischiano di diventare obsolete nel corso di un ventennio e/o di essere sostituite da nuovi ruoli e nuove figure. Acquisire competenze è l’unico mezzo per avere una vita lavorative soddisfacente ed evitare il rischio di rimanere senza occupazione e di non sapere dove collocarsi.  

Perché laurearsi a 40 anni? Per ambire a scatti di carriera, per migliorare la propria retribuzione, per rivitalizzare la propria vita lavorativa e per avere la carriera desiderata. Una laurea, per esempio, favorisce il passaggio dal settore privato al pubblico perché consente la partecipazione ai concorsi. Una laurea favorisce la stabilizzazione professionale dopo anni di precariato. E una laurea permette di concretizzare i propri sogni lavorativi.  

Si registra anche una certa inversione di tendenza nel mondo del lavoro che non taglia più fuori, sempre e comunque, i lavoratori con età pari o superiore ai 40 anni. Tanti selezionatori valutano in maniera positiva l’esperienza e sono propensi ad assumere lavoratori con un certo bagaglio lavorativo e con una laurea acquisita a 40 anni. La capacità di mettersi in gioco e di aggiornarsi, infatti, è una soft skill molto apprezzata dai reclutatori delle risorse umane.  

Credits immagine: Alebloshka/DepositPhoto.com

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