Leggendo una notizia sul quotidiano online Le Novae.it ho appreso che negli otto punti del programma di governo del Partito democratico c’è il No al finanziamento pubblico per le università telematiche. La cosa che mi ha dato fastidio (a prescindere dal finanziamento pubblico..) è che si accumunano tutte le università telematiche in modo eguale, senza fare distinzioni..le si trattano tutte con una pregiudiziale culturale..Così non è perché occorre distinguere tra univestià e università, altrimenti se ciò non lo si fa vale anche per le statali l’affermazione che ”tutte le statali sono piene di raccomandati, di professori baroni inette, con sedi sporche e personale dipendente pigro..etc..”. Ecco dunque che ho deciso di scrivere un commento sul sito del partitiodemocratico.it nella sezione dedicata ai famosi 8 punti. Noi studenti delle telematiche ( a dire il vero la Cusano non è una ”semplice” un’università telematica ma è molto di più, è un’Università Innovativa che coniuga tradizione, con lezioni in presenza – annesso campus, e tecnologia) dobbiamo inziare a far sentire la nostra voce contro chi sta dietro questo pregiudizio (ossia i conservatori della formazione) che cela una certa invidia per l’eccellenza delle telematiche, ed in particolare dell’Università degli Studi Niccolò Cusano.
Di seguito il commento postato sul sito dei democratici (chissà se lo pubblicheranno..):
”Leggendo il programma ho notato un punto in cui si evince una forte pregiudiziale culturale tipica di una sinistra non europea. Il punto che da elettore di sinistra (moderna) contesto fortemente è quello sul NO al finanziamento alle università telematiche senza se e senza ma. E’ questo è un forte errore: bisogna distinguere un’università per un’università. Ci sono università statali pessime, università ecclesiastiche pessime e università telematiche pessime ma altresì ci sono un’università telematiche ottime, di alto livello e con un corpo docente di tutto rispetto ed è il caso dell’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI NICCOLO’ CUSANO DI ROMA, un ateneo che a dire il vero non è un semplice ateneo telematico ma è un ateneo ibrido cioè è un ateneo che nacque come telematico ma che ad oggi è una un’università anche tradizionale dove si possono seguire lezioni in presenza, e ha un campus (con alloggio, mensa e servizi sportivi), una sede di alta qualita e con professori e con un metodo didattico eccellente che molte un’università statali non raggiungeranno mai per la loro intrinseca arretratezza. Ecco perchè nel dare finanziamenti o più in generale nel dare un giudizio su di una università non lo si deve fare per ”categorie” ma tenendo conto della singolo ateneo che è una realtà a sè. E si sfati il mito che le lauree alle telematiche vengono regalate, per lo meno così non è alla Cusano. Fatevi un giro in questo ateneo e palperete con mano la qualità e la serietà dei suoi servizi didattici e non. Si faccia una comparazione serie tra questa università e molte altre statali e vedrete che l’Unicusano supera di gran lunga le cosiddette statali (luogo di rifugio di baroni e raccomandati).
Ricordate però che anche gli studenti della Cusano pagano la tassa per il diritto allo studio per permettere agli studenti delle statali di poter usufruire di borse di studio (molto spesso si tratta di studenti che hanno un reddito basso solo apparentemente….).
Uno studente Cusaniano, fiero di esserlo! Ma un elettore di sinistra, adesso, con molti dubbi se ridarvi alle prossime elezioni la mia fiducia! Il motto di noi di sinistra è ugualizanza…ma che ugualianza attuiamo se facciamo differenza tra studenti (e privilegiamo gli atenei che formano menti bigotte come quelli ecclesiastici). ”
Un saluto a tutti. E ricordiamoci di essere dei Cusaniani (e dunque appartenenti ad un ateneo eccellente e di altissima qualità).
Leo.