La favola di Rachid, da venditore di accendini a ingegnere: un uomo che non ha rinunciato al suo sogno
Ci sono sogni che cominciano nel momento in cui ti svegli. Ci sono sogni che vale la pena inseguire. Ci sono sogni che grazie alla volontà e alla forza d’animo si possono realizzare. Dagli accendini alla laurea. Rachid Khadiri Abdelmoula di sogni ne sa qualcosa.
Chinunque sia stato a Torino, dal 1998 in poi, passando da Palazzo Nuovo, almeno una volta l’ha incontrato di sicuro. Chi ha frequentato i cinema della città piemontese non può non aver comprato un accendino o una sciarpa da Rachid.
Rachid che quando arrivò dodicenne a Torino, vestiva sempre con un parka e il cappuccio in testa ed era piuttosto silenzioso, ma che con gli anni è diventato sempre più loquace. Rachid, che è partito tra gli ultimi di questa società arrogante con i deboli e debole con i forti.
Rachid che oggi ha coronato il sogno della sua vita, diventando ingegnerie, dopo aver discusso una tesi su “Il grafene e le sue potenzialità”.
Oggi, più che in altre ere, non abbiamo bisogno di parole da ascoltare, ma di esempi da seguire: Rachid, senza dubbio, è uno di questi. Lui ce l’ha fatta perché aveva un sogno e l’ha perseguito.
La laurea spalanca enormi opportunità lavorative ma è anche un regalo che possiamo e dobbiamo fare a noi stessi. Se vogliamo scalare la scala sociale ma anche se abbiamo già un’occupazione che ci soddisfa e ci appaga.
Anche per questo è nata l’Università Niccolò Cusano. Che con le sue metodologie di insegnamento innovative consente ad ogni iscritto di studiare, anche a distanza, in qualsiasi momento del giorno o della notte. Una Università che modella se stessa sulle esigenze dello studente. Una Università che premia il merito e la voglia di mettersi in gioco, di inseguire un sogno. Quel sogno chiamato Laurea che non può e non deve essere una chimera.
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