Università | 11 Gennaio 2014
Gli studenti dell’Università Niccolò Cusano: il Ministro Carrozza ci discrimina

Gli studenti dell’Università Niccolò Cusano: il Ministro Carrozza ci discrimina

I saggi dicono che non è mai troppo tardi per scusarsi. Un vecchio adagio che qualcuno al MIUR evidentemente ignora. L’Unicusano ha già più volte dovuto correggere le parole del Ministro dell’Istruzione Università e Ricerca, Maria Chiara Carrozza, che ha dimostrato di non conoscere le leggi e l’impianto normativo che disciplinano l’incardinamento dei professori universitari nel nostro paese, pur avendo lei stessa ottenuto l’idoneità all’insegnamento attraverso regolare concorso pubblico bandito da un ateneo telematico.

Se un Ministro della Repubblica ha il coraggio di “dimenticare pubblicamente” che le telematiche, come tutte le altre università private, soggiacciono ad un meccanismo d’interscambiabilità dei docenti con gli atenei statali, e che nelle università non statali e telematiche, come nelle statali, insegnano docenti di ruolo abilitati tramite regolari concorsi pubblici, ben si comprende da dove nasca poi il pregiudizio di cui si sentono vittime gli studenti delle telematiche.

Colpita nel profondo dalle falsità espresse dal Ministro Carrozza e dalla sua Commissione di”esperti”, la madre di uno studente della facoltà di Ingegneria dell’Unicusano ha scritto al Rettore Prof. Fortuna, preoccupata che il proprio figlio in futuro sia discriminato per aver conseguito, nonostante l’impegno e la fatica, una laurea all’Università Niccolò Cusano. Le parole del Ministro Carrozza, già gravissime di per sé perché volutamente faziose, rischiano così di ghettizzare un’intera generazione di studenti che ha scelto, per il proprio percorso, di guardare al futuro e di integrare alla tradizione accademica l’innovazione tecnologica offerta dall’Unicusano. Non è accettabile per i professori, i ricercatori e gli studenti dell’Unicusano questo continuo proliferare di false dichiarazioni del Ministro che come metastasi, attraverso media compiacenti o semplicemente poco scrupolosi nell’esercizio della ricerca della verità, diffondono notizie che nulla hanno a che fare con il vero.

Molti studenti, ritenendo lesive le dichiarazioni del Ministro Carrozza, stanno effettivamente pensando di adire le vie legali attraverso una class action, per ottenere giustizia. Il Ministro Carrozza dovrebbe dunque scusarsi per aver, con le sue dichiarazioni, offeso gli oltre 11.000 studenti dell’Unicusano che ogni giorno si impegnano per raggiungere un titolo di studio importante come la laurea, trattati in definitiva dalla titolare del MIUR come studenti o laureati di serie B. Gli studenti delle telematiche, mai valutati da alcuna Commissione del Miur, sono stati però, con “grande scrupolo scientifico”, definiti “meno preparati rispetto a quelli delle università convenzionali”. Eppure gli studenti dell’Unicusano seguono il loro percorso di studi sotto la guida di illustri professori incardinati contemporaneamente, ad esempio, alla Luiss, alla Sapienza, a Tor Vergata, a Roma Tre, all’università di Sassari e a quella di Trieste(o che lo sono stati in passato).

Tali professori, con anni di esperienza in importanti università pubbliche (statali e non), per il semplice fatto aver accettato un incarico di docenza all’Unicusano, secondo il MIUR, avrebbero dunque perso la loro capacità di insegnamento e non sarebbero più in grado di svolgere il lavoro per il quale sono stati riconosciuti non solo idonei, ma i migliori, avendo vinto concorsi pubblici. Genitori e studenti dell’Unicusano reagiscono con indignazione e orgoglio; l’Unicusano intanto ribadisce la sua richiesta di dimissioni del Ministro Carrozza, che nel frattempo potrebbe cominciare a scusarsi. Caro Ministro, non è mai troppo tardi

Ufficio Stampa Unicusano

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