Hai mai sentito parlare di finanziamenti europei? Vuoi sapere che cosa sono e come fare per accedervi? Nella nostra guida ci occuperemo proprio di questo argomento, andando ad analizzare la natura dei fondi e cosa fare per usufruirne.
Ti daremo inoltre informazioni interessanti per diventare europrogettista ed ampliare le tue conoscenze attraverso i nostri master.
Ma partiamo subito dalla definizione di finanziamento europeo.
Finanziamenti europei: cosa sono?
I finanziamenti europei rappresento il principale mezzo finanziario con cui l’Unione europea, con un investimento di circa 1000 miliardi di euro destinati alla crescita e all’occupazione, persegue l’obiettivo di integrazione sociale ed economica dei Paesi membri.
I fondi europei si dividono in due tipologie:
Fondi diretti
Sono i fondi gestiti direttamente dalla Commissione europea.
Fondi indiretti
Sono i fondi la cui gestione è demandata indirettamente agli Stati membri attraverso le loro amministrazioni centrali (nazionali) e periferiche (regionali o locali).
Nello specifico, nel caso dei finanziamenti a gestione diretta, la Commissione europea, o una sua Agenzia delegata, eroga i fondi direttamente agli utilizzatori finali. Come? Attraverso la partecipazione ai bandi pubblicati periodicamente sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea (GUUE) o sui siti web delle rispettive Direzioni Generali della Commissione.
Nel caso invece dei finanziamenti europei a gestione indiretta, le risorse finanziarie del bilancio dell’UE vengono trasferite agli Stati membri, in particolare alle Regioni. Sulla base dei programmi operativi, le Regioni ne dispongono l’utilizzazione e l’assegnazione ai beneficiari finali.
Analizziamoli più nel dettaglio.
Fondi europei a gestione diretta
I fondi europei a gestione diretta, sono gestiti dalla Commissione Europea che eroga i finanziamenti agli utilizzatori finali. Questi fondi a loro volta si dividono in:
- programmi intracomunitari, che coinvolgono i Paesi membri dell’Unione e riguardano politiche interne di interesse europeo
- programmi di cooperazione esterna, che promuovono la cooperazione dei Paesi membri con Paesi terzi rispetto all’Unione
Inoltre, in base agli obiettivi che la Commissione Europea, con sede a Bruxelles, si prefigge di realizzare, predispone programmi inerenti a diversi settori.
L’attivazione dei programmi avviene mediante dei bandi. Il bando (Call for proposals) è una sorta di invito a presentare proposte e contiene le indicazioni necessarie per partecipare alla selezione dei progetti.
I progetti proposti in risposta ai bandi devono possedere queste due caratteristiche, ovvero elevato valore innovativo e valore aggiunto europeo. Ciò significa che i progetti devono proporre soluzioni valide non solo per il proprio Stato, ma anche per più Stati membri dell’Unione Europea.
LEGGI ANCHE – Laurearsi in scienze politiche conviene?
Fondi europei a gestione indiretta
I fondi europei a gestione indiretta sono gestiti dalle autorità nazionali e regionali. Comprendono quasi l’80% del bilancio dell’Unione Europea e nascono con l’intento di ridurre le disparità tra le diverse zone dell’UE. In Europa, attualmente, esistono 5 grandi fondi conosciuti come Fondi strutturali e d’investimento europei. Questi 5 fondi sono:
- Fondo europeo di sviluppo regionale
- Fondo sociale europeo
- Fondo di coesione
- Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale
- Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca
Ogni fondo risponde a specifiche esigenze e segue un iter preciso. Solitamente i fondi indiretti sono contributi a fondo perduto oppure finanziamenti con tassi d’interesse agevolato.
Finanziamenti europei a fondo perduto
Cosa sono i finanziamenti europei a fondo perduto? Sono una forma di agevolazione che permette di ottenere un capitale per sostenere le spese di avvio della propria attività lavorativa. Questi finanziamenti prevedono un piano di ammortamento personalizzato o l’applicazione di un tasso di interesse ridotto rispetto ad altre tipologie di prestito personale. Si tratta di una formula di finanziamento che consente a tutti i cittadini dell’Unione Europea di disporre di liquidità. Liquidità necessaria a realizzare iniziative imprenditoriali nei diversi settori dell’economia, in base alle proprie competenze, esperienze e formazione.
Solitamente il finanziamento a fondo perduto è la soluzione per chi desidera avviare un’attività in autonomia ma non possiede liquidità. A caratterizzare questa formula di finanziamento sono infatti la riduzione dell’importo della rata e la possibilità di rimborsare solo una parte del capitale erogato.
In sintesi, possiamo definire i finanziamenti europei a fondo perduto come somme liquide concesse in prestito a coloro che:
- vogliono avviare una nuova attività imprenditoriale
- sostenere spese per ampliare un’attività esistente
Il tutto con il vantaggio di garantirsi un piano di ammortamento personalizzato e un importo rata mensile ridotto rispetto ad altre forme di prestito per l’imprenditoria.
I finanziamenti europei a fondo perduto vengono erogati dall’Unione Europea attraverso fondi e sovvenzioni. Ovvero capitali di somme definite atte a sostenere spese di:
- progetti e programmi che riguardano la realizzazione di imprese
- creazione di un lavoro autonomo
- formazione imprenditoriale dei dipendenti di azienda
- operazioni di miglioramento della competitività di un’azienda già presente sul territorio italiano
Quali sono i settori che possono richiedere un finanziamento europeo a fondo perduto? Sicuramente quello della protezione e tutela dell’ambiente, della salute e degli aiuti umanitari, dell’istruzione e della formazione professionale di soggetti a rischio abbandono scolastico.
Ora che abbiamo fatto una panoramica sulle tipologie di fondo, vediamo come accedere ai finanziamenti europei.
Accesso ai fondi europei diretti
I fondi europei gestiti direttamente dalla Commissione europea seguono due procedure di aggiudicazione:
- La sovvenzione (grants)
- Le gare d’appalto (contracts)
Le sovvenzioni vengono assegnate a titolo di co-finanziamento per progetti presentati in risposta ai bandi pubblicati sulla GUUE o sui siti delle DG della Commissione. Gli appalti pubblici vengono aggiudicati tramite gare d’appalto finalizzate all’acquisto di beni, servizi o opere. Lo scopo è consentire il funzionamento delle istituzioni e l’attuazione dei programmi settoriali.
Il finanziamento erogato copre il 100% del valore del servizio, della fornitura o del lavoro prestato, comprensivo dell’utile d’impresa.
Chi può accedere ai fondi europei?
I finanziamenti dell’Unione europea a gestione diretta possono essere richiesti da enti con personalità giuridica stabiliti negli Stati membri dell’UE o appartenenti a paesi che partecipano ai programmi europei. Parliamo quindi di:
- imprese
- associazioni no profit
- enti di formazione
- centri di ricerca
- enti locali
- enti del terzo settore
- università
- associazioni di categoria
- camere di commercio
- fondazioni
È piuttosto raro che i bandi siano aperti a persone fisiche o a gruppi di persone non giuridicamente costituiti.
Uno dei requisiti fondamentali richiesti dai bandi europei è la transnazionalità, ovvero la costituzione di un partenariato internazionale. I candidati inoltre devono offrire un livello adeguato di capacità tecnica e finanziaria.
Settori di attività interessati dai bandi europei
Quali sono i settori di attività interessati dai bandi europei? Sicuramente l’Unione europea gestisce i suoi programmi di finanziamento tra i settori:
- Ambiente
- Audiovisivo e media
- Cultura
- Energia
- Gioventù
- Giustizia
- Impresa e industria
- Istruzione
- Occupazione e pari opportunità
- Cooperazione allo sviluppo
- Ricerca e innovazione tecnologica
- Salute
- Tutela dei consumatori
- Trasporti
I fondi europei gestiti direttamente dalla Commissione europea non sono destinati a finanziare direttamente le singole attività imprenditoriali. Essi si rivolgono a progetti transnazionali di medie dimensioni, che devono rispettare obiettivi e temi definiti.
Per rispondere a un bando europeo, il candidato dovrà:
- reperire la documentazione di riferimento (testo integrale dell’invito a presentare proposte, formulari, linee guida per i candidati, programma di lavoro)
- compilare la modulistica necessaria (parte descrittiva del progetto, parte amministrativa, budget)
- raccogliere i documenti da allegare alla candidatura (statuto, relazione di bilancio dell’ultimo esercizio, cv dei responsabili del progetto)
È importante che la propria proposta venga redatta in lingua inglese o francese, dal momento che verrà esaminata da valutatori della Commissione europea.
Accesso ai fondi europei indiretti
Una volta che la Commissione Europea ha definito gli obiettivi da raggiungere, i singoli Stati Membri creano una strategia che poi si concretizzerà con:
- Programmi Operativi Nazionali (PON)
- Programmi Operativi Regionali (POR)
Gli enti pubblici (Stato, Ministeri, Regioni) pubblicano i bandi, alcuni dei quali sono rivolti alle PMI. A differenza dei fondi diretti pensati per progetti di ampio respiro, questi bandi nascono per rispondere alle esigenze del territorio di riferimento.
Tutti i PON – Programmi Operativi Nazionali – sono consultabili all’interno del sito web del MISE. Di seguito alcuni esempi di programmi operativi nazionali:
- Credito di Imposta per i Beni Strumentali
- Voucher per Consulenza e Innovazione
- Fondo di Garanzia per le PMI
Per quanto riguarda i POR – Programmi operativi regionali – questi sono consultabili sul sito web della propria Regione.
Come diventare europrogettista
Come promesso all’inizio, parlando di finanziamenti europei, vogliamo dedicare uno spazio alla figura dell’europrogettista.
Per Europrogettazione si intendono le attività relative ai progetti presentati in risposta ad un bando emanato nel quadro di un programma europeo. I progetti presentati devono avere dei requisiti ben precisi per essere finanziabili:
- essere innovativi
- avere un interesse europeo con un partneriato ampio
- essere in linea con le politiche comunitarie
L’europrogettista, quindi, deve saper redigere e presentare progetti conformi alle call e alle politiche europee.
Le competenze tecniche richieste sono:
- saper ideare il progetto sulla base delle linee guida della call
- condividere il progetto tra i partner coinvolti
- fissare obiettivi strategici
- promuovere la collaborazione attiva dei partner
- definire, pianificare e valutare la coerenza del progetto
- gestire e organizzare le risorse e gli strumenti necessari alla realizzazione
- definire strumenti e metodologie di monitoraggio e valutazione
Questa figura inoltre deve avere abilità finanziarie, conoscere l’inglese, avere capacità informatiche ed abilità di project management.
Sbocchi professionali per un europrogettista
L’europrogettista può lavorare come consulente all’interno di società di europrogettazione o enti di formazione e consulenza.
In alternativa può esercitare la libera professione e lavorare come freelance.
Sul piano economico, un freelance che lavora ad un progetto riceve un compenso che va dal 3% al 5% del finanziamento previsto dal bando.
Trattandosi di progetti di alto valore, anche le parcelle in questi casi possono divenire molto alte.
Ovviamente, per ottenere la cifra, il progetto deve essere approvato.
Gli europrogettisti che lavorano come dipendenti, hanno invece uno stipendio medio che va dai 1300 € ai 1800 € al mese.
Master in Europrogettazione e finanziamenti europei
Anche Unicusano fa la sua parte e propone il master II° livello in Europrogettazione e finanziamenti europei.
Un master che ha l’obiettivo di formare specialisti in grado di comprendere la programmazione, i fondi e le iniziative di finanziamento europei.
Il Master ha durata annuale pari a 1500 ore di impegno complessivo per il corsista, corrispondenti a 60 cfu e si svolge in modalità e-learning. Visita la pagina del master per saperne di più e chiederci informazioni.
Credits: [grafivision]/Depositphotos.com