Università | 25 Ottobre 2013
Culture, valori e diritti dell’uomo: intervista alla Prof.ssa Maria Paola Pagnini-ASCOLTA L’AUDIO

Culture, valori e diritti dell’uomo: intervista alla Prof.ssa Maria Paola Pagnini-ASCOLTA L’AUDIO

“Culture, Valori e Diritti dell’Uomo”, è questo il titolo della tavola rotonda che si terrà domani presso l’Università degli studi N. Cusano-Telematica Roma, con l’obiettivo di individuare le dinamiche generali che emergono in una società sempre più multietnica. La Prof.ssa Maria Paola Pagnini, titolare della cattedra di geografia politico-economica e Preside della facoltà di Scienza politiche all’UniCusano, ha ideato e strutturato l’evento di cui ha parlato ai microfoni di “Ho scelto Manà”, contenitore di approfondimento radiofonico in onda sugli 89.100 di Radio Manà Manà All News24.

Prof.ssa Pagnini, ignorare una cultura diversa dalla nostra può condurre a situazioni di conflittualità sociale che possono generare a loro volta conseguenze pericolose?

«Assolutamente sì, e dopo i fatti di Lampedusa era doveroso fermarsi a riflettere. L’Italia ha un numero considerevole di ‘nuovi cittadini’ che debbono avere pari diritti e pari responsabilità ma che possiedono necessariamente una cultura diversa dalla nostra che il più delle volte non conosciamo. Li vediamo sbarcare in fin di vita sulle nostre coste, li vediamo morire su barconi fantasma e non abbiamo né il tempo né la voglia di capire chi siano, da dove vengano e dove siano diretti. Il problema è che di lì a poco potrebbero divenire cittadini italiani, con i loro figli che frequenteranno la stessa scuola dei nostri figli. Queste persone sono portatrici di culture meravigliose e di grandi valori ma noi voltiamo loro le spalle e ci comportiamo come fossimo figli di quella Grecia che gli stranieri li faceva fermare sulla soglia, fuori dalle mura della città. Questa cultura del dentro noi e fuori gli altri, oltre ad essere brutta è anche pericolosa».

Culture, valori e diritti dell’uomo: l’ordine degli elementi elencati nel titolo non è casuale, quindi i diritti dell’uomo sono sempre conseguenza dell’apprendimento della cultura e della diffusione dei valori?

«E’ proprio così, la cultura sovrintende e contiene i valori che possono essere condivisi anche se diversi. Da qui nascono e si riconoscono i diritti dell’uomo, anche se credo si debba parlare più spesso dei doveri dell’uomo».

In occasione dell’evento di domani lei ha scelto di mantenere la formula della tavola rotonda, che spesso predilige rispetto a quella più istituzionale del convegno: perché?

«Perché mi piace l’idea che nessuno si prepari discorsi da leggere poi su di un foglietto, sono favorevole al fatto che tutto ciò che esce da un dibattito risulti come frutto di una stimolazione reciproca. Questo favorisce l’uso di un linguaggio più semplice e ritmato, con interventi sintetici, esaustivi e, soprattutto, accessibili ad ogni livello di comprensione».

Prof.ssa Pagnini, alla luce delle iniziative svolte fin ora quella di domani sembra collocarsi come la prosecuzione di un percorso ben preciso fondato su di una solida coerenza argomentativa.

«La tematica del dialogo tra culture, che stiamo portando avanti attraverso l’ideazione di iniziative diverse, è il presupposto per una pace mondiale duratura. Se ti conosco non posso ucciderti. Penso ci sia poco dialogo su questo tema ed è anche per questo che ho scelto di trattarlo come un percorso fatto di tante tappe diverse».

Molti dei nostri migliori studenti emigrano ma l’Italia può rappresentare un punto di arrivo per tanti studenti stranieri?

«Noi siamo e dobbiamo continuare ad essere un obiettivo, un punto di arrivo. La cultura italiana è molto ricca e dobbiamo esserne orgogliosi, le nostre università sono ottime. Io credo che non abbiamo niente da invidiare né all’America né, più in generale, ai paesi anglosassoni. E poi lasciatemi dire: fino a cinque anni fa non avevo la minima percezione di cosa fosse un ateneo telematico, oggi credo che rappresenti un’opportunità imperdibile per tutti coloro i quali hanno impedimenti di costi, di tempi e di spazi. L’insegnamento a distanza è uno strumento di efficacia impareggiabile nell’ambito della diffusione della conoscenza”

Per ascoltare l’intervista, clicca qui 

Alessio Moriggi

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