Come diventare notaio? Il notariato è un campo professionale estremamente ambito in quanto comunemente associato a ottime prospettive economiche. Cerchiamo, quindi, di capire cosa studiare per diventare notaio e quali sono gli step dell’iter concorsuale attualmente previsto dalla legge.
Tutti sanno che diventare notaio è un percorso piuttosto lungo e complesso, che prevede una rigida selezione. Molti pensano che sia impossibile arrivare all’esame per notaio. In realtà, con la giusta motivazione e il giusto impegno è assolutamente fattibile intraprendere una carriera nel settore notarile.
Chi è e cosa fa il notaio?
Quella del notaio è una professione antichissima, esistente già al tempo degli antichi romani.
Pur essendo mutata nel tempo, ancora oggi, è una figura fondamentale per rendere ‘ufficiali’ una serie di operazioni, quali ad esempio la stipulazione e la registrazione di atti che riguardano la compravendita immobiliare, i testamenti, l’apertura di società ecc.
Il notaio ricopre il ruolo di Pubblico Ufficiale con il potere di attribuire valore legale (pubblica fede) agli atti che stipula.
Ciò che un notaio attesta è considerato vero da tutti, anche dal giudice, a meno che non venga accertato il reato di falso. Ma cosa fa in concreto un notaio?
- Redige atti pubblici (compravendite, mutui ipotecari, separazioni consensuali, testamenti ecc.)
- Svolge attività di consulenza tra le parti coinvolte
- Controlla in maniera preventiva gli atti per verificare che siano conformi alla legge
- Gestisce questioni di diritto societario (fondazione o cessione di società)
- Segue la creazione di associazioni, ONLUS ed enti no profit
- Effettua controlli fiscali anti-riciclaggio
Finalità dell’attività notarile
Ecco sintetizzate alcune delle finalità cui tende l’attività di un notaio:
- prevenire contenziosi
- eseguire controlli di legalità e relativi all’antiriciclaggio
- verificare l’eventuale presenza di ipoteche, prelazioni o pignoramenti sugli immobili
- garantire trasparenza e imparzialità
Tradotto in altre parole, il notaio deve tutelare nella stessa misura gli interessi di tutte le parti coinvolte, e non soltanto del soggetto che gli ha conferito l’incarico.
Ciò significa che nei casi in cui si presenta un conflitto di interessi è tenuto ad astenersi. Se nella redazione di un atto, per esempio, sono coinvolti dei suoi parenti, il notaio è obbligato a rifiutare l’incarico.
Come si intuisce chiaramente, questo professionista svolge un ruolo estremamente delicato, oltre che di grande responsabilità.
Non a caso, tra le competenze è inclusa anche la riscossione, per conto dello Stato, delle imposte collegate agli atti.
Le responsabilità
Essendo un Pubblico Ufficiale, il notaio deve rispettare una serie di regole contenute nel codice deontologico.
Per capire come si diventa notaio è importante conoscere tutte le regole del codice deontologico. Quando stila gli atti, per esempio, il notaio deve garantire il rispetto delle seguenti condizioni:
- Conformità alle volontà delle parti e alla legge
- Assenza di conseguenze giuridiche in grado di pregiudicare gli atti derivanti da vincoli o da diritti di terzi (ipoteche, pignoramenti ecc.), della cui esistenza il notaio non ha avvertito le parti
Nei casi in cui il notaio non adempie ai suoi doveri è responsabile da un punto di vista sia civile che penale e disciplinare.
Sotto il profilo civile è tenuto a risarcire i danni derivanti dall’inadempimento dei suoi doveri.
Sotto il profilo penale è responsabile se ha commesso un reato.
Sotto il profilo disciplinare, in caso di violazione dei principi deontologici, sono previste varie sanzioni:
- pagamento di un’ammenda
- sospensione dall’esercizio della professione a tempo determinato
- destituzione nei casi più gravi
Per garantire una copertura ai casi di responsabilità civile è prevista un’assicurazione, di cui ogni notaio deve obbligatoriamente dotarsi.
Inoltre, esiste un fondo garanzia per i danni derivanti da illeciti di carattere penale.
Data la delicatezza degli incarichi, l’attività notarile è sottoposta a continui controlli da parte dello Stato.
Ogni quattro mesi, infatti, l’Agenzia delle Entrate effettua un controllo sugli atti e ogni due anni interviene anche il Ministero della Giustizia.
Non solo, l’attività dei notai è soggetta a verifica anche da parte degli Organi Notarili Distrettuali.
Nei casi in cui vengono riscontrate irregolarità il professionista è sottoposto al giudizio di una commissione regionale, presieduta da un alto magistrato.
La commissione deve essere indipendente dal Consiglio Notarile così da garantire decisioni imparziali.
Quanto guadagna in media un notaio
Come accennato all’inizio della guida, il notaio è una professione che consente di ottenere ottime gratificazioni economiche.
Trattandosi di un libero professionista, e non di un dipendente, fare delle stime precise è quasi impossibile.
Le cifre dipendono da una serie di variabili quali, ad esempio, l’esperienza e la notorietà dello studio, il contesto nel quale si inserisce, il numero di clienti, la tipologia di atti eseguiti.
In ogni caso possiamo affermare che si tratta di una delle professioni più redditizie.
Per avere un’idea di massima, il reddito medio annuale di un notaio si aggira tra un minimo di 60.000 euro a un massimo di 200.000 euro.
Come diventare notaio in Italia
Cosa si studia per diventare notaio? Il punto di partenza è il conseguimento di una laurea in Giurisprudenza.
Segnaliamo il corso di laurea in Giurisprudenza attivato dall’università telematica Niccolò Cusano. Si tratta di un percorso quinquennale da 300 CFU erogato in modalità e-learning, formula che consente di ottenere la laurea attraverso una modalità didattica pratica e innovativa, libera dai vincoli delle università tradizionali. Le lezioni, infatti, si seguono da remoto tramite una piattaforma online.
Conseguito il titolo di laurea, per diventare notaio bisogna seguire un periodo di praticantato della durata di 18 mesi presso uno studio notarile.
È possibile effettuare 6 mesi del praticantato durante l’ultimo anno di università.
Per gli avvocati che svolgono attività da almeno un anno e per i funzionari dell’ordine giudiziario, è previsto un periodo di praticantato pari a soli 8 mesi.
Come si fa a diventare notaio: il praticantato
Per poter svolgere la pratica notarile bisogna avere i seguenti requisiti:
- Cittadinanza italiana o di uno dei Paesi dell’UE
- Laurea in Giurisprudenza conseguita in Italia, o titolo equivalente, riconosciuto valido, conseguito presso un’università straniera
Ma come ottenere il praticantato? Esistono due possibilità: rivolgersi direttamente a uno studio notarile oppure richiedere al Consiglio Notarile locale la designazione di un notaio.
Individuato lo studio notarile, c’è l’obbligo di iscrizione nel registro dei praticanti, tenuto dal Consiglio Nazionale locale.
Ogni due mesi, inoltre, il praticante è tenuto a presentare allo stesso Consiglio un certificato che attesti lo svolgimento della pratica e deve concludere il praticantato entro un tempo massimo pari a 30 mesi a partire dall’iscrizione.
Terminato il periodo di praticantato, è possibile, finalmente, iscriversi al concorso indetto dal Ministero della Giustizia.
Come diventare notaio in poco tempo
Una delle domande più ricorrenti riguarda le tempistiche necessarie per poter svolgere la professione.
Rispondere alla domanda ‘quanto tempo ci vuole per diventare notaio?’ non è facile, o comunque non è possibile fornire una risposta universale, valida per tutti.
Il tempo necessario per concludere il percorso formativo e concorsuale è piuttosto variabile. Bisogna poi considerare anche le capacità, l’impegno e una serie di altri fattori più o meno dipendenti dalla volontà personale.
Ai 5 anni di università vanno aggiunti i 18 mesi di pratica. Per cui siamo già oltre i 6 anni, al netto chiaramente di eventuali ritardi, bocciature e condizioni di fuori corso.
Un’ulteriore incognita temporale è quella che fa riferimento al concorso. Non sempre si riesce a superarlo al primo tentativo.
Non superare le prove significa dover attendere un altro anno prima di poter tentare nuovamente.
In linea di massima, dunque, la domanda “come diventare notaio in poco tempo?” non può avere una risposta, perché i tempi medi senza intoppi corrispondono a 7/8 anni.
Concorso notaio: requisiti
Il concorso per notaio viene indetto dal Ministero della Giustizia con cadenza annuale, con l’obiettivo di assegnare un numero prestabilito di sedi notarili.
I requisiti per partecipare sono i seguenti:
- Essere cittadini italiani
- Avere almeno 21 anni
- Essere in possesso della laurea magistrale in giurisprudenza
- Non avere riportato condanne penali definitive per delitti non colposi punibili con una pena non inferiore a sei mesi
- Essere di moralità e condotta incensurate
- Avere svolto il praticantato obbligatorio
- Non aver già partecipato a 5 concorsi notarili con esito negativo
Esame notaio: come si svolge
Le prove del concorso notarile si tengono a Roma. La commissione esaminatrice è composta da un magistrato di cassazione (presidente); un magistrato idoneo alla nomina di cassazione (vicepresidente); sette magistrati (di appello); sei professori universitari di materie giuridiche e nove notai con un’esperienza minima decennale nel campo del notariato.
L’esame per notaio prevede due prove:
- Un esame scritto
- Un esame orale, il cui accesso è subordinato al superamento della prova scritta
Nel dettaglio, lo scritto è articolato in tre prove, che consistono nella redazione di:
- Un atto di ultima volontà (testamento)
- Un atto tra vivi di diritto civile
- Un atto tra vivi di diritto commerciale
L’esame orale prevede sempre tre prove, incentrate sulle seguenti materie:
- Diritto civile, diritto commerciale e volontaria giurisdizione, con focus particolare sugli istituti giuridici in merito ai quali viene svolto l’ufficio del notaio
- Disposizioni sull’ordinamento del Notariato e degli archivi notarili
- Disposizioni relative alle imposte indirette
Il concorso per notaio è piuttosto difficile da superare. È fondamentale studiare e prepararsi nel modo giusto. In tal senso è possibile avvalersi del supporto di una delle numerose scuole notarili riconosciute dal Consiglio Nazionale dei Notariato e presenti su tutto il territorio nazionale.
Come già specificato si tratta di una possibilità e non di un obbligo.
Indubbiamente, però, la frequentazione di una di queste scuole può risultare utile ai fini del superamento del concorso.
Notaio come si diventa: l’assegnazione della sede
Concluso il concorso, il Ministero si occupa di stilare e rendere nota la graduatoria contenente i vincitori e l’assegnazione delle relative sedi.
Sia la nomina che l’assegnazione delle sedi avvengono attraverso un Decreto del Direttore Generale della Giustizia Civile del Ministero, al quale segue la pubblicazione all’interno della Gazzetta Ufficiale.
Il sistema notarile italiano è a numero chiuso, in quanto la professione non è liberalizzata. Questo significa che il numero di notai è fissato per legge, così come le sedi notarili. Il notaio a cui viene assegnata la sede X è tenuto, cioè, a essere presente per almeno tre giorni a settimana in orari fissi. Di solito, a ogni concorso notarile sono previsti in media tra i 150 e i 500 posti.
Al termine di tutta la procedura, i neo-notai vengono dotati del sigillo e dello strumento per la firma digitale e hanno a disposizione un tempo massimo di 3 mesi per aprire uno studio e avviare l’attività.
Vincere il concorso e diventare notaio è difficile, impegnativo, ma non è impossibile.
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