
Come diventare un esperto di economia circolare
L’economia circolare sta rivoluzionando il modo in cui aziende e consumatori gestiscono le risorse, promuovendo modelli di produzione e consumo più sostenibili. Con l’aumento dell’attenzione verso la transizione ecologica, cresce la domanda di professionisti specializzati in questo settore, capaci di sviluppare strategie innovative per ridurre sprechi, ottimizzare l’uso dei materiali e migliorare l’efficienza energetica.
Ma quali sono i passi da seguire per diventare un esperto di economia circolare? Vediamo da vicino il percorso formativo ideale, le competenze richieste e le opportunità lavorative offerte da questa professione in continua evoluzione.
Cosa fa l’economia circolare?
L’economia circolare è un modello economico che mira a ridurre gli sprechi e massimizzare l’uso delle risorse, contrastando il tradizionale approccio lineare (produzione, utilizzo, smaltimento). Si basa su principi come il riuso, il riciclo, la riparazione e la rigenerazione dei materiali, prolungando il ciclo di vita dei prodotti e riducendo l’impatto ambientale.
I principali obiettivi dell’economia circolare sono:
- Ridurre i rifiuti attraverso un design sostenibile e materiali riutilizzabili
- Migliorare l’efficienza delle risorse usando meno materie prime e più materiali riciclati
- Promuovere modelli di business sostenibili, come il noleggio, la condivisione e la manutenzione prolungata dei prodotti
- Diminuzione dell’inquinamento e delle emissioni di CO₂
In pratica, aziende e consumatori vengono incentivati a ripensare il modo in cui producono e consumano beni, puntando su soluzioni innovative e sostenibili per preservare l’ambiente e le risorse naturali.
In questo contesto si colloca la figura dell’esperto di economia circolare, o sustainability manager, ovvero quella figura che aiuta le aziende a diventare più sostenibili, riducendo sprechi e impatti ambientali senza rinunciare alla competitività. Il suo lavoro è molto vario e strategico: analizza i processi produttivi per capire dove si può risparmiare energia, ridurre rifiuti o utilizzare materiali più ecologici.
Si occupa di sviluppare nuove strategie per rendere l’azienda più efficiente e meno impattante, promuovendo il riuso e il riciclo dei materiali. Collabora con fornitori e partner per adottare soluzioni innovative e sostenibili, e spesso è anche il punto di riferimento per le certificazioni ambientali e per assicurarsi che l’azienda rispetti le normative in materia di sostenibilità.
Un altro aspetto importante del suo ruolo è la sensibilizzazione: forma il personale sulle buone pratiche ecologiche e aiuta a diffondere una cultura aziendale più attenta all’ambiente. Inoltre, monitora i risultati delle iniziative green e propone miglioramenti continui, così da rendere la sostenibilità non solo un obiettivo, ma una realtà concreta nel business.
Le competenze necessarie per lavorare nell’economia circolare
L’economia circolare sta diventando sempre più centrale nelle strategie aziendali, richiedendo professionisti con competenze specifiche per guidare la transizione verso modelli più sostenibili. Chi desidera lavorare in questo settore, specialmente come esperto di economia circolare o sustainability manager, deve sviluppare un mix di competenze tecniche, strategiche e trasversali. Vediamo quali sono le più importanti.
1. Competenze tecniche e normative
Un professionista dell’economia circolare deve avere una solida conoscenza delle normative ambientali nazionali e internazionali, come il Green Deal Europeo, la normativa sui rifiuti e le certificazioni ambientali (ISO 14001, EMAS). È fondamentale anche la padronanza dei principi dell’eco-design, dell’analisi del ciclo di vita dei prodotti (LCA) e delle strategie di gestione dei rifiuti e delle risorse.
2. Conoscenza dei modelli di business circolari
Per trasformare un’azienda in chiave sostenibile, bisogna conoscere i principali modelli di business circolari: economia della condivisione, recupero e rigenerazione dei materiali, estensione del ciclo di vita dei prodotti e produzione a rifiuti zero. Un sustainability manager deve saper integrare questi concetti nelle strategie aziendali.
3. Capacità di analisi e gestione dei dati
Misurare l’impatto ambientale e i benefici economici delle strategie di sostenibilità è essenziale. Per questo, è importante avere competenze in analisi dei dati, reportistica ESG (Environmental, Social, Governance) e strumenti di misurazione della sostenibilità.
4. Soft skills e leadership
Oltre alle competenze tecniche, un esperto di economia circolare deve possedere forti capacità comunicative e di leadership. Deve essere in grado di sensibilizzare e coinvolgere il personale aziendale, i fornitori e i clienti, promuovendo una cultura della sostenibilità. Inoltre, deve saper gestire progetti complessi, lavorare in team multidisciplinari e negoziare soluzioni con diversi stakeholder.
5. Innovazione e problem solving
L’economia circolare richiede un approccio innovativo per ripensare i processi produttivi e logistici in ottica sostenibile. Essere in grado di trovare soluzioni creative, adattarsi ai cambiamenti e adottare nuove tecnologie (come l’Intelligenza Artificiale e l’Internet of Things per l’efficienza energetica) è un valore aggiunto fondamentale.
6. Competenze in supply chain e gestione dei materiali
Un sustainability manager deve comprendere la catena di approvvigionamento e valutare la sostenibilità dei materiali utilizzati. Deve essere capace di selezionare fornitori responsabili, ottimizzare la logistica e ridurre l’impronta ambientale dei processi produttivi.
Il percorso formativo per diventare esperto di economia circolare
Diventare un esperto di economia circolare richiede un percorso di studi mirato, che unisca solide basi economiche a una specializzazione in sostenibilità. Il modo migliore per intraprendere questa carriera è partire da una laurea in economia, che fornisce le competenze fondamentali in gestione aziendale, finanza e strategie di mercato. Tuttavia, per operare nel settore della sostenibilità, è essenziale integrare la formazione con uno studio approfondito dei principi ESG (Environmental, Social, Governance), che rappresentano i pilastri della sostenibilità aziendale.
Una delle migliori opzioni per specializzarsi in questo ambito è il Master in ESG & Sustainability Management dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, che permette di acquisire competenze manageriali avanzate, con un focus sulle variabili economiche, ambientali e sociali che influenzano le aziende moderne.
Perché scegliere il Master ESG & Sustainability Management di Unicusano?
Il Master è progettato per fornire agli studenti strumenti pratici e teorici per supportare le imprese nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità, rispettando le normative nazionali ed europee. La formazione si concentra su:
- Gestione sostenibile delle risorse e implementazione di modelli di economia circolare
- Applicazione dei criteri ESG per valutare e migliorare l’impatto ambientale, sociale e di governance delle aziende
- Strategie di marketing e finanza sostenibile, fondamentali per le imprese che vogliono essere competitive e responsabili
- Innovazione e aggiornamento continuo, per individuare soluzioni all’avanguardia in un mercato in continua evoluzione
Grazie a un approccio tecnico-pratico, il Master permette di applicare da subito le competenze acquisite, fornendo strumenti per gestire risorse in modo sostenibile, stipulare accordi aziendali innovativi e interpretare le normative di settore.
Il percorso formativo è erogato in modalità e-learning, consentendo agli studenti di organizzare lo studio in maniera personalizzata e di accedere alle lezioni in qualsiasi momento. Questo approccio favorisce la conciliazione tra formazione, lavoro e impegni personali, garantendo un’esperienza di apprendimento efficace e dinamica.
Master in economia circolare: gli sbocchi lavorativi
L’economia circolare non è solo un modello sostenibile, ma rappresenta anche un’opportunità concreta di crescita nel mercato del lavoro. Da un lato, le nuove tecnologie legate all’Impresa 4.0 stanno trasformando i processi produttivi, dall’altro, le aziende stanno investendo sempre di più in figure professionali capaci di sviluppare soluzioni innovative per ridurre l’impatto ambientale. Secondo recenti ricerche, il 52% delle imprese ha dichiarato di aver ampliato il proprio organico per integrare competenze legate all’efficienza energetica, al riutilizzo degli scarti e all’adozione di processi sostenibili.
Le professioni più richieste nell’economia circolare
Tra le figure professionali che troveranno maggiore spazio in questo settore emergente troviamo:
- Ingegneri gestionali: questi professionisti saranno fondamentali per ottimizzare i processi produttivi e gestire le risorse in modo efficiente, garantendo la sostenibilità delle imprese.
- Architetti specializzati in sostenibilità: il loro ruolo sarà quello di progettare edifici, spazi e infrastrutture in linea con i principi dell’economia circolare, riducendo il consumo di risorse e privilegiando materiali riciclabili.
- Energy Manager: una delle figure più richieste nel settore, si occupa di energy management, sviluppando strategie per migliorare l’efficienza energetica delle aziende e promuovendo la green economy.
Perché scegliere un Master in economia circolare?
Un percorso formativo specializzato in economia circolare offre le competenze necessarie per inserirsi in un mercato in forte espansione. Le aziende stanno cercando professionisti capaci di integrare innovazione tecnologica e sostenibilità, rendendo sempre più evidente la necessità di esperti in questo ambito.
Grazie a una formazione mirata, i laureati in questo settore avranno l’opportunità di lavorare in aziende tradizionali, startup innovative, enti pubblici e società di consulenza, contribuendo attivamente alla transizione verso un modello economico più sostenibile.
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