Sei un amante dei numeri e dei calcoli e sogni di diventare un professore di matematica? Sei nel posto giusto: in questa guida ti spiegheremo quale percorso intraprendere per diventare un professore di matematica e quali sono i requisiti necessari per poter insegnare una delle materie scolastiche più impegnative.
La strada per diventa professore o professoressa di matematica è lunga e impegnativa, ma con dedizione, costanza e impegno riuscirai senza dubbio a raggiungere questo obiettivo e quindi svolgere il lavoro dei tuoi sogni. Ecco allora tutti i passi per diventare insegnante di matematica nella scuola primaria, secondaria e per l’università.
Come diventare professore di matematica
L’ordinamento italiano ha stabilito requisiti e percorsi diversi a seconda dell’ordine e del grado scolastico in cui si vuole insegnare matematica. Vediamo come cambia il percorso di studi per diventare un insegnante di matematica in una scuola primaria, in una scuola secondaria di I o II grado o all’università.
Scuola primaria
Se vuoi stare a contatto con i bambini e quindi ti piacerebbe insegnare nella scuola primaria, il percorso da seguire è relativamente semplice ed è indipendente dalla materia che vuoi insegnare.
Per poter essere docente nella scuola primaria, è necessario possedere i seguenti titoli di accesso all’insegnamento:
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Laurea in Scienze della formazione primaria, di vecchio o nuovo ordinamento
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Diploma di Istituto Magistrale o Diploma di Liceo Socio-Psico-Pedagogico conseguiti entro l’anno scolastico 2001-2002
Il corso di Laurea in Scienze della formazione primaria è solitamente a numero chiuso, pertanto, una volta terminata la scuola superiore, dovrai sostenere un test di ingresso. Prima del conseguimento della laurea, dovrai inoltre svolgere anche un periodo di tirocinio. Una volta conseguita la laurea, otterrai contestualmente l’abilitazione all’insegnamento, che ti permette di:
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inserirti nella II fascia delle graduatorie di Istituto per incarichi a tempo determinato
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partecipare ai concorsi per titoli ed esami dai quali vengono selezionati gli insegnanti per l’immissione in ruolo a tempo indeterminato
Per accedere ai concorsi è necessario conseguire almeno 24 crediti formativi universitari nelle materie antro-psico-pedagogiche e delle metodologie e tecnologie didattiche. Questo requisito vale anche per insegnare matematica nelle scuole secondarie di I e II grado.
Scuola secondaria di I e II grado
Per diventare professore o professoressa di matematica nella scuole secondarie di I e II grado bisogna seguire il medesimo percorso. Il Ministero dell’Istruzione ha cambiato più volte nel corso degli anni le norme, e nel corso degli anni potrebbero cambiare nuovamente, pertanto è fondamentale informarsi costantemente. I riferimenti normativi sono il DPR n. 19/2016 e il D.Lgs. n. 59/2017.
La prima cosa da fare, comunque, è ottenere una Laurea inerente alla classe di concorso in matematica. Successivamente dovrai ottenere i 24 crediti formativi universitari necessari per accedere ai concorsi pubblici: puoi conseguire tali crediti sia durante il percorso di studi che in un momento successivo. A questo punto puoi partecipare al concorso, che viene bandito con cadenza biennale e su base regionale. Una volta superato il concorso, dovrai svolgere un anno di prova presso una scuola secondaria prima di poter effettivamente ottenere la cattedra.
Università
Se vuoi diventare professore di matematica per insegnare nelle università italiane il percorso che ti aspetta è completamente diverso rispetto a quello visto finora, ma non meno impegnativo.
Il Ministero dell’Istruzione riconosce piena autonomia alle università, che quindi possono gestire direttamente il processo di reclutamento, bandendo un concorso apposito.
Per insegnare all’università, puoi ricoprire ruoli diversi che prevedono percorsi diversi. I possibili ruoli sono:
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Professore di I fascia (ordinario)
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Professore di II fascia (associato)
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Ricercatore a tempo determinato di tipo RTDb (contratti triennali non rinnovabili, al termine dei quali si può accedere direttamente al ruolo di Professore associato, se in possesso dell’Abilitazione Scientifica Nazionale e a seguito di una valutazione positiva dell’ateneo)
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Ricercatore a tempo determinato di tipo RTDa (contratti triennali, rinnovabili per altri due 2 anni)
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Professore a contratto determinato (scelto dalle università sulla base dei titoli per corsi semestrali o annuali)
Per insegnare all’università è necessario:
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Ottenere una Laurea che permetta di insegnare matematica
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Terminare un percorso di Dottorato di Ricerca in Matematica, al quale si accede superando un concorso per titoli ed esami
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Diventare ricercatore universitario superando un concorso per titoli ed esami
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Ottenere l’Abilitazione scientifica nazionale di II fascia, che si consegue in base alla qualità dell’attività di ricerca scientifica svolta nel corso degli anni, per poter accedere al concorso per diventare Professore Associato (i ricercatori di tipo RTDb accedono direttamente senza concorso, ma l’abilitazione resta un requisito indispensabile)
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Conseguire l’Abilitazione scientifica nazionale di I fascia, che si ottiene in base alla qualità dell’attività di ricerca scientifica svolta nel corso degli anni, per poter accedere al concorso per diventare Professore Ordinario.
Come diventare professore di matematica: alcuni consigli
I professori di matematica devono possedere abilità tecniche e interpersonali. Por portare a termine un percorso così impegnativo che sono sicuramente fondamentali lo spirito di sacrificio, la dedizione e la pazienza. Al di là delle competenze nella materia, quindi, è importante avere il giusto approccio e sviluppare le giuste competenze trasversali.
L’importanza di un approccio positivo
La matematica è una materia molto affascinante ma a causa della sua complessità, specie nei primi anni, potrebbe risultare noiosa e di difficile apprendimento. È proprio l’insegnante quindi che deve cercare, attraverso il suo amore per questa materia, di coinvolgere gli studenti in modo positivo.
Avere un approccio positivo è un requisito fondamentale per chi concepisce l’insegnamento della matematica non come un lavoro qualsiasi, ma come un’attività che permette di trasmettere conoscenze e plasmare giovani menti. Si tratta ovviamente di un compito che ha oggettive difficoltà, che aumentano in modo esponenziale se si insegna in una classe numerosa.
Sviluppare competenze trasversali
Come detto, conoscere alla perfezione la matematica non basta per essere un buon docente, ma è necessario sviluppare diverse competenze trasversali. I quattro campi di competenza della professione del docente infatti sono:
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Competenze disciplinari
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Competenza metodologiche e didattiche
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Competenze comunicative e relazionali
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Competenze organizzative
Sono tutte competenze che si apprendono nel corso del periodo di formazione e con l’esperienza. Per insegnare al meglio servono poi anche delle soft skills, ossia capacità di comunicazione, organizzative e, ovviamente, pazienza.
Saper comunicare in maniera chiara ed efficace è indispensabile per spiegare concetti complessi come quelli matematici. Non serve solo la comunicazione verbale, ma anche quella scritta: i professori di matematica, infatti, utilizzano molto la lavagna durante le lezioni. È molto importante anche l’ascolto attivo, che ti permette di comprendere i bisogni degli studenti e di adottare la migliore strategia di insegnamento.
La pazienza è un’arma vincente per gestire la classe: alcuni alunni potrebbero avere più difficoltà nell’apprendimento e potrebbero chiederti di spiegare più volte lo stesso concetto.
Tra lezioni, verifiche, esami e relazioni, non può mancare l’organizzazione. Più riuscirai a organizzare il lavoro, più potrai svolgere la tua lezione con serenità.
Infine, una competenza fondamentale per un buon docente è la creatività: tutti noi siamo stati studenti e sappiamo che è possibile annoiarsi durante le lezioni. Può succedere, però, che una lezione potenzialmente noiosa possa trasformarsi in una lezione divertente e coinvolgente grazie alla creatività del professore. Questa abilità è molto importante, soprattutto se si insegna nelle scuole primarie.
Credits: Rido/CanvaPro