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Come diventare oftalmologo

La vista rappresenta il senso fondamentale per l’autonomia dell’essere umano per cui la salute degli occhi diventa una priorità assoluta; ecco perché se ti affascina il mondo dell’oculistica dovresti sapere come diventare oftalmologo.

La professione, più comunemente indicata con il termine ‘oculista’, richiede un percorso formativo e di specializzazione piuttosto lungo, oltre che impegnativo.
Allo stesso tempo però, la professionalità permette di ottenere importanti gratificazioni, sia a livello economico che personale.

Nel corso dei prossimi paragrafi analizzeremo la professionalità dell’oftalmologo, il significato della parola oftalmologia e le caratteristiche della disciplina. 

Oftalmologia: cos’è

Per poter comprendere a fondo la professionalità di un oftalmologo è fondamentale sapere cos’è l’oftalmologia, ovvero la disciplina intorno alla quale ruota la sua specializzazione e quindi la sua attività.

Iniziamo a familiarizzare con l’oftalmologia e il suo significato partendo dalla definizione riportata sul sito di Wikipedia:

“L’oftalmologia, anche detta oculistica o oftalmoiatria (dal greco ‘occhio’) è la branca della medicina che si occupa di prevenzione, diagnosi, riabilitazione e terapia sia medica sia chirurgica delle malattie dell’apparato visivo, ossia dell’occhio e dei suoi annessi, della correzione dei vizi refrattivi (vizi di rifrazione o apetropia) e delle patologie visive correlate.”

Si tratta quindi di una branca medica che mira a preservare l’acutezza visiva attraverso l’utilizzo di elementi esterni (lenti e occhiali), attraverso la chirurgia o mediante tecniche di trattamento medico.

La complessità dell’occhio determina le numerose patologie della vista, e di conseguenza l’esigenza di trattamenti molto differenti.
Per tale motivo l’oftalmologia si divide in numerose sub-specializzazioni, ognuna delle quali focalizzata su una zona dell’occhio o su una particolare patologia.
Esiste la chirurgia refrattiva, la neuro-oftalmologia, l’oftalmologia infantile e le specializzazioni che riguarda l’orbita oculare e la retina.

Oftalmologo: chi è e cosa fa

Compresa a grandi linee la disciplina oftalmologica passiamo ad analizzare l’oftalmologo, cos’è e cosa fa.
Si tratta chiaramente del profilo esperto di oftalmologia che si occupa pertanto di esaminare la situazione visiva del paziente e di predisporre eventuali interventi e cure.

L’oculista oftalmologo si occupa di valutare la salute degli occhi attraverso esami che riguardano il fondo oculare, la superficie corneale,  e la misurazione della vista, della pressione oculare e del campo visivo.

Nel corso delle visite l’oculista si avvale di varie tipologie di strumentazioni e apparecchiatura tecnologicamente all’avanguardia.

La visita oftalmologica, ha un significato che va ben oltre la risoluzione di disturbi e patologie; essa rappresenta un importante strumento di prevenzione, sia per bambini e sia per gli adulti.

Come accennato in precedenza il medico oftalmologo tratta patologie che riguardano sia gli occhi e sia gli annessi oculari; patologie che si differenziano a seconda dell’area che colpiscono.
Tra le più ricorrenti:

  • Difetti refrattivi: miopia, ipermetropia, astigmatismo
  • Patologie della cornea: distrofia corneale, cheratite
  • Patologie della retina: degenerazione maculare, retinopatie diabetiche, maculopatie, distacco di retina
  • Patologie del cristallino: presbiopia, cataratta
  • Patologie legate alla pressione oculare come il glaucoma

A tal proposito è importante sottolineare che l’oculista è l’unico medico che ha le competenze per intervenire chirurgicamente sugli occhi.
Tra le patologie più comuni sulle quali interviene rientrano la cataratta, la degenrazione maculare, il distacco della retina, lo strabismo, il glaucoma ecc.

Lo specialista in oftalmologia può esercitare presso ospedali, cliniche, studi medici; può inoltre insegnare in ambito accademico.

Tra le possibilità anche la libera professione, per la quale l’oculista può scegliere di avviare un’attività in proprio e di aprire uno studio privato.

Quanto guadagna

L’aspetto economico relativo alla professionalità dell’oftalmologo è piuttosto interessante.

Partiamo dalla premessa che, anche in questo caso, le cifre sono legate ad una serie di fattori tra i quali il contesto geografico nel quale opera il professionista, la modalità lavorativa, l’esperienza accumulata nel settore e la specializzazione.

In Italia, la media annuale si attesta intorno ai 78.000 euro annui, che mensilmente diventano circa 3.550 euro netti.

La variabile ‘esperienza’, ovvero una delle più influenti nella determinazione delle cifre, comporta differenze notevoli.
Un oculista alle prime esperienze lavorative percepisce uni stipendio che oscilla intorno ai 59.000 euro lordi all’anno.
Con un’esperienza che supera i quattro anni le cifre salgono sui 75.000 euro annui.

Decisamente interessante lo stipendio che riesce a percepire un oftalmologo che raggiunge i 10-20 anni di esperienza. In tal caso le cifre arrivano ad una media annua che si aggira sui 130.0000 euro.

Chiaramente, per gli oculisti che operano per conto proprio e avviano uno studio privato non esistono limiti di guadagno.

Oftalmologo e oculista: differenza

Come spesso capita quando si parla di medici e specializzazioni, il campo dell’oculistica genera confusione per ciò che concerne le figure professionali che si occupano della vista.
In molti casi non si sa a chi rivolgersi.

In tanti si interrogano in merito alla differenza tra oculista e oftalmologo, in merito alle patologie che curano e nelle quali sono specializzati.

In realtà, per quanto le denominazioni siano diverse si tratta di sinonimi, per cui tra oculista e oftalmologo non esistono differenze.

L’oculista è un dottore che ha conseguito una laurea in medicina e chirurgia, abilitazione e attestato di specializzazione.
Si occupa pertanto di diagnosi e cura delle malattie degli occhi, partendo dalle semplici visite fino ad arrivare a complessi interventi chirurgici.
Può inoltre prescrivere lenti, colliri e farmaci.

Anche l’oftalmologo è un medico oculista per cui non esiste alcuna differenza con l’oculista.

Come diventare specialista in oftalmologia

Prima di entrare nel merito della formazione e dell’abilitazione previste per l’oculista è necessaria una premessa.
In Italia l’oftalmologia è una specializzazione per la quale è previsto un percorso di studi lungo e impegnativo.

Per quanto riguarda la scuola superiore, la professione non richiede uno specifico diploma.
Tuttavia, una solida base afferente discipline quali la matematica, la fisica e la biologia può rivelarsi utile per il successivo percorso di studi.

È invece imprescindibile il conseguimento di una laurea in Medicina e Chirurgia, il cui corso prevede una durata di sei anni.

Dal momento che l’accesso ai corsi in Medicina è a numero programmato bisogna superare un test di ammissione.

Il programma di studi dell’indirizzo di studi è ampio ed eterogeneo per cui fornisce tutte le conoscenze di base per lavorare come medico e per scegliere la successiva specializzazione.
Tra le materie oggetto di studio la biologia, l’anatomia umana e patologica, la clinica generale e medico-chirurgica, la psicologia clinica e la psichiatria.

Conseguita la laurea in Medicina il percorso continua con una specializzazione in oftalmologia, della durata quinquennale.
Durante i corsi sono previste attività di tirocinio presso strutture ospedaliere, ovvero esperienze sul campo che permettono di acquisire i requisiti e le competenze ‘pratiche’ per svolgere la professione.

Al termine dei cinque anni bisogna superate un esame finale, in seguito al quale è possibile lavorare come oftalmologo.

Ora sai come diventare oftalmologo, quali attività svolge e quali sono le prospettive di guadagno.
Per ulteriori info e dettagli sui percorsi di specializzazione Unicusano compila il form che trovi su questa pagina.

Credits: evgenyataman / Depositphotos.com

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