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Come diventare corrispondente in lingue estere

La conoscenza dell’inglese e degli altri idiomi più utilizzati in ambito commerciale permette di ampliare notevolmente gli orizzonti occupazionali; a tal proposito, se desideri migliorare le tue prospettive lavorative, dovresti sapere come diventare corrispondente on lingue estere.

Oggi più che mai, con la globalizzazione del mercato, la conoscenza delle lingue straniere rappresenta requisito essenziale per accedere alla maggior parte dei settori professionali.
Sono sempre più numerose le aziende italiane che, nell’ottica di un’espansione e di un aumento della produttività, stringono accordi commerciali con partners esteri.

Per tale motivo, la richiesta di professionalità in grado di padroneggiare l’inglese e le altre lingue che più frequentemente vengono utilizzate nei rapporti di natura commerciale registra una crescita costante.

Continuando a leggere questo post scoprirai il percorso formativo ideale per diventare corrispondente in lingue estere, le principali mansioni svolte da un professionista e gli sbocchi più interessanti.

Chi è e cosa fa il corrispondente di lingue estere

Prima di entrare nel merito della professionalità è importante sottolineare che la conoscenza dell’inglese, oggi, identifica un requisito basilare per poter lavorare in qualsiasi settore.
La padronanza dell’inglese è ormai data per scontato per cui, per emergere dalla massa, è necessario apprendere altri idiomi, in particolare quelli più frequentemente utilizzati in ambito commerciale.

In generale, a prescindere dagli idiomi conosciuti, il corrispondente in lingue estere intrattiene relazioni professionali con i partners stranieri di un’azienda.
Il suo compito è gestire i rapporti commerciali di un’impresa, interfacciandosi con clienti e fornitori esteri.

L’attività principale si sviluppa attraverso conversazioni telefoniche e corrispondenza elettronica relative a prodotti e servizi aziendali; il tutto chiaramente sulla base del linguaggio tecnico afferente al settore di riferimento.

Il corrispondente in lingue estere rende fruibile ai reparti interessati la corrispondenza, attraverso traduzioni accurate che tengono in considerazione le particolarità culturali del paese straniero.
Si occupa quindi di tradurre le trattative commerciali, di gestire le pratiche fiscali e amministrative di base e, infine, si occupa di attività di segreteria (archiviazione documenti, gestione dati ecc.).

In alcune realtà può essere coinvolto anche nella ricerca di nuovi potenziali mercati.

Per avere una panoramica completa e immediata della professionalità abbiamo sintetizzato nel seguente elenco le principali mansioni di un corrispondente in lingue estere:

  • Gestione dei contatti con clienti e fornitori: traduzione corrispondenza, redazione lettere e testi commerciali  in italiano e in lingua straniera, gestione email e comunicazioni telefoniche.
  • Gestione delle attività amministrative e fiscali: traduzioni e redazioni di documenti e certificazioni fiscali.
  • Gestione delle spedizioni: comunicazioni con le società di spedizioni per la definizione delle modalità e delle tempistiche; redazione della documentazione relativa alle formalità doganali.
  • Valutazione della conformità delle merci e degli standard aziendali.
  • Gestione delle criticità: raccolta e valutazione di reclami e segnalazioni.

Le mansioni di un professionista possono variare a seconda del settore nel quale opera e delle dimensioni dell’azienda presso la quale è impiegato.

Nelle realtà più strutturate alcuni compiti sono demandati ad altri profili.
Ad esempio, l’attività di segreteria e altre mansioni che richiedono una minore specializzazione tecnica sono gestite da profili diversi dal corrispondente.
Nelle aziende di piccole dimensioni, invece, più frequentemente il corrispondente si occupa anche di gestire ogni tipo di attività inerente i rapporti commerciali con l’estero.

L’attività svolta da un traduttore di commercio presuppone la relazione con varie funzioni aziendali.
In primis il corrispondente collabora con la direzione per definire strategie e obiettivi; successivamente si interfaccia con i settori della produzione, della logistica e dell’amministrazione.

Per quanto riguarda le relazioni con l’esterno, il professionista in questione si rapporta con fornitori, spedizionieri, clienti, corrispondenti ecc.

Dove lavora

Lavorare con le lingue è senza dubbio una scelta vincente, sia per le ottime prospettive occupazionali e sia per le gratificazioni economiche.

Come accennato nel corso della premessa, oggi qualsiasi realtà commerciale, piccola, media o grande che sia, può decidere di rivolgersi ai mercati esteri per incrementare il fatturato.

Dal momento che il corrispondente in lingue estere si occupa della gestione dei contatti con i partners esteri, in lingua straniera, la sua professionalità può trovare impiego in svariate tipologie di settori.

In generale, il professionista in oggetto può lavorare presso il comparto commerciale di aziende appartenenti agli ambiti industriale, artigianale e dei servizi.
Tra i settori più comuni l’import/export, le banche e le assicurazioni internazionali, le compagnie aeree, il comparto fieristico e in generale tutto il settore del turismo.

Per quanto riguarda la modalità lavorativa, nella maggior parte dei casi il corrispondente in lingue estere è a tutti gli effetti inquadrato come dipendente.
Più raramente, invece, lavora come libero professionista, con partita Iva.

Diventare traduttore di commercio: requisiti e studi

La professione di corrispondente in lingue estere non è regolamentata per cui non esistono norme specifiche che definiscono l’iter formativo né tanto meno albi professionali a cui iscriversi.
Tuttavia si tratta di una professionalità che non può essere improvvisata, ma che al contrario richiede una serie di abilità e competenze.

Partiamo dalle soft skills, ovvero da quelle capacità personali essenziali per svolgere al meglio la professione.

Il corrispondente in lingue estere deve innanzitutto possedere eccellenti doti comunicative; deve essere predisposto all’ascolto e al dialogo per poter individuare e comprendere le esigenze dell’interlocutore.

Il profilo possiede doti organizzative e di problem solving; è una persona precisa e attenta ai dettagli, predisposta al pensiero logico e analitico.

Per quanto riguarda il know how tecnico, la professione richiede conoscenze specifiche che riguardano la terminologia settoriale, i procedimenti di traduzione, le norme di redazione relative alla corrispondenza commerciale, le procedure amministrative/fiscali/doganali che regolano le spedizioni nazionali e internazionali.

Il punto di partenza è la conoscenza della lingua inglese, scritta e parlata, alla quale si aggiungono altre eventuali lingue.
In ambito commerciale gli idiomi più comunemente utilizzati sono il cinese, il tedesco, lo spagnolo e il francese.
Tuttavia, può rivelarsi utile specializzarsi in lingue meno comuni, altrimenti dette ‘di nicchia’, che possono garantire un vantaggio competitivo per quanto riguarda particolari posizioni.

Per lo svolgimento della professione sono inoltre necessarie buone conoscenze informatiche, alle quali si aggiungono nozioni amministrative contabili.
Un professionista deve possedere conoscenze in merito alle tecniche per la classificazione, la registrazione e l’archiviazione dei documenti, sia manuale che digitale.

Come già evidenziato, la professione non è regolamentata per cui non esiste un percorso di studi unico o predefinito per poterla svolgere.

Il conseguimento della laurea non è obbligatorio; tuttavia una specializzazione in lingue è indubbiamente il punto di partenza ideale per intraprendere la carriera del traduttore di commercio.

In ogni caso, che si scelga di imparare le lingue in maniera autonoma o attraverso un percorso di studi specifico, la conoscenza linguistica da sola non è sufficiente per svolgere la professione.
Il corrispondente in lingue estere deve possedere una serie di competenze complementari che riguardano l’informatica, l’economia e la contabilità.

Per chi sceglie di conseguire una laurea esiste inoltre la possibilità di specializzarsi ulteriormente, in un particolare ambito afferente la professione, attraverso un master.
I corsi post-laurea permettono di approfondire determinati aspetti riguardanti l’operatività della professionalità.

Un’esperienza all’estero rappresenta un’ulteriore opportunità per studiare e padroneggiare le lingue, ma soprattutto rappresenta un plus importante da inserire sul curriculum per fare la differenza durante un’eventuale selezione.

Ora sai come diventare corrispondente in lingue estere; sai cosa fa un professionista e quali sono le prospettive occupazionali.
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Credits: HayDmitriy / Depositphotos.com

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