Come diventare content manager?

Il fulcro intorno al quale ruota il successo di qualsiasi strategia di marketing e comunicazione online è il contenuto; ecco perché ti spiegheremo nel corso di questo post come diventare content manager.

Per capire le potenzialità della professione è sufficiente pensare ai contenuti multimediali che girano sul web, è a quanto siano essenziali nell’ottica del raggiungimento di una serie di obiettivi.

È importante sottolineare che l’efficacia di un contenuto è legata alla qualità del contenuto stesso e alla sua rispondenza a quelle che sono le finalità, il target di riferimento e la piattaforma cui sono destinati (social network, blog, siti ecc.).

Per la realizzazione di contenuti efficaci è richiesta una professionalità qualificata, ovvero un content manager in possesso di competenze e conoscenze attuali e in linea con le evoluzioni e le dinamiche che caratterizzano il web.

Chi è il Content manager: cosa fa

Alla luce di una professionalità sempre più richiesta e ricercata sul mercato del lavoro è importante conoscere nel dettaglio le mansioni ricoperte da un professionista esperto in materia.

Cosa fa esattamente un content marketing manager?

Come suggerisce la stessa denominazione, il profilo in questione lavora con i contenuti. In particolare si occupa di progettare e sviluppare la content strategy: realizzare contenuti finalizzati a raggiungere gli obiettivi di business.

A questo punto è necessario un breve approfondimento sul ‘contenuto’.
Tra i non addetti ai lavori si tende a pensare al contenuto come la parte testuale che riempie le sezioni di un sito.
In realtà, nell’ambito della content strategy l’accezione ‘contenuto’ include testi per siti web, per landing pages, per newsletter, per post sui social, per e-commerce; include anche immagini, video e podcast.

Quindi, il content manager si occupa di impostare le strategie di comunicazione, scegliendo e definendo i contenuti giusti per raggiungere e conquistare il target di riferimento, e di conseguenza gli obiettivi predefiniti.

Fondamentale, per la realizzazione di contenuti performanti, è la fase di analisi del pubblico di riferimento, delle caratteristiche, delle esigenze e del comportamento.

Il lavoro del content manager deve allinearsi, in ogni sua fase, sia al target di riferimento e sia all’identità del brand o dell’azienda a cui si riferisce.
Rispetto all’azienda, i contenuti devono risultare coerenti ai relativi valori.

Sintetizzando, l’attività di un professionista si sviluppa attraverso 4 passaggi fondamentali:

• Selezione  degli argomenti da trattare sulla base delle caratteristiche del target di riferimento
• Identificazione delle tipologie di contenuto (articoli, video, post sui social ecc.)
• Definizione dello stile di scrittura
• Definizione del tone of voice allineato all’identità dell’azienda

Il suo ruolo presuppone l’interazione e la collaborazione con altri profili come ad esempio i grafici, i videomaker, i web designer, i social media manager. In generale il suo lavoro prevede il coordinamento e la supervisione del team di professionisti che collaborano al progetto content.

È importante sottolineare che non esiste una regola generale per ciò che concerne le mansioni di un professionista.
A seconda delle dimensioni della realtà per cui lavora può occuparsi esclusivamente di dirigere e supervisionare un team di lavoro oppure può occuparsi in prima persona di realizzare la strategia di content.

A differenza di quello che molti pensano la sua attività non riguarda soltanto la realizzazione di nuovi contenuti; un professionista completo, un buon web content manager, si occupa anche di studiare i contenuti già esistenti, al fine di individuare eventuali modifiche.

Skills e competenze

Come abbiamo visto in precedenza il termine ‘content manager’ ha un significato molto ampio per ciò che concerne le attività svolte.
A prescindere dalle mansioni, la professionalità presuppone una serie di requisiti e attitudini personali essenziali per svolgere la professione.

Il brand content manager è una persona curiosa, creativa, organizzata e attenta ai dettagli.
Tra le skills che non possono assolutamente mancare la leadership, il time management e il problem solving.

Capacità di relazione e predisposizione al lavoro di squadra sono essenziali per la tipologia di professionalità, che come sottolineato in precedenza prevede l’interazione e la collaborazione con numerosi altri profili.

Dal momento che il content manager svolge un’attività finalizzata al raggiungimento di una serie di obiettivi di business, in gran parte consistenti nella vendita, il professionista deve avere una mente analitica rivolta ad analizzare i dati delle campagne e i relativi risultati.
Il tutto è rivolto a realizzare una strategia content vincente, in grado di coinvolgere il pubblico di riferimento.

Per quanto riguarda le competenze tecniche, è fondamentale possedere un livello avanzato di conoscenze in merito alla SEO e alla keyword research.

Funzionale allo svolgimento della professione una buona padronanza dei CMS, in particolare di WordPress e dei principali software per la gestione dei contenuti.

Cosa studiare per diventare content manager

Partendo dal presupposto che una buona propensione verso la scrittura non basta per svolgere la professione, cerchiamo di capire come diventare un content manager.

Dal punto di vista formativo la professione non è regolamentata; non esiste un percorso di studi predefinito ma varie possibili strade.

Per quanto la laurea non rappresenti un requisito essenziale rappresenta comunque un punto di partenza ideale per acquisire le basi della professione.

Generalmente le facoltà più idonee dal punto di vista dei contenuti e delle competenze erogate sono quelle umanistiche, come ad esempio i corsi di laurea in lettere.
Altrettanto funzionali all’acquisizione di una preparazione spendibile nel settore gli indirizzi ‘economici’.

Chi intende partire da un percorso più specifico può scegliere di iscriversi ad un corso dei corsi di studio afferenti il mondo del marketing, come ad esempio corso di laurea in comunicazione digitale.

Il percorso di studi attivo presso la Niccolò Cusano intende fornire ai corsisti le competenze professionali per inserirsi nel campo della comunicazione e per operare con professionalità nell’ambito degli attuali scenari tecnologici.
Il programma approfondisce in particolare il marketing digitale, il social network e i metodi di ricerca sociale e mediale.

Chi non ha conseguito una laurea ma intende comunque intraprendere la professione di content manager può frequentare un corso di content marketing, per apprendere le tecniche del copywriting.

Gli sbocchi

Alla luce di quanto fin qui detto è piuttosto facile comprendere le numerose opportunità di impiego riservate alla figura del content manager.

Il profilo è ricercato principalmente dalle web agencies, dalle agenzie di comunicazione e digital agencies.
In generale la professionalità è spendibile in tutte quelle realtà che desiderano promuovere la propria immagine online o migliorare la propria presenza sul web.

Tra gli sbocchi rientrano quindi le aziende, piccole e medie, le multinazionali, le organizzazioni e gli enti, sia pubblici che privati.

Lo stipendio

Per avere una panoramica completa della professionalità bisogna conoscere l’aspetto retributivo, ovvero sapere quanto guadagna un content manager.

Un profilo junior, che lavora per piccole realtà, arriva a cifre che si aggirano intorno ai 22.000 euro annui.
Un’esperienza che va dai 6 ai 10 anni consente di arrivare a stipendi che superano la soglia dei 30.000 euro annui, fino ad arrivare a 35.000 euro.
I professionisti con un’esperienza ultradecennale, impiegati presso multinazionali e realtà importanti, arrivano a percepire stipendi che sfiorano i 60.000 euro all’anno.

Come per qualsiasi altra professione il content manager percepisce uno stipendio direttamente commisurato all’esperienza accumulata nel settore e alla dimensione della realtà per la quale lavora.

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Credits: AndrewLozovyi / Depositphotos.com

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