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Come calcolare il QI (Quoziente Intellettivo): la guida completa

Napoleone, Einstein, Copernico, Ariosto e Tesla erano tutte persone dotate di un quoziente intellettivo molto alto. Ma come calcolare il QI? Essere curiosi riguardo il proprio quoziente intellettivo è normalissimo. Tra l’altro, il calcolo non è per niente complesso. Basta sottoporsi a un test, costituito di solito da una batteria di domande a risposta multipla.

Come si misura il QI: rapporto tra intelligenza ed età anagrafica

Per quoziente intellettivo si intende un numero, con cui si definisce il funzionamento cognitivo di una persona rispetto a tutte le altre. In parole semplici, il QI indica il livello cognitivo di un individuo rispetto alla media della popolazione.

La domanda “come misurare il QI?” è sorta all’inizio del Novecento. Il primo a formulare un test fu lo psicologo francese Alfred Binet, il cui obiettivo consisteva nell’individuare le difficoltà dei bambini a scuola. Insieme al suo collaboratore Theodore Simon, Binet sviluppò il primo test per misurare il QI: la scala Binet-Simon.  

La scala QI Binet-Simon 

Alfred Binet creò un test verbale. Cosa significa? La prova consisteva in 60 domande riguardanti diverse aree e distinte per età.  

Binet, però, verificò che alcuni bambini erano in grado di rispondere a quesiti destinati a bimbi più grandi. 

Così, il concetto alla base di questo primo calcolo del quoziente intellettivo diventò il seguente: il QI si ottiene facendo il rapporto tra l’età anagrafica (intelligenza cronologica) e l’età mentale di una persona (intesa come livello di sviluppo intellettivo).  

L’intelligenza, infatti, non è solo una questione genetica, ma viene influenzata anche da una serie di fattori, come l’ambiente più o meno stimolante in cui si vive, la predisposizione ereditaria o il tipo di formazione scolastica ricevuta. 

Come si calcola allora il quoziente intellettivo come la scala Simon-Binet? Si effettua un rapporto tra età cronologica ed età intellettiva e si moltiplica per 100. Se un bambino con età anagrafica di 8 anni risulta in possesso di un’età mentale pari a quella di un bambino di 10 anni, il QI è il seguente: 10/8X100=125.  

Come calcolare il QI: in cosa consistono i test

I test per il calcolo del quoziente intellettivo possono essere di diverso tipo:  

  • verbali – quiz a risposta multipla da risolvere entro un certo lasso di tempo. Questo tipo di prove possono prevedere anche quesiti che richiedono la memorizzazione di alcuni elementi di una sequenza oppure quiz con esercizi lessicali o di visualizzazione spaziale
  • non verbali – in questo gruppo rientrano, per esempio, test come le Matrici di Raven (SPM – Standard Progressive Matrices). In cosa consistono? Si tratta di un test costituito da serie/matrici di figure da completare. Ovviamente, il test prevede una difficoltà crescente e serve per misurare la capacità di risolvere problemi sempre più complessi.
  • dicotomici – si tratta di test che includono prove verbali e non verbali come quelli di Wechsler 

IQ Test e Test MENSA

È possibile valutare il proprio QI in maniera facile e veloce completando uno dei test della lista qui di seguito:

  • test per il calcolo del QI dell’associazione internazionale MENSA. Si tratta di un prova costituita da 35 problemi logici da risolvere entro 25 minuti direttamente online. I quiz sono suddivisi per fascia d’età, dai 16-17 anni, dai 18-50 anni, dai 51 ai 60 anni e dai 61 anni in su
  • IQ TEST online – test da effettuare semplicemente per mettersi alla prova risolvendo 39 quesiti a risposta multipla in 40 minuti

Come viene calcolato il QI: i test degli esperti

Il test ufficiale più utilizzato per la misurazione del quoziente intellettivo è la scala di Wechsler. Ne esistono tre diverse, suddivise per fasce di età. Ciascuna scala valuta i seguenti aspetti:

  • comprensione verbale
  • ragionamento visuale e percettivo
  • memoria di lavoro
  • velocità di elaborazione

Al termine del test si ottiene un punteggio, che serve proprio per misurare il livello di abilità intellettiva. In base alla scala di Wechsler il QI normale, vale a dire il livello medio di intelligenza umana, è pari a 100. La maggior parte degli uomini e delle donne cioè ottengono questo punteggio eseguendo il test.

Calcolo del quoziente intellettivo: i punteggi

Qual è la scala di QI da tenere in considerazione? Secondo il modello Wechsler i punteggi da valutare sono i seguenti:

  • 130 – punteggio molto superiore alla media che identifica una persona particolarmente dotata dal punto di vista intellettivo
  • 120-130 – QI alto
  • 110-115 – QI medio-alto
  • 110-90 –  QI medio
  • 90-80 – QI medio-basso
  • 70-80 – QI basso
  • 70-55 – disabilità intellettiva lieve
  • 50/55-35/40 – disabilità intellettiva moderata
  • 35/40-20/25 – disabilità intellettiva grave
  • inferiore a 20-25 – disabilità intellettiva profonda

Secondo dei calcoli statistici sui risultati dei test, 1 persona su 2 ha un QI pari a 100, considerato il punteggio standard. Da 100 in poi si parla di deviazioni dalla media, che vengono calcolate di 15 punti in 15 punti.

Ovviamente, più il QI aumenta e più diminuisce la percentuale di persone in grado di raggiungere quel determinato punteggio. Cosa significa? Ottiene un punteggio di 115 una persona su 6,3; raggiunge 130 di QI una persona su 44 e ottiene 145 una persona su 741 e così via. Napoleone Bonaparte, per esempio, aveva un QI di 145, Nikola Tesla un QI di 180, Albert Einstein e Niccolò Copernico avevano un QI pari a 159,5.

Media quoziente intellettivo: le teorie di Cattel

Oggi, uno dei test per il calcolo del quoziente intellettivo più accreditato è quello di Raymond Cattel. Questa prova si basa sul concetto secondo cui esistono due tipi di intelligenza:  

  • Intelligenza fluida – rappresenta qualità come deduzione, induzione, flessibilità, capacità di adattarsi a nuove situazioni senza farsi condizionare dal proprio bagaglio di conoscenze, rapidità intellettuale, memoria operativa. Si tratta cioè di una forma di intelligenza derivante da fattori genetici, che raggiunge il suo picco in fase giovanile e rimane poi stabile nel corso della successiva esistenza di una persona.  
  • Intelligenza cristallizzata – insieme di qualità e capacità derivanti dall’apprendimento e rappresentanti il livello di sviluppo cognitivo di una persona. Di cosa si tratta nello specifico? Abilità verbali, ottimizzazione dell’esperienza, orientamento spaziale ecc. L’intelligenza cristallizzata non dipende cioè dalla genetica, ma deriva dall’ambiente e dal livello do apprendimento raggiunto dalla persona 

Il Cattell Culture Fair test valuta entrambe queste forme di intelligenza. 

Come calcolare il QI: non bisogna preoccuparsi del risultato

Il risultato del test sul quoziente intellettivo non è esaltante? Non bisogna farsi assalire dall’ansia. L’esito del quiz, infatti, può essere influenzato da una serie di fattori, come la scarsa concentrazione, l’esecuzione in un ambiente non funzionale (rumori, distrazioni), la tensione, la mancanza di sonno e così via.

Un altro dei fattori condizionanti nel calcolo del quoziente intellettivo, per esempio, potrebbe essere la motivazione bassa. In alcuni casi questi quiz, soprattutto quelli online, si fanno più per gioco che per una reale intenzione di calcolare il proprio QI. I risultati di conseguenza possono essere falsati dal tipo di approccio. Fermo restando che l’allenamento nella risoluzione di quiz logici e matematici depone a favore di un punteggio più alto.

Uno studente all’ultimo anno di superiori, per esempio, potrebbe fare il test per capire se l’università è un’opzione possibile, ma senza prendere alla lettera l’esito.

Molte ricerche, infatti, hanno rivelato quanto sia complessa l’intelligenza umana, arrivando a formulare la teoria delle intelligenze multiple. Oltre a quella logico-matematica e linguistica, ne sono state individuate altre:

  • spaziale
  • corporea e cinestetica (coordinamento dei movimento del corpo)
  • musicale
  • interpersonale (abilità nel comprendere desideri e intenzioni degli altri)
  • intrapersonale o introspettiva (capacità di riconoscere le proprie emozioni e utilizzarle per orientarsi nelle decisioni e nelle relazioni con gli altri)

Lo studente dell’esempio più sopra dovrebbe cioè considerare tutte queste forme di intelligenze prima di scegliere tra le diverse facoltà universitarie.

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Credits immagine: Blackboard373/DepositPhoto.com

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