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Concorsi pubblici: che voto serve per accedere ai bandi?

Che voto serve per i concorsi pubblici? Il voto di maturità è importante oppure è semplicemente una valutazione che identifica la fine di un percorso di studi? In realtà, il voto di maturità è importante soprattutto in virtù delle ambizioni e dei progetti del diplomato. 

In questo post dell’università telematica Niccolò Cusano analizzeremo nel dettaglio le circostanze in cui un buon voto di maturità può rivelarsi utile. 

Cercheremo di capire come si calcola il voto finale della maturità e risponderemo alla domanda “che voto serve per i concorsi pubblici?”  

Cos’è e come si calcola il voto di maturità

La fine della scuola superiore è un momento importante. É la fine di un ciclo di studi e, in un certo senso, sancisce la maturità dello studente. 

Superato l’esame inizia una nuova vita. A seconda dei casi, il nuovo inizio può coincidere con un percorso universitario oppure con l’ingresso nel mondo del lavoro. In altri casi ancora, nuovo inizio significa studio e lavoro insieme. 

Ottenere un buon voto alla maturità è l’obiettivo di ogni studente. Ma cos’è esattamente il voto di maturità, ovvero cosa valuta e quali sono i criteri per il calcolo? 

In sostanza si tratta di un punteggio espresso in centesimi, con cui viene valutato il percorso scolastico portato a termine. 

Il voto minimo è 60/100 mentre il voto massimo ottenibile è 100/100. Al voto massimo può essere aggiunta la lode per gli studenti più meritevoli. 

Il punteggio finale è determinato dalla somma dei crediti scolastici (conseguiti nel corso degli ultimi 3 anni), ai quali si aggiungono i punteggi delle prove scritte e di quella orale, più gli eventuali bonus. 

Entriamo maggiormente nel dettaglio per capire come vengono effettuati i calcoli. 

I crediti scolastici ottenibili per il triennio sono al massimo 40, così suddivisi:  

  • Terzo anno: massimo 12 punti
  • Quarto anno: massimo 13 punti
  • Quinto anno: massimo 15 punti

Per determinare il voto di maturità i crediti non bastano. Bisogna aggiungere i voti ottenuti alle prove d’esame, vale a dire i voti delle due prove scritte e di quella orale. 

Ecco di seguito la suddivisione del punteggio per singola prova: 

  • Prima prova scritta: massimo 20 punti 
  • Seconda prova scritta: massimo 20 punti 
  • Prova orale: massimo 20 punti 

Facciamo un esempio pratico per capire meglio. 

Se uno studente che ha conseguito 40 crediti scolastici, riesce a ottenere 60 punti all’esame (20 per ogni prova) conseguirà la maturità con il massimo dei voti, ovvero 100 (40 + 60). 

Voto di maturità: punti bonus

Esistono poi i cosiddetti ‘punti bonus’ che vanno da un minimo di 1 a un massimo di 5. 

La decisione di assegnare tali punti spetta alla commissione. Al termine dei colloqui orali, la commissione si riunisce e può decidere di alzare il punteggio finale di alcuni studenti considerati più meritevoli. 

Le condizioni indispensabili per poter, eventualmente, beneficiare dei bonus sono le seguenti: 

  • Essere stati ammessi all’esame con almeno 30 crediti 
  • Aver conseguito almeno 50 punti all’esame sommando i voti delle tre prove 

I requisiti appena elencati, però, non rappresentano una garanzia per ricevere i punti bonus. 

La decisione è a discrezione della commissione. I commissari fanno cioè le loro valutazioni didattiche e individuano gli studenti più meritevoli, tra quelli che soddisfano i requisiti elencati sopra.  

Infine, il voto di maturità può prevedere anche la lode. Quest’ultima si aggiunge al punteggio massimo, che diventa quindi 100 e lode. 

La possibilità di ottenere la lode è legata ad alcuni requisiti imprescindibili. Eccoli di seguito: 

  • aver conseguito 40 punti agli scritti e 20 all’orale senza l’aiuto dei 5 punti bonus 
  • aver ottenuto il massimo dei crediti ottenibili per il triennio (40 punti) 
  • unanimità nella decisione. Per avere la lode, dunque, tutta la commissione deve essere concorde  

Voto di maturità: quanto conta?

Come già anticipato, il voto di maturità non ha per tutti lo stesso valore. Al di là di quella che può essere la gratificazione personale, l’importanza dipende da cosa si decide di fare nella vita: iniziare a lavorare, continuare gli studi con un percorso universitario oppure intraprendere un particolare iter concorsuale, accedendo al settore della Pubblica Amministrazione. 

A seconda delle prospettive, un 100 e lode, o comunque un buon voto, può fare o meno la differenza. 

Analizziamo nel dettaglio l’importanza o meno del voto ai fini degli obiettivi del neo-diplomato. 

Che voto serve per i concorsi pubblici? L’accesso all’università

In linea generale non esiste un voto minimo di maturità per accedere all’università. 

Per chi desidera proseguire gli studi in Italia, il punteggio ottenuto all’esame di maturità non è discriminante. L’università italiana cioè non prevede come requisito di accesso un certo voto. Tutti i diplomati possono iscriversi senza problemi.  

Per chi decide di iscriversi alle facoltà dell’area medica, per esempio, il percorso universitario inizia con un concorso. Inizia cioè con i test di ingresso a sbarramento. In questo caso ci si può porre la domanda qual è il voto di maturità per i concorsi pubblici? Non c’è voto minimo. Il principio è sempre lo stesso. 

I test di ingresso non prevedono come requisito un certo voto minimo alla maturità. Tutti i diplomati possono provare a sostenere la prova di accesso. Questo vale per i i test di ingresso a:  

  • Medicina e odontoiatria 
  • Veterinaria  
  • Professioni sanitarie  

Il discorso cambia, invece, per le università straniere. Molti atenei internazionali tendono a tenere conto del voto di maturità per selezionare gli studenti a cui consentire l’accesso ai propri corsi. 

Trattandosi di un requisito discrezionale è opportuno informarsi sui criteri di ammissione previsti dall’università scelta. 

Possiamo, quindi, concludere che la risposta alla domanda “il voto della maturità conta per l’università?” è no. Conta l’impegno durante i tre anni della triennale e durante i due anni della magistrale.

Credits: rogerashford / Depositphotos.com

Il voto minimo della maturità per i concorsi pubblici

Per accedere ai concorsi pubblici sono previsti una serie di requisiti, tra cui il titolo di studio. Chiaramente i requisiti cambiano a seconda del concorso. Ci sono cioè concorsi per diplomati e concorsi per laureati.  

Nel primo caso è naturale farsi la domanda: qual è il voto minimo della maturità per i concorsi pubblici? Il voto minimo è 60/100. In altre parole, il voto minimo non esiste. Possono cioè accedere tutti i concorrenti che abbiano conseguito il diploma di maturità.  

Nel 2015, infatti, è stata promulgata la legge n.124 con cui è stata abolita la valutazione del voto per l’accesso ai concorsi

Il voto del diploma diventa quindi ininfluente sia per l’ammissione alle prove. Per determinare il superamento del concorso conta cioè il punteggio ottenuto nelle prove selettive, scritte e orali. In altre parole il voto della maturità non condiziona in alcun modo le opportunità del singolo individuo che aspira a un lavoro negli enti pubblici.  

Come sicuramente saprai, però, eccezioni e cambiamenti sono molto comuni in materia di concorsi. Le leggi, infatti, possono cambiare nel corso del tempo. La legge del 2015 è ancora valida e applicata al momento (vedi data di pubblicazione dell’articolo). Questo significa che se sei in possesso del diploma, puoi accedere a tutti i concorsi pubblici senza preoccuparti del voto.  

Ti consigliamo, comunque, di leggere sempre con attenzione il bando, dove sono elencati tutti i requisiti richiesti e le modalità di svolgimento del concorso.  

Esistono, infatti, dei concorsi pubblici che prevedono la valutazione dei titoli. Questa modalità può riguardare sia i profili altamente specializzati che i profili tecnici. Per partecipare, per esempio, al concorso pubblico per autisti del ministero della giustizia, bandito nel 2024, erano necessari: il diploma di maturità e la patente B.  

Il concorso prevedeva una prova pratica di guida, una prova scritta e la valutazione titoli. In questo caso, per esempio, la domanda “che voto serve per i concorsi pubblici?” ha una risposta diversa. La commissione, infatti, attribuisce dei punti extra in base al voto della maturità. Il bando riporta cioè questa tabella: 

  •  candidati con voto da 60 a 70 ottengono un punto 
  • candidati con voto da 71 a 81 ottengono 1,5 punti 
  • candidati con voto da 82 a 92 ottengono 2 punti 
  • candidati con voto da 93 a 100 e 100 e lode ottengono 3 punti  

Anche nel caso della valutazione dei titoli non esiste cioè un voto di maturità minimo. Come vedi per il concorso per autista, con il voto base di 60/100 ottieni comunque un punto. É chiaro, però, che avere un voto alto aiuta a migliorare il punteggio finale e, di conseguenza, a superare il concorso.  

 

I vantaggi della lode alla maturità

La lode alla maturità non ha soltanto un valore di prestigio, ma determina anche una serie di vantaggi sia pratici che di natura economica. 

Scopriamo insieme quali sono. 

Chi riesce a ottenere 100 e lode ha la possibilità di ricevere dal Ministero una serie di benefit e premi economici. Si tratta di iniziative che rientrano nella valorizzazione del merito e sono destinate proprio agli studenti delle superiori i cui risultati agli esami di maturità sono stati eccellenti.  

La lode offre, inoltre, la possibilità di richiedere l’iscrizione all’Albo delle Eccellenze, in cui sono inseriti i nominativi dei diplomati con 100 e lode e i nominativi degli studenti vincitori di competizioni.  

Un altro importate vantaggio economico legato al conseguimento della lode è identificabile nelle borse di studio, nell’esonero parziale dalle tasse, negli sconti e nelle detrazioni che alcune università riconoscono ai diplomati che si sono distinti. 

La decisione di concedere o meno agevolazioni a chi ha ottenuto il massimo dei voti alla maturità è a discrezione dell’ateneo. 

Per questo motivo è opportuno consultare sempre il regolamento dell’università presso la quale si desidera effettuare l’iscrizione. 

Conclusioni

Generalmente, le cose cambiano quando si parla di lavoro in ambito privato. Il voto di maturità, infatti, non viene preso in considerazione, salvo in alcuni casi. 

Può eventualmente assumere valore nel momento in cui un recruiter, di fronte ad una serie di curriculum simili tra loro, decide di effettuare una prima scrematura. Può cioè optare per una selezione di quelli che hanno ottenuto il massimo dei voti, o comunque un punteggio considerato sufficientemente buono. 

In alcuni casi le grandi aziende decidono di fissare una sorta di punteggio minimo per ciò che concerne le selezioni di determinati profili. 

Ciò significa che gli addetti alla selezione hanno la facoltà di cestinare direttamente i curriculum che non rientrano nella soglia minima prefissata. 

Che abbia valore o meno ai fini di ciò che intendi fare nella vita, ti suggeriamo di impegnarti a fondo per affrontare e superare brillantemente la prova finale del tuo percorso scolastico. É importante farlo per una gratificazione personale o semplicemente per dare valore all’impegno che hai messo negli anni della scuola superiore. 

Inoltre, se da un lato è vero che il valore di una persona non è dato da un punteggio, dall’altro è altrettanto vero che un buon voto di maturità potrebbe in alcuni casi fornirti un biglietto da visita importante per accedere ad alcune opportunità. 

Meglio quindi non precludersi alcuna possibilità! 

Credits: Syda_Productions  / Depositphotos.com

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