Partiamo da un dato. Un dato Inquietante. Le risorse pubbliche investite nella ricerca ammontano allo 0,52% del PIL, inferiore dello 0,18% alla media dei Paesi OCSE (circa tre miliardi di euro). Questa è la desolante polaroid del nostro paese ma è anche lo stimolo che spinge, da sempre, a dare man forte all’attività di ricerca l’UniCusano a migliorare lo scenario. Non a caso questo ateneo è stato l’unico tra le telematiche ad evidenziare l’effettivo svolgimento di una vera e propria attività di ricerca ed ha ottenuto un onorevole piazzamento, collocandosi intorno al sessantesimo posto davanti a realtà statali con una storia decennale. Per il futuro si attendono grandi cose che ha illustrato lo stesso Magnifico Rettore in occasione della presentazione del nuovo anno accademico.
L’attività di ricerca da noi è quasi ferma, all’UniCusano no. Perché? Per capirlo bene c’è da dire che tutti noi sappiamo bene che l’Italia è allo sbando e che per i giovani le prospettive sono ridotte al lumicino. C’è, però, chi si piange addosso e chi, invece, si rimbocca le maniche per cercare di portarci fuori da questo pantano. L’UniCusano, per esempio, crede nell’approccio costruttivo e, più nello specifico, nel fatto che la salvezza passi dalla ricerca. Lo si evince dalle belle parole che ha speso sul temo il Magnifico Rettore Prof. Fabio Fortuna in occasione del discorso introduttivo alla presentazione dell’anno accademico avvenuta qualche giorno fa.
“Tra i numerosi progetti di attività di ricerca dell’UniCusano con collegamenti nazionali e internazionali, mi piace ricordare il programma Hi-Quad che prevede la realizzazione di un veicolo elettrico, in cui l’Università Niccolò Cusano è incaricata di progettare il power train; siamo già in una fase avanzata che ha consentito, tra l’altro, la partecipazione alla manifestazione europea e internazionale “Smart mobility word”, recentemente organizzata a Torino”
E’ chiaro che questo caso di eccellenza citato dal Magnifico Rettore non è che la punta dell’iceberg. L’attività di ricerca dell’UniCusano, infatti, passa anche dal prezioso lavoro della Fondazione Università Niccolò Cusano:
“Ci si dedica al campo biomedico e diagnostico. Sottolineo, in tal senso, l’intensa collaborazione con l’Ospedale “Bambino Gesù”, realizzata attraverso finanziamenti di notevole entità che hanno reso possibile il conseguimento di significativi risultati; a tale proposito, si ricordano i significativi passi in avanti nella cura della sindrome del QT lungo. Altri esempi concreti dell’impegno di ricerca nell’ambito medico-scientifico sono rappresentati dai finanziamenti erogati per progetti in essere presso altre strutture, come nel caso della Sindrome di Rett dell’Università di Tor Vergata e della Sindrome di Brugada dell’OPBG”
Sempre dalle parole del Magnifico Rettore, infine, si evince che il futuro dell’attività di ricerca dell’UniCusano sarà sempre più roseo. Ne è esempio la recentissima creazione dell’UniCusano Fondi Calcio, la squadra della ricerca scientifica italiana la cui attività permette di unire il grande pubblico del calcio con quello meno “illuminato” della ricerca scientifica, per ricordare che in ambedue i casi esiste un interesse collettivo di primaria importanza. Lo sport, quindi, come vessillo dell’attività di ricerca dell’UniCusano.
Tutte le novità future, comunque, le potrete leggere sul sito ufficiale o, ancor meglio, sul BLOG di UNICUSANO. Potete anche stabilire un contatto diretto attraverso questo apposito form https://www.unicusano.it/contatti-universita.