Piermario Morosini. Un centrocampista tutto cuore e polmoni che se ne è andato nel modo più assurdo, lasciando tutti sgomenti, nel bel mezzo di una partita di calcio. Una morte che forse si sarebbe potuta evitare. E che non deve essere dimenticata. L’Associazione Morosini agisce con un nobile obiettivo: quello di sensibilizzare il pubblico sull’uso del defibrillatore in campo sportivo.
La voglia è simile a quella che si respira nello spogliatoio di una squadra di calcio. Andare in campo e vincere la propria partita. Che nel caso dell’Associazione Morosini non vale tre punti, ma molto di più.
Lo ricorderete tutti, quel maledetto pomeriggio. Era il 14 aprile 2012. Alla mezzora del primo tempo, il centrocampista Piermario Morosini si accascia il suolo. E a soli 25 anni, per un arresto cardiaco che non gli ha lasciato scampo, Piermario Morosini perde la vita.
Un vecchio adagio, però, dice che in realtà nessuno muore se continua a vivere nel cuore di chi resta. E l’associazione Morosini è nata per questo. Lo ha spiegato il presidente dell’associazione Morosini, intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus: “Siamo una associazione culturale nata per sensibilizzare il pubblico sull’uso del defibrillatore che io chiamo, più giustamente, il salvavita“, ha spiegato il dottor Paolo Bastianello, presidente dell’associazione Morosini, che in diretta su Radio Cusano Campus ha aggiunto: “Abbiamo dedicato questo sodalizio a Piermario Morosini, la nostra idea è quella di entrare nelle scuole. Bisogna insegnare ai ragazzi, agli studenti, cosa fare se qualcuno ha un malore. Con un defibrillatore si possono salvare tantissime vite. Come in un pronto soccorso“.
Utilizzare il calcio, lo sport più amato dagli italiani, come veicolo di messaggi sociali importantissimi. Il fine che anima l’Associazione Morosini è lo stesso che persegue l’Unicusano, entrata con il Fondi nel mondo del pallone. Ancora Bastianello, presidente dell’Associazione Morosini, ai microfoni di Radio Cusano Campus: “Il calcio è lo sport più seguito nel nostro Paese, quella dell’Unicusano è una bella iniziativa che può dare risalto ad altri progetti che possono salvare vite umane“.