Nell’ambito della ricerca scientifica e dei settori industriali aperti all’innovazione tecnologica si sente spesso parlare di technology transfer.
Si tratta di un processo che rientra nell’approccio di open innovation, adottato dalle aziende che operano sull’attuale mercato con l’obiettivo di individuare tecnologie innovative valide ed efficaci da integrare nei processi produttivi interni.
Nei paragrafi che seguono ti spiegheremo il concetto in parole semplici e ti forniremo una serie di suggerimenti per specializzarti e approfittare dei numerosi sbocchi occupazionali afferenti al settore.
Cos’è il trasferimento tecnologico e come funziona
Prima di entrare nel dettaglio del technology transfer bisogna comprendere il significato di ‘proprietà intellettuale’ con il quale è strettamente correlato.
Il concetto indica l’insieme di diritti finalizzati a tutelare le opere frutto dell’intelligenza umana e a incentivare la relativa attività di ricerca e creazione.
Si tratta in altre parole di una sorta di garanzia, rivolta ai profili che creano innovazione.
Passiamo ora ad analizzare il concetto di trasferimento tecnologico, partendo dalla definizione presente sul sito Wikipedia, che riportiamo di seguito:
“Il trasferimento tecnologico è il processo attraverso il quale conoscenze, tecnologie, metodi di produzione, prototipi e servizi sviluppati da governi, università, aziende, enti di ricerca pubblici e privati possono essere resi accessibili a una ampia gamma di utenti che possono poi ulteriormente sviluppare e sfruttare la tecnologia per creare nuovi prodotti, processi, applicazioni, materiali o servizi.”
Si tratta quindi di una metodologia open innovation, composta da un insieme di attività che mirano a trasferire la conoscenza (tecnologia, competenze, metodi di fabbricazione, campioni di produzione e servizi) dal mondo della ricerca scientifica al mercato.
Il processo è finalizzato, quindi, a rendere accessibile la tecnologia alle persone.
Il processo di creazione di un’idea e la fase di trasferimento vedono coinvolti una serie di attori suddivisi in categorie in base al ruolo che ricoprono.
Il primo nucleo operativo della filiera è composto dalle istituzioni che si occupano di attività di ricerca e sviluppo, tra le quali figurano le università.
I profili che potenzialmente possono rendersi autori di un’idea innovativa sono i ricercatori, i dottorandi, i tesisti, i dipendenti e i collaboratori a progetto.
Un’altra categoria operante a diversi livelli nel processo di trasferimento è rappresentata dalle imprese.
A seconda dei casi: svolgono attività di ricerca al proprio interno; ricoprono il ruolo di finanziatrici di progetti di ricerca, attivando percorsi di open innovation al di fuori del contesto aziendale; rappresentano i principali acquirenti delle tecnologie create dalle istituzioni pubbliche.
La terza categoria che interviene nel processo di trasferimento delle tecnologie è quella dei finanziatori, il cui intervento è previsto nei casi in cui l’ente di ricerca necessita di risorse finanziarie esterne.
Il finanziamento può essere reperito in differenti modalità: attraverso bandi pubblici oppure attraverso il coinvolgimento di finanziatori privati quali banche, business angel e imprese.
Concludiamo il quadro degli attori che compongono la filiera con i TTO (Technology Transfer Offices).
Si tratta di uffici di trasferimento, soggetti complementari che fungono da collegamento tra il mondo della ricerca e il mercato.
In particolare si occupano di agevolare l’intero processo di trasferimento: supportando l’attività dei ricercatori nel posizionare i programmi di ricerca sul mercato; commercializzando la proprietà intellettuale; fornendo informazioni sui trend del mercato agli enti di ricerca.
Come lavorare nell’innovazione tecnologica
Nell’ambito del processo di innovazione di un’azienda è stata di recente inserita la professionalità dell’Innovation Manager, un profilo che registra una richiesta crescente, sia nell’ambito privato che in quello pubblico.
La specializzazione che nello specifico permette di acquisire le competenze per operare nel settore è identificabile nel master in ‘Management dell’Innovazione e delle nuove tecnologie’.
Si tratta di un corso post-laurea di secondo livello, afferente alla facoltà di Ingegneria, che mira a formare profili manageriali in grado di sviluppare e gestire processi innovativi efficaci.
La struttura didattica è stata studiata per assecondare le esigenze di specializzazione di impiegati presso imprese private, di laureati in discipline economiche, giuridiche e politiche, di imprenditori, di ingegneri, di funzionari e impiegati nella Pubblica Amministrazione.
Nel dettaglio il programma del master prevede l’approfondimento dei seguenti argomenti:
- Innovazione nelle imprese: dalla teoria alla pratica
- Knowledge Economy (KE): principi e prassi
- Technology Transfer: principi e prassi
- Project Management e innovazione
- Operations Management e innovazione
- Metodi di assessment dell’innovazione
- Tutela della proprietà intellettuale
- Innovazione e risorse umane
- Comunicazione e promozione dell’innovazione
Il corso ha un costo di 2.700,00 euro, da corrispondere in quattro rate.
È prevista una quota di iscrizione ridotta, pari a 2.300,00 euro, per i dipendenti della Pubblica Amministrazione e per tutti i laureati in discipline economiche, giuridiche, politiche, tecnico-scientifiche e ingegneristiche.
Sbocchi lavorativi
La preparazione fornita dal master online Unicusano permette di ricoprire i seguenti ruoli professionali: Innovation Manager, R&D Manager e Project Manager.
La specializzazione consente inoltre di acquisire la professionalità necessaria per operare negli ambiti della consulenza, dell’operations e della logistica, del business development e delle risorse umane.
Per ulteriori info e dettagli sul percorso di studio e sulla modalità formativa e-learning ti consigliamo di contattare il nostro staff attraverso il modulo online che trovi cliccando qui!