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Learning by doing: cos’è e come funziona

Imparare facendo, ovvero attraverso la metodologia learning by doing, è considerata da sempre una delle strategie didattiche più efficaci.

In altre parole lo studio teorico che ha un riscontro di tipo pratico consente di comprendere meglio e memorizzare più velocemente.

Imparare attraverso l’azione è il principio sulla quale si basa  la modalità di apprendimento che il blog di dell’Università Telematica Niccolò Cusano ha deciso di approfondire in questo articolo.

Cerchiamo di capire insieme come funziona esattamente il learning by doing.

Imparare facendo: cos’è questa metodologia

Per comprendere nel dettaglio il funzionamento e la reale efficacia della metodologia riportiamo di seguito la definizione di learning by doing.

Il sito della Treccani riporta quanto segue:

nella teoria economica della produzione, espressione che indica il progresso tecnico, e quindi il miglioramento dell’efficienza, come risultato della familiarità con la tecnica acquisita nel corso del tempo

Chiariamo meglio il concetto.

La modalità formativa utilizza l’esperienza diretta per fissare nella mente le informazioni e/o le linee guida; in ambito lavorativo consente di svolgere una qualsivoglia attività in maniera efficace ed efficiente; in ambito scolastico/universitario consente di assimilare e apprendere più facilmente.

C’è un però …

Affinché la metodologia del learning by doing funzioni bisogna combinare il fare meccanico con una logica di pensiero, o per meglio dire con una consapevolezza delle azioni.

Attraverso il fare è possibile memorizzare un modus operandi, ma per far sì che ciò avvenga deve intervenire anche la riflessione, e di conseguenza il pensiero.

In sintesi: le azioni devono essere eseguite anche mentalmente per cui ‘learning by doing’ ma anche ‘thinking by doing’.

L’obiettivo finale di tale metodologia è migliorare la strategia di apprendimento, dove però l’imparare non è una mera memorizzazione bensì una comprensione interiorizzata.

Learning by doing: esempi di applicazione

Il learning by doing è un approccio pedagogico che sottolinea l’importanza dell’apprendimento attraverso l’esperienza diretta e la pratica. Questo metodo, reso popolare da educatori come John Dewey, si basa sull’idea che gli studenti comprendano e ricordino meglio le informazioni quando sono coinvolti attivamente nel processo di apprendimento. Di seguito, esploreremo alcuni esempi pratici di come il learning by doing può essere applicato in diversi contesti educativi.

Laboratori scientifici

Nei corsi di scienze, i laboratori sono un elemento essenziale del learning by doing. Gli studenti eseguono esperimenti pratici per comprendere meglio i concetti teorici appresi in aula. Ad esempio, in una lezione di chimica, gli studenti potrebbero sintetizzare un composto chimico, osservando direttamente le reazioni e i cambiamenti che avvengono. Questo tipo di esperienza pratica aiuta a consolidare la loro comprensione e a sviluppare abilità tecniche.

Progetti di gruppo

In molte discipline, i progetti di gruppo sono utilizzati per favorire il learning by doing. Gli studenti lavorano insieme per risolvere un problema, sviluppare un prodotto o presentare una ricerca. Ad esempio, in un corso di ingegneria, gli studenti potrebbero essere incaricati di progettare e costruire un ponte utilizzando materiali specifici. Questo processo non solo insegna loro i principi dell’ingegneria, ma anche competenze di collaborazione, comunicazione e gestione del progetto.

Stage e tirocini

Gli stage e i tirocini offrono agli studenti l’opportunità di applicare le conoscenze teoriche in contesti lavorativi reali. Ad esempio, uno studente di marketing potrebbe svolgere uno stage presso un’azienda, dove può contribuire a sviluppare campagne pubblicitarie, analizzare dati di mercato e partecipare a riunioni di strategia. Queste esperienze pratiche forniscono una comprensione più profonda del campo di studio e preparano gli studenti per il mondo del lavoro.

Simulazioni e role-playing

Le simulazioni e il role-playing sono strumenti efficaci per il learning by doing in settori come la medicina, il diritto e la gestione aziendale. Ad esempio, in una scuola di medicina, gli studenti possono partecipare a simulazioni di emergenze mediche, dove devono diagnosticare e trattare pazienti simulati. Questo tipo di pratica prepara gli studenti ad affrontare situazioni reali in modo efficace e sicuro.

Volontariato

Le attività di servizio alla comunità offrono agli studenti la possibilità di imparare facendo mentre contribuiscono al bene comune. Ad esempio, gli studenti di un corso di studi ambientali potrebbero partecipare a un progetto di ripristino di un’area naturale, dove imparano sulla conservazione e l’ecologia attraverso il lavoro pratico sul campo. Queste esperienze aiutano gli studenti a sviluppare un senso di responsabilità civica e a comprendere meglio l’impatto delle loro azioni sull’ambiente.

Mastery learning: cos’è e qual è la differenza con il learning by doing

Il concetto di mastery learning (apprendimento per padronanza) rappresenta un approccio didattico che si concentra sul raggiungimento di un livello di competenza ben definito prima di passare a nuovi contenuti. Questo metodo, sviluppato da Benjamin Bloom negli anni ’60, si basa sull’idea che ogni studente può raggiungere un alto livello di comprensione e abilità se gli viene dato il tempo e il supporto necessari.

Cos’è il mastery mearning?

Il mastery mearning si fonda su alcuni principi chiave:

  • Obiettivi chiari e specifici: gli insegnanti delineano chiaramente gli obiettivi di apprendimento e i criteri di valutazione. Gli studenti devono sapere esattamente cosa ci si aspetta da loro.
  • Progressione graduale: gli studenti avanzano attraverso il materiale didattico solo dopo aver dimostrato una comprensione solida degli argomenti precedenti. Questo garantisce che ogni nuovo concetto si basi su una base solida.
  • Feedback immediato: le valutazioni frequenti e formative forniscono agli studenti un feedback immediato. Questo aiuta a identificare le aree che necessitano di ulteriore lavoro e consente agli insegnanti di intervenire tempestivamente.
  • Tempo e supporto variabili: riconoscendo che ogni studente apprende a ritmi diversi, il Mastery Learning permette un tempo di apprendimento flessibile. Gli studenti che necessitano di più tempo o supporto ricevono le risorse aggiuntive di cui hanno bisogno.

Il learning by doing è un approccio educativo che enfatizza l’apprendimento attraverso l’esperienza diretta e pratica. Questo metodo, associato spesso a figure come John Dewey e Jean Piaget, si basa sull’idea che gli studenti apprendano meglio facendo e riflettendo sulle loro esperienze.

In conclusione, sia il Mastery Learning che il Learning by Doing offrono approcci distinti e complementari all’educazione. Mentre il primo garantisce una solida comprensione dei contenuti attraverso una progressione strutturata e personalizzata, il secondo promuove l’apprendimento attivo e esperienziale. Entrambi i metodi, se integrati efficacemente, possono arricchire il percorso educativo degli studenti, adattandosi alle loro esigenze individuali e preparando meglio per le sfide future.

Master con focus sul learning by doing

Data l’attualità della tematica e il riscontro sul mercato professionale, la formazione continua ‘sul campo’, meglio conosciuta come learning by doing, è stata inserita dall’Università Telematica Niccolò Cusano nel master in ‘Management dell’Innovazione e delle Nuove Tecnologie’.

Il percorso di specializzazione post-laurea di secondo livello, afferente alle facoltà di Ingegneria ed Economia, ha come obiettivo primario quello di formare i cosiddetti ‘Innovation Manager’. Si tratta in altre parole di profili in possesso di un training specifico nell’innovazione la cui professionalità è sempre più richiesta, sia nel settore pubblico che in quello privato.

Il master risponde perfettamente alle esigenze delle imprese di implementare figure specializzate nell’ambito dell’innovazione dei processi di gestione. E’ attualissima la necessità, per qualsiasi tipologia di realtà operante sul mercato, di proporre prodotti e servizi competitivi.

A tal proposito il corso si basa su una formazione destinata a  sviluppare, nelle figure manageriali, le capacità di mettere in atto processi innovativi, sia nella produzione che nella gestione delle risorse umane.

Di seguito, nel dettaglio, il piano di studi del master con le varie tematiche trattate:

  • Innovazione nelle imprese: dalla teoria alla pratica
  • Knowledge Economy (KE): principi e prassi
  • Technology Transfer: principi e prassi
  • Project Management e innovazione
  • Operations Management e innovazione
  • Metodi di assessment dell’innovazione
  • Tutela della proprietà intellettuale
  • Innovazione e risorse umane
  • Comunicazione e promozione dell’innovazione

Alla luce degli argomenti approfonditi potremmo dire che il master si rivolge in via preferenziale a: quadri e impiegati di imprese private; imprenditori; impiegati e funzionari della Pubblica Amministrazione; ricercatori; ingegneri; laureati in discipline economiche, giuridiche, politiche, ingegneristiche e tecnico-scientifiche.

Il master ha un costo annuo di 2.700,00 euro, da suddividere e corrispondere in quattro rate.

E’ prevista una quota ridotta pari a 2.300,00 euro per i laureati in discipline economiche, giuridiche, politiche, tecnico-scientifiche e ingegneristiche. Costo ridotto anche per i dipendenti della Pubblica Amministrazione.

Sbocchi lavorativi

Una specializzazione nel learning by doing apre a numerose opportunità di lavoro, in contesti differenti.

In particolar modo le competenze di un professionista, esperto nella metodologia, trovano riscontro operativo soprattutto nell’ambito della gestione e lo sviluppo delle risorse umane.
Attraverso la modalità di apprendimento del ‘fare’ è possibile agevolare e velocizzare la formazione del personale in merito a: lo svolgimento del proprio ruolo all’interno dell’azienda; l’aggiornamento della competenze; lo svolgimento di nuove mansioni.

Il tutto con un notevole vantaggio: la possibilità di monitorare e valutare in tempi brevi, o forse sarebbe meglio dire immediatamente, le capacità delle Human Resources e i relativi progressi.

Tra gli sbocchi professionali: l’Innovation Manager, R&D Manager, il Project Manager, la consulenza strategica per le imprese, le aree operations e logistica, l’area business development, la gestione e lo sviluppo delle risorse umane.

Investire nel learning by doing rientra oggi tra le strategie di tutte quelle aziende che mirano a valorizzare e sviluppare le risorse umane

Se il learning by doing è una metodologia che ti affascina; se vuoi diventare un Innovation Manager; se già lavori o vuoi lavorare nell’ambito delle Risorse Umane: il nostro consiglio è quello di approfondire la specializzazione proposta da Unicusano chiedendo ulteriori informazioni attraverso il modulo online che trovi cliccando qui!

Credits: prometeus/DepositPhotos.com

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