Se sei appassionato di marketing e intendi emergere professionalmente nel settore dovresti acquisire un know how ampio, multidisciplinare e attuale; ecco perché al di là delle basi del marketing dovresti sapere cos’è il guerrilla marketing, il significato e quali sono le opportunità legate allo strumento pubblicitario ‘non convenzionale’.
Nell’era in cui il bombardamento pubblicitario confonde e annoia il consumatore farsi notare ed emergere dalla massa diventa fondamentale per il successo di un business.
L’originalità non convenzionale è l’unico modo per distinguersi dallo standard pubblicitario digitale e tradizionale.
Il guerrilla marketing diventa quindi il concetto al quale ispirarsi per differenziarsi, per colpire il target e per lasciare un segno indelebile in chi fruisce il contenuto promozionale.
Nel corso di questa guida approfondiremo il guerrilla marketing, fornendo esempi concreti per capire meglio il concetto sul quale è basato.
Guerrilla marketing: significato
Il mondo della pubblicità è incredibilmente ampio, ma soprattutto cambia continuamente in funzione della nascita di nuovi canali canali di comunicazione e delle relative dinamiche.
Per comprendere il concetto di guerrilla marketing bisogna contestualizzarlo nell’ambito delle campagne pubblicitarie attualmente utilizzate.
A seconda degli obiettivi da raggiungere e dei mezzi di comunicazione cui sono destinate possiamo identificare due macro-tipologie di promozione: le campagne pubblicitarie standard e le strategie targettizzate.
Le campagne standard sono strutturate in maniera tale da risultare efficaci su vari canali mentre quelle targettizzate hanno caratteristiche per le quali puntano a raggiungere determinati target e obiettivi.
Il guerrilla marketing, invece, punta il suo successo sulla sorpresa, ovvero su contenuti inaspettati che riescono a generare buoni risultati senza grossi investimenti.
Si tratta di una forma di marketing non convenzionale che utilizza strumenti low-cost per realizzare campagne ‘spiazzanti’, in grado di massimizzare il rapporto tra costi e risultati.
Volendo sintetizzare all’estremo il concetto riportiamo di seguito la definizione di guerrilla marketing fornita da Wikipedia:
“Guerriglia marketing (dall’inglese/spagnolo Guerrilla Marketing) è una forma di pubblicità non convenzionale.”
Le origini
La particolare denominazione trae spunto dalla guerriglia armata organizzata da piccole formazioni di uomini con l’intento di cogliere di sorpresa grandi eserciti, attraverso imboscate, ovvero azioni rapide, inaspettate ed efficaci.
Il termine viene affiancato per la prima volta al concetto di marketing nel 1984 da Jay Conrad Levinson, il quale nel suo libro ‘Guerrilla Marketing’ sviluppa una nuova idea di pubblicità; un’idea che parte dalla necessità di fare marketing con il minimo investimento.
Negli anni Ottanta ‘fare pubblicità’ era sinonimo di ‘grossi investimenti economici’.
Per presenziare sui principali mezzi di comunicazione, all’epoca rappresentati da radio, televisione e carta stampata, e per emergere in un panorama piuttosto affollato di competitor, era necessario prevedere consistenti budget economici.
Ciò determinava enormi difficoltà per i piccoli brand, per i quali farsi notare diventava quasi impossibile.
La visione di Levinson forniva quindi la soluzione perfetta per le piccole aziende.
Secondo il concetto di guerrilla marketing il successo di una strategia può essere raggiunto attraverso campagne spiazzanti, caratterizzate da un elevato livello di anticonformismo, per cui in grado di fissarsi nella testa dei consumatori.
Il libro ha fornito lo spunto per i successivi studi, in seguito ai quali è nata una scuola di pensiero tutt’oggi seguita da tantissimi esperti del settore.
Comprese le ottime potenzialità delle tecniche di guerrilla, attualmente sono soprattutto i più grandi brand a livello mondiale ad impostare il successo delle proprie campagne pubblicitarie sul concetto di guerrilla marketing.
Come si sviluppa
Campagne pubblicitarie e strategie di marketing mirano al raggiungimento di determinati e predefiniti obiettivi, che cambiano a seconda delle esigenze dell’azienda o del brand a cui si riferiscono.
A seconda dei casi, e quindi delle esigenze, una campagna pubblicitaria può essere finalizzata a presentare un nuovo brand, a far conoscere un nuovo prodotto o servizio, ad aumentare le vendite, a fidelizzare la clientela, e così via…
Qualunque sia l’obiettivo da raggiungere, una campagna pubblicitaria è legata a dei costi più o meno ingenti, direttamente proporzionali alla complessità della campagna stessa.
Il guerrilla marketing è impostato sul concetto di ottimizzazione delle risorse, ovvero su campagne efficaci ma a basso costo.
L’impatto emotivo diventa il fulcro intorno al quale ruota l’impostazione di contenuti pubblicitari.
Per comprendere meglio, lo sviluppo di una strategia di guerrilla marketing si basa su contenuti in grado di catturare l’attenzione del pubblico, innescando un processo di diffusione virale che amplifica in maniera naturale la portata della campagna pubblicitaria senza la necessità di grossi investimenti economici.
Solitamente il messaggio pubblicitario si basa sullo stravolgimento, o su una diversa interpretazione, dell’ambiente reale in cui si muove il consumatore.
L’intento, in tal caso, è fornire un’esperienza concreta, e chiaramente originale, del brand, del prodotto o del servizio.
Gli strumenti
Il guerrilla marketing veicola i propri messaggi attraverso l’utilizzo di mezzi e strumenti inediti.
Chiaramente si tratta di una strategia promozionale che può essere sviluppata sia attraverso canali tradizionali e sia attraverso i moderni mezzi digitali.
Per quanto riguarda i contenuti da veicolare online i canali più utilizzato sono i blog, Instagram e i vari social network e YouTube.
Per avere successo, a prescindere dal canale scelto, è fondamentale stimolare la curiosità e innescare il passaparola.
È impossibile individuare strumenti e tecniche standard di guerrilla marketing.
Come più volte sottolineato si tratta di strategie originali e non convenzionali, possibilmente inedite e mai viste.
Non esiste limite all’immaginazione.
È tuttavia possibile individuare alcuni strumenti e tecniche che spesso vengono utilizzate per catturare l’attenzione del pubblico.
Il ‘news marketing’ è una delle tecniche più utilizzate nell’ambito del guerriglia marketing.
Sviluppato e declinato in varie forme, consiste nel trasformare una notizia in un evento che coinvolge chiaramente il marchio da pubblicizzare.
Altrettanto utilizzato il cosiddetto ‘trojan marketing’ che consiste nel promuovere un prodotto mascherandolo in una sorta di cavallo di troia.
Attraverso eventi e situazioni stravaganti la notizia si diffonde e si autoreplica tra il pubblico.
Concludiamo con lo stickering che rientra tra le tecniche più utilizzate fino a qualche anno fa.
Si tratta in pratica dell’affissione di adesivi promozionali in punti strategici e ben visibili.
Oggi, per quanto economica, la tecnica è meno utilizzata a causa dell’enorme presenza di adesivi affissi in ogni angolo delle città.
Esempi di guerrilla marketing
Ad oggi è possibile individuare tantissimi esempi famosi di guerrilla marketing, ovvero campagne pubblicitarie ‘non convenzionali’ di famosi brand che hanno riscosso un enorme successo grazie alla loro originalità.
Il primo esempio di guerrilla marketing è identificato nel film ‘The Blair Witch Project’, la pellicola che parla di tre studenti che si avventurano nella foresta del Maryland sulle tracce della strega di Blair, ritenuta responsabile di alcune misteriose morti.
Le riprese dei giovani ricercatori, scomparsi misteriosamente, danno vita alla particolare trama del film.
Ciò che però ha determinato il successo al botteghino della pellicola è stata la strategia promozionale.
I registi, attraverso un sito web corredato da rapporti di polizia, testimonianze e informazioni sugli attori, offrivano ricompense per il ritrovamento degli studenti scomparsi.
Tra i brand iconici che hanno strutturato campagne di guerrilla marketing vincenti citiamo la Coca Cola.
In particolare citiamo i video di breve durata, indubbiamente girati senza grossi esborsi economici, che puntavano sull’emotività e sul divertimento del consumatore.
Uno dei video più famosi è quello intitolato ‘Happiness Machine’ il quale mostrava un distributore impazzito erogare bottigliette di Coca Cola, panini, pizze e bicchieri colmi della famosa bibita.
Come diventare un esperto di guerrilla marketing
Come si può facilmente evincere da quanto fin qui detto, il guerrilla marketing non è una tecnica standard che può essere studiata e appresa attraverso un libro.
È frutto della creatività, dell’estro e, chiaramente, della conoscenza approfondita del target a cui si rivolge un determinato prodotto o servizio.
Ciò significa che non può esistere un corso specifico per diventare un esperto di guerrilla marketing, ma è semplicemente l’esperienza sul campo, coadiuvata dallo studio dei casi di successo, che consente di diventare un marketer specializzato in guerriglia marketing.
Tuttavia stiamo parlando di una tecnica promozionale per cui la formazione ideale parte da un master in marketing e/o comunicazione digitale.
Tra i percorsi di specializzazione post-laurea segnaliamo il master in ‘Marketing management’ attivato dall’università telematica Niccolò Cusano.
Si tratta di un corso che mira a fornire le competenze pratiche e teoriche per lavorare nella progettazione e gestione di processi di marketing efficaci.
Il programma di studi garantisce le basi del marketing necessarie per operare nel settore, approfondendo nello dettaglio i seguenti argomenti:
- Fondamenti di management e finanza aziendale
- Business administration
- Marketing e Management
- Innovazione e Product Management
- Corporate communication
- Consumer behaviour
- Digital Marketing
- Social Media Marketing
- Trade e Retail Marketing
Il costo del master è pari a 1.700,00 euro, da corrispondere in due rate.
Per i laureati da meno di 24 mesi e per tutti i laureati Unicusano è prevista una quota di iscrizione ridotta pari a 1.500,00 euro.
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