Alla luce di un crescente interesse verso terapie diverse da quelle utilizzate dalla medicina tradizionale in molti si domandano come funziona la fitoterapia, cos’è e quali sono i disturbi ai quali può essere applicata.
La ricerca e gli studi continuano a fornire dati interessanti relativamente alle potenzialità dei fitoterapici per cui un numero sempre maggiore di persone sceglie di curarsi attraverso gli estratti vegetali.
Nei prossimi paragrafi approfondiremo l’argomento rispondendo ad una serie di quesiti comuni come ad esempio ‘chi può fare fitoterapia?’, ‘la fitoterapia funziona per qualsiasi tipologia di malattia?’.
Cos’è la fitoterapia
Prima di addentrarci nell’ambito delle cure fitoterapiche e dei relativi benefici è necessaria una breve premessa sulla fitoterapia e sul significato del termine.
Prendiamo quindi in considerazione la definizione riportata sul sito di Wikipedia:
“La fitoterapia, dal greco phytón (pianta) e therapéia (cura) è, in senso generale, quella pratica che prevede l’utilizzo di piante o estratti di piante per la cura delle malattie o per il mantenimento del benessere psicofisico.”
Si tratta di una branca della farmacologia, dalle antiche origini, che utilizza prodotti terapeutici a base di estratti vegetali per prevenire e curare disturbi e malattie.
Anziché utilizzare sostanze chimiche di sintesi la fitoterapia si avvale delle proprietà curative presenti nella radice, nella corteccia, nelle foglie e nel frutto delle piante per mantenere lo stato di benessere pisco-fisico dell’individuo e per prevenire e/o curare malattie.
Ciò significa che il medicinale fitoterapico non equivale alla semplice erba ma ad una miscela di sostanze vegetali.
La fitoterapia è riconosciuta dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) che definisce le fitomedicine come:
“…prodotti medicinali finiti, provvisti di etichetta, che contengono come principi attivi esclusivamente delle piante o delle associazioni di piante allo stato grezzo sotto forma di preparati. Comprendono anche succhi, gomme, frazioni lipidiche, oli essenziali e tutte le altre sostanze di questo genere. Le fitomedicine possono contenere oltre ai principi attivi anche degli eccipienti”.
Le piante più frequentemente utilizzate nella fitoterapia sono:
- Alloro
- Lavanda
- Rosmarino
- Aloe vera
- Iperico
- Sambuco
- Finocchio
- Camomilla
- Melissa
- Passiflora
- Valeriana
- Ginseng
- Zenzero
Così come definito dal Ministero della Salute, quando si parla di medicinali fitoterapici si fa riferimento ai prodotti che hanno come principio attivo una sostanza vegetale; medicinali controllati e approvati dall’AIFA venduti esclusivamente nelle farmacie.
Comunemente al termine ‘fitoterapico’ viene attribuito un significato che fa riferimento ai prodotti erboristici, ai parafarmaci e ai medicinali che hanno come principio attivo una sostanza vegetale.
A differenza dei farmaci tradizionali, che notoriamente intossicano e indeboliscono , i fitoterapici riequilibrano l’organismo.
Attenzione però, l’effetto farmacologico, testato è dimostrato, richiede indicazioni precise riguardo alla posologia e alle modalità di assunzione. Bisogna quindi evitare il fai da te, affidandosi piuttosto alle competenze di un professionista.
A questo punto è importante sottolineare una differenza importante: i prodotti erboristici e i parafarmaci possono essere acquistati senza prescrizione medica; per alcuni medicinali fitoterapici, invece, può essere richiesta la prescrizione del medico.
Ciò significa che i prodotti erboristici e tutto ciò che riguarda la naturopatia non è detraibile mentre alcuni fitoterapici possono essere portati in detrazione.
A differenza di quello che comunemente si pensa la fitoterapia non è una medicina alternativa, al contrario si tratta di terapie basate su metodologie comuni alla medicina ufficiale.
A cosa serve
Alla luce di quanto evidenziato nel precedente paragrafo la terapia a base di fitoterapici viene applicata come alternativa alle tradizionali terapie farmacologiche, o in alcuni casi in sinergia.
L’obiettivo della fitoterapia, a seconda delle esigenze, è quello di mantenere uno stato di benessere, prevenire e curare disturbi e malattie.
L’origine vegetale/naturale della fitoterapia determina un’errata convinzione per la quale i medicinali fitoterapici vengono percepiti come ‘innocui’.
In realtà, così come evidenziato dall’Agenzia Italiana del Farmaco, i fitoterapici per quanto naturali non sono esenti da effetti collaterali e rischi.
L’attività farmaco-tossicologica di alcuni prodotti può alterare gli effetti dei farmaci di sintesi.
Cosa cura: i disturbi
Una delle domande più ricorrenti sulla fitoterapia è ‘cosa cura?’ ovvero quali sono i disturbi per i quali può dare benefici significativi.
La fitoterapia è applicata per il trattamento di numerose problematiche di salute, sia fisiche che psicologiche.
Tra le più comuni:
- Dolori articolari
- Disturbi della digestione
- Disturbi metabolici
- Disturbi mestruali
- Disturbi dell’apparato cardiocircolatorio
- Infiammazioni
- Patologie cutanee
- Infezioni urinarie
- Insonnia
Tra le casistiche in cui più frequentemente viene utilizzata la fitoterapia rientra l’ansia, per la quale gli estratti vegetali garantiscono ottimi risultati.
In particolare, l’utilizzo di fitoterapici consente di ridurre, o addirittura eliminare, l’utilizzo di ansiolitici, che comunemente determinano una serie di effetti collaterali e condizioni di dipendenza.
Come diventare fitoterapeuta
Il professionista esperto in fitoterapia prende il nome di fitoterapeuta.
Si tratta del profilo che si occupa di preparare farmaci di origine naturale e allo stesso tempo di fornire ai clienti/pazienti le modalità di impiego, le caratteristiche e gli eventuali effetti indesiderati.
A differenza di quello che molti pensano quella del fitoterapeuta non è una professionalità che può essere improvvisata.
Non basta conoscere le piante medicinali e i relativi effetti terapeutici per poter lavorare nell’ambito della fitoterapia.
In Italia il punto di partenza formativo è il conseguimento di una laurea specialistica in Farmacia o in Chimica e tecnologie farmaceutiche o in Scienze biologiche.
Successivamente è richiesta un’ulteriore specializzazione, attraverso un master di secondo livello o un corso.
Tra i percorsi post-laurea di secondo livello segnaliamo il master in ‘Fitoterapia applicata’ attivato dall’università telematica Niccolò Cusano, un corso attuale e completo che consente di approfondire i vari aspetti terapeutici.
Erboristeria, omeopatia, naturopatia: differenze
Prima di concludere è d’obbligo una precisazione, rivolta a chiarire le differenze esistenti tra la fitoterapia, l’omeopatia e la naturopatia.
La confusione tra i diversi approcci terapeutici è piuttosto diffusa; tra i non addetti ai lavori la fitoterapia è associata all’erboristeria, ma anche alla naturopatia e all’omeopatia.
Pur avendo alcuni aspetti in comune si tratta di terapie diverse, sia per ciò che riguarda la tipologia di prodotti utilizzati e sia per gli effetti.
Erboristeria
I confini tra erboristeria e fitoterapia sono piuttosto sfumati.
L’erboristeria utilizza piante curative e loro derivati ma, a differenza della fitoterapia, non prevede l’utilizzo di farmaci, neppure se di origine vegetale.
Un’altra differenza sostanziale è identificabile nella formulazione del prodotto; il fitoterapico può contenere un fitocomplesso o anche solo un principio attivo isolato mentre il prodotto erboristico contiene solo il fitocomplesso (insieme di principi attivi delle piante).
La normativa inserisce i prodotti erboristici tra gli integratori alimentari.
Omeopatia
L’omeopatia è tra le più conosciute medicine naturali.
Si basa sul principio del ‘simile che cura il simile’ per il quale le patologie vengono curate con dosi infinitesimali delle stesse sostanze che farebbero ammalare un soggetto sano.
Cerchiamo quindi di capire che differenza c’è tra omeopatia e fitoterapia.
La sostanziale differenza è nella titolazione, che in erboristeria e in fitoterapia garantisce la presenza di un determinato principio attivo naturale in quantità adatte all’obiettivo da raggiungere.
I prodotti omeopatici non contengono principi attivi ma sono costituiti da acqua, zucchero una un’infinitesima quantità della sostanza di partenza.
Naturopatia
La naturopatia identifica il complesso di pratiche di medicina naturale, il cui obiettivo è ristabilire o mantenere il benessere dell’individuo.
Si tratta quindi di terapie dalla natura preventiva, per cui finalizzate a garantire le funzionalità dell’organismo il più a lungo possibile, senza dover utilizzare farmaci di sintesi.
Il naturopata opera attraverso trattamenti che riguardano i massaggi, la riflessologia plantare, i fiori di Bach, la musicoterapia ecc.
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