Master | 26 Febbraio 2025
Finanza comportamentale: definizione e opportunità di lavoro

Finanza comportamentale: definizione e opportunità di lavoro

Nel processo che conduce un individuo a fare determinate scelte di investimento intervengono aspetti e condizionamenti di varia natura, alcuni dei quali rientrano in quella che tecnicamente viene definita finanza comportamentale.

A chi e a cosa serve conoscere l’origine dei comportamenti degli investitori?

A tutte le figure che lavorano, o che ambiscono a farlo, nel settore del private banking, della consulenza e della promozione finanziaria; quindi è principalmente utile per promotori e consulenti finanziari.

Prima di parlarti di specializzazioni e corsi ti daremo una definizione di finanza comportamentale che ti aiuterà a comprendere meglio la professionalità in oggetto.

Finanza comportamentale cos’è e cosa studia

La finanza comportamentale è una disciplina che fa parte delle scienze comportamentali e combina economia, psicologia e finanza per spiegare come le persone prendono decisioni finanziarie. A differenza della finanza tradizionale, che presume che gli investitori siano sempre razionali e massimizzino il loro profitto, la finanza comportamentale riconosce che emozioni, bias cognitivi e fattori psicologici influenzano le scelte economiche.

Uno dei contributi più significativi alle teorie comportamentali e alla finanza comportamentale è la teoria del prospetto, presentata nel 1979 nel testo “Prospect Theory: An Analysis of Decision under Risk”, scritto dagli psicologi israeliani Daniel Kahneman e Amos Tversky, considerati i padri fondatori della disciplina. La loro teoria dimostra come i processi decisionali in ambito economico subiscano importanti modifiche quando un individuo si trova in una situazione di rischio, portandolo spesso a scelte irrazionali.

Le scelte degli investitori sono frutto di un’analisi razionale di informazioni oggettive che riguardano i mercati; in alcuni casi, neanche così rari, capita che un’errata interpretazione delle informazioni disponibili inneschi l’intervento di fattori psicologici che influenzano la decisione finale. Un professionista esperto in materia è in grado di individuare, analizzare e interpretare tali aspetti.

Questa disciplina aiuta a comprendere perché spesso gli investitori prendano decisioni irrazionali e come questi comportamenti influenzino i mercati finanziari.

Qual è il presupposto della finanza comportamentale

Il presupposto fondamentale della finanza comportamentale è che gli individui non sono sempre razionali nelle loro decisioni finanziarie. Le scelte degli investitori sono spesso influenzate da emozioni, pregiudizi cognitivi e contesti specifici, portando a comportamenti che divergono dalle previsioni dei modelli economici tradizionali. Questo riconoscimento dell’irrazionalità umana è centrale per comprendere e prevedere le dinamiche dei mercati finanziari.

Finanza comportamentale: i principali bias cognitivi

Le decisioni finanziarie non sono sempre guidate dalla logica e dall’analisi razionale. Spesso, emozioni e pregiudizi cognitivi influenzano il modo in cui gli investitori percepiscono il rischio, valutano le opportunità e reagiscono ai movimenti del mercato. La finanza comportamentale studia proprio questi modelli comportamentali, dimostrando come le persone tendano a commettere errori sistematici nelle loro scelte economiche.

Tra i fenomeni più diffusi troviamo alcuni bias cognitivi, ovvero schemi mentali che distorcono la valutazione delle informazioni e portano a decisioni poco ottimali. Questi errori influenzano sia piccoli risparmiatori che investitori esperti, contribuendo alla formazione di bolle speculative, crolli di mercato o scelte irrazionali.

Di seguito analizziamo sei tra i principali bias della finanza comportamentale, evidenziandone gli effetti e i rischi che comportano nelle strategie di investimento.

1. Eccessiva fiducia in sé stessi

L’eccessiva fiducia si manifesta quando una persona sovrastima le proprie capacità di giudizio e analisi, credendo di avere intuizioni migliori rispetto ai dati oggettivi. Questo atteggiamento può portare a sottovalutare i rischi, prendere decisioni impulsive o ignorare informazioni cruciali che contraddicono la propria visione. Nel mondo degli investimenti, questo bias può spingere un individuo a fare scelte troppo rischiose, convinto di avere un vantaggio sugli altri operatori di mercato.

2. Avversione alle perdite

Questo fenomeno descrive la tendenza umana a percepire le perdite come più dolorose rispetto al piacere derivante da un guadagno di pari entità. Di conseguenza, gli investitori possono prendere decisioni irrazionali per evitare una perdita, anche se ciò significa rinunciare a opportunità di profitto. Ad esempio, potrebbero vendere un titolo in calo troppo presto per il timore di ulteriori ribassi o, al contrario, mantenerlo in portafoglio troppo a lungo nella speranza che recuperi, ignorando segnali di un trend negativo.

3. Bias della familiarità (Home Bias)

Le persone tendono a sentirsi più a loro agio con ciò che conoscono, e questo vale anche per gli investimenti. Il bias della familiarità porta gli investitori a preferire titoli o asset del proprio Paese, settore o azienda con cui hanno esperienza diretta, trascurando altre opzioni potenzialmente più redditizie. Questo atteggiamento limita la diversificazione del portafoglio e aumenta i rischi, poiché si concentra il capitale su un numero ristretto di asset.

4. Ancoraggio mentale

L’ancoraggio è la tendenza a basarsi eccessivamente sulle prime informazioni ricevute, usandole come punto di riferimento per tutte le decisioni successive. Ad esempio, un investitore potrebbe fissarsi sul prezzo iniziale di un’azione e valutare ogni movimento successivo in relazione a quel valore, anziché considerare i dati aggiornati sul mercato. Questo porta a scelte poco flessibili e a un’eccessiva dipendenza da informazioni passate, anche quando non sono più rilevanti.

5. Effetto gregge

L’effetto gregge si verifica quando le persone tendono a seguire la massa senza analizzare razionalmente la situazione. Questo comportamento è comune nei mercati finanziari, dove gli investitori possono acquistare o vendere titoli solo perché lo stanno facendo gli altri, senza una valutazione oggettiva. Il rischio è quello di contribuire a bolle speculative, acquistando asset sopravvalutati, o a vendite irrazionali, svendendo titoli che potrebbero invece avere un valore a lungo termine.

6. Errore di attribuzione

Questo bias si manifesta quando gli investitori attribuiscono i successi alle proprie abilità e le sconfitte a fattori esterni. Se un investimento va bene, l’individuo crede di aver preso una decisione intelligente; se invece va male, dà la colpa alla sfortuna, al mercato o ad altre persone. Questo atteggiamento può impedire di imparare dagli errori e portare a una visione distorta delle proprie capacità di investimento.

Cos’è l’effetto inquadramento

L’effetto inquadramento (o framing effect) è un fenomeno studiato dalla finanza comportamentale che descrive come le decisioni delle persone possano essere influenzate dalla maniera in cui le informazioni sono presentate, piuttosto che dal loro contenuto intrinseco. Ad esempio, un investimento descritto come avente il 90% di probabilità di successo può essere percepito diversamente rispetto a uno descritto come avente il 10% di probabilità di fallimento, nonostante le due descrizioni siano statisticamente equivalenti. Questo effetto evidenzia l’importanza del contesto e della presentazione nell’influenzare le scelte finanziarie degli individui.

Cosa fa un economista comportamentale

Un economista comportamentale studia come i fattori psicologici influenzano le decisioni economiche degli individui e delle istituzioni. Attraverso esperimenti, analisi empiriche e modelli teorici, questi professionisti cercano di identificare e comprendere i bias cognitivi e le emozioni che portano a scelte finanziarie irrazionali. Le loro ricerche contribuiscono a sviluppare strategie per migliorare le decisioni di investimento, formulare politiche economiche più efficaci e progettare prodotti finanziari che tengano conto del comportamento reale degli utenti.

Dove studiare finanza comportamentale

Per chi desidera specializzarsi in finanza comportamentale, l’Università Niccolò Cusano offre un master in finanza comportamentale. Questo programma mira a formare professionisti con competenze sia economiche che psicologiche, capaci di operare nell’ambito delle scelte di investimento. Il master copre argomenti come psicologia generale, teorie comportamentali, neuroeconomia e strumenti di valutazione in finanza comportamentale, preparando gli studenti a comprendere e analizzare i comportamenti degli investitori in vari contesti finanziari.

Il corso post-laurea di primo livello offre ai professionisti la possibilità di specializzarsi ulteriormente e di acquisire strumenti e competenze da applicare nel corso della propria attività, al fine di renderla più completa e produttiva.
Ai giovani che hanno appena conseguito la laurea il percorso garantisce una specializzazione che consente di allargare gli orizzonti occupazionali e di affacciarsi sul mercato del lavoro con una preparazione appetibile.

Ma entriamo ora nel dettaglio del master in finanza comportamentale.

Il percorso di studio, afferente alle facoltà di Economia e Psicologia, mira a formare profili in grado di offrire servizi di consulenza finanziaria basati sugli aspetti cognitivi che intervengono nelle scelte di investimento.

I corsisti, al termine del master, conosceranno gli aspetti comportamentali ed emotivi implicati nei processi di decisione; conosceranno i principali modelli di razionalità degli individui e saranno in grado di applicarli ai vari contesti di scelta di investimento; conosceranno le principali tecniche di finanza comportamentale utilizzate in ambiti lavorativi e/o di ricerca.

Nel dettaglio il piano di studi include l’approfondimento delle seguenti materie:

  • Psicologia Generale
  • Psicologia del Pensiero
  • Psicologia Economica
  • Elementi di Statistica Psicometrica
  • Neuroeconomia
  • Strumenti di valutazione in Finanza Comportamentale
  • Psicologia delle emozioni
  • Tecniche di comunicazione per la Finanza Comportamentale
  • Introduzione alle scelte finanziarie
  • Gli effetti della variabile psicologica sulle scelte dell’investitore
  • Finanza Aziendale Comportamentale
  • La profilatura del rischio nelle scelte

Per ulteriori dettagli sul master clicca qui e compila il form on line con le tue domande!

Credits: AllaSerebrina/DepositPhotos.com

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