Equipe multidisciplinare sanitaria: l’importanza di lavorare in gruppo
Si sente parlare sempre più spesso di équipe multidisciplinare sanitaria, una definizione che descrive una modalità di lavoro in cui professionisti sanitari operano insieme e collaborano unendo le forze e le rispettive competenze. In questo articolo ci concentreremo sulle principali modalità utilizzate da un team multidisciplinare in ambito sanitario, e su quali sono i vantaggi del lavoro d’équipe.
Team multidisciplinare e sanità: perché è importante
Nel corso degli ultimi anni si è rivelato in modo chiaro quanto sia importante il lavoro d’équipe nel contesto della medicina moderna. Un approccio multidisciplinare, in cui tutte le figure professionali in ambito sanitario sono ugualmente coinvolte all’interno di una progettualità e di un flusso di lavoro integrato, si è mostrato molto efficace e straordinariamente risolutivo nella maggior parte dei casi.
La salute delle persone è costituita da diverse dimensioni, non solo da quelle mediche e biologiche, ma anche da quella mentale e sociale. Sembra un concetto banale e di scarsa rilevanza ai fini di un processo di guarigione, ma anche quest’ultimo concetto è stato ampiamente rivalutato. Si sente sempre più spesso parlare di cura piuttosto che di guarigione, in quanto la cura può essere assicurata sempre e comunque, anche dove non esistono prospettive di guarigione.
Il lavoro in équipe, dunque, ha mostrato a tutte le figure sanitarie, e anche ad altre figure che lavorano a stretto contatto con queste pur non essendo direttamente legate all’ambito medico, quando sia in grado di contribuire a un miglioramento delle condizioni di vita di un paziente. Questo importante approccio è stato assorbito dalle concrete modalità di lavoro, che si sono trasformate nel corso degli ultimi decenni, dando vita a nuovi sistemi di organizzazione delle attività professionali in ambito sanitario e anche a nuovi strumenti nelle mani di operatori come un infermiere e un fisioterapista all’interno di un team multidisciplinare.
Come si lavora in équipe: organizzazione multiprofessionale
Per accogliere tutti i vantaggi del lavoro in équipe si deve strutturare il lavoro perseguendo un’organizzazione multiprofessionale, capace di integrare le diverse competenze e abilita di ogni figura. Lo scopo e l’obiettivo comune è ottenere un miglioramento delle condizioni di vita del paziente in tutti i momenti del processo, dall’accoglienza alla fase di diagnosi passato per l’assistenza e la fase terapeutica.
In tutte queste fasi sono diverse le figure sanitarie che intervengono, e se le sintetizziamo in un elenco vedremo quante solo e come giungono da approcci diversi. Ecco, ad esempio, alcune delle principali figure professionali in ambito sanitario e non, che possiamo incontrare in un team:
- medico
- infermiere
- tecnico di radiologia o di laboratorio
- dietista
- psicologo
- fisioterapista
- chirurgo
- ortopedico
- cardiologo
- logopedista
- psicologo
- ostetrica
Come vediamo da questa lista, alcuni non rientrano strettamente tra le figure professionali dell’area medica, come lo psicologo o l’osteopata o il logopedista, ma tutte hanno a che fare con un concetto più largo e inclusivo di salute.
Lavoro d’équipe: quali sono i presupposti?
Già solo soffermandoci sulla lista precedente e ponendo l’attenzione sul bagaglio di conoscenze che si possono condividere tra tutte queste diverse figure sanitarie comprendiamo quanti vantaggi può trarne la moderna medicina da un team multidisciplinare nella sanità italiana e non solo. Ma quali soni i presupposti necessari per lavorare in équipe? Sicuramente il primo passo verso la creazione di una dimensione di lavoro condivisa e partecipata è l’organizzazione di strumenti e di processi che includano tutte le figure allo stresso modo, e le rendano autonome e capaci nella condivisione delle informazioni rispetto a una data situazione o a un dato paziente.
Possiamo fare un esempio, parlando di cartella clinica integrata, uno strumento che permette di coordinare i processi clinici assistenziali e di mettere in campo la condivisione di saperi e abilità di tutti gli operatori sanitari, moltiplicandone la portata e di conseguenza l’efficacia.
Ma in cosa consiste? La cartella integrata, tipica del lavoro in un équipe multidisciplinare sanitaria deve “parlare” un linguaggio comune e un codice comprensibile a tutti i professionisti coinvolti. Uno spazio di rilievo viene dato anche a una parte meno tecnica, chiamata “diario multidisciplinare“, in cui il decorso del paziente viene espresso sotto diversi punti di vista (che devono essere facilmente identificati come appartenenti a un dato operatore, tramite una firma o un timbro) uniti e mai separati dalle valutazioni e dalle decisioni di natura medica.
Una cartella clinica integrata che funziona è il frutto di un lavoro d’équipe che segue un flusso senza intoppi. Il risultato di queste condizioni favorevoli si evince dal fatto che tutti i professionisti possono aggiungere le proprie annotazioni, comprendere quelle degli altri e accedere facilmente a un quadro globale della condizione clinica e assistenziale. Ciò è possibile solo se il lavoro è sotteso da un processo comunicativo e da un rapporto di reciproca fiducia e stima da parte di tutte le figure, da un operatore come un infermiere o un fisioterapista, passando per uno psicologo o un osteopata.
Ecco alcuni vantaggi che si possono ottenere utilizzando la cartella clinica integrata:
- Miglioramento dell’assistenza ai malati: al centro del processo assistenziale c’è il paziente (passaggio da un’assistenza per compiti ad un’assistenza personalizzata)
- Integrazione dei processi clinico – assistenziali
- Uniformità degli strumenti di comunicazione
- Centralità delle documentazioni
- Riduzione degli errori: si evitano le doppie trascrizioni;
- Riduzione dei tempi di consultazione da parte di tutti i professionisti
- Miglioramento della rintracciabilità del lavoro d’équipe
- Facilità di identificazione degli operatori coinvolti
- Maggiore valorizzazione dei professionisti
- Reciprocità di accesso alle valutazioni ed alle evoluzioni del processo clinico
- Modulazione degli interventi in base alle diverse valutazioni;
- Ottimizzazione degli interventi terapeutici e assistenziali (si evita anche approccio minimalista)
I vantaggi dell’équipe multidisciplinare sanitaria:
Come abbiamo già avuto modo di anticipare nei paragrafi precedenti, sono numerosi i vantaggi che comporta lavorare in équipe in ambito medico. Molti di questi vantaggi sono a favore dei pazienti, ad esempio:
- Assistenza migliorata
- Processi clinico-assistenziali integrati
- Errori e tempi di consultazione ridotti
- Strumenti di comunicazione uniformati
- Documento unico che raccoglie tutte le informazioni del paziente
- Possibilità per tutti gli operatori coinvolti di accedere alle valutazioni ed evoluzioni del processo clinico
- Interventi terapeutici ed assistenziali ottimizzati
Noi crediamo che siano altrettanto numerosi i vantaggi che chi lavora in un’équipe multidisciplinare. Dall’interazione tra diversi operatori si possono ottenere tanti benefici. Si possono apprendere competenze nuove, che accrescono il valore del proprio lavoro sia dal punto di vista professionale che dal punto di vista umano e personale.
Si attivano processi virtuosi, che oltre a risolvere con maggiore efficacia i problemi di salute possono contribuire a rendere l’atmosfera dei contesti medici e sanitari più accogliente, serena e positiva, funzionale a uno stato di benessere che non è solo del paziente ma di tutti.
In Italia questo approccio si sta lentamente diffondendo. Fino a qualche decennio fa la multidisciplinarietà era ancora una favola. Ora si moltiplicano i corsi di laurea che lasciano spazio all’interno dei propri piani di studi a materie che considerano fondamentale questo approccio. Crescono e riscuotono grande successi i master e i corsi di alta formazione “Patient Centered”. Ne è un esempio il master in Psicologia delle Cronicità, un master erogato da Unicusano che ha come obiettivo principale quello di giungere a considerare “il paziente sempre al centro”, promuovere le competenze delle diverse professionalità sanitarie (medici, psicologi, infermieri), che ruotano attorno al paziente cronico ed ai suoi familiari, al fine di integrare armonicamente in modo interdisciplinare, il lavoro di équipe.
Questo corso di studio postuniversitario, come tanti altri che si stanno diffondendo nelle università italiane, ci dimostra che quanto abbiamo descritto in questo articolo rappresenta un vero e proprio punto di svolta. Ci dimostra che una nuova tendenza è in corso, e che continuerà a radicarsi affinché una nuova concezione del lavoro in ambito medico e della disciplina possa sostenere gli uomini e le donne a migliorare le proprie condizioni di vita sempre, anche in situazioni di malattia.
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