Tra le tematiche che toccano maggiormente la sensibilità della società attuale rientrano a pieno titolo i diritti degli animali.
L’attenzione verso la tutela degli animali cresce in maniera esponenziale e parallelamente aumenta la produzione giuridica in merito.
Così come esiste una Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo esiste anche una Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Animale.
Il documento, sottoscritto il 15 ottobre 1978 presso la sede Unesco a Parigi dalla L.I.D.A. e da altre associazioni animaliste, non ha valore giuridico ma propone un codice etico per il rispetto degli animali e dell’ambiente.
In Italia la tematica è disciplinata giuridicamente da specifiche leggi; scopriamo insieme quali sono i diritti degli animali secondo l’attuale normativa.
Normativa italiana
I diritti degli animali nella Costituzione Italiana sono disciplinati da normative ben definite.
Con il passare del tempo e l’aumento dell’attenzione generale verso la tutela degli animali la legge ha subito evoluzioni, cambiamenti e adeguamenti alle convenzioni europee.
Riassumere qui l’intera normativa italiana in merito ai diritti degli animali risulterebbe un po’ complesso per questo motivo abbiamo estrapolato, di seguito, i punti salienti delle principali normative.
Legge in materia di tutela degli animali d’affezione e lotta al randagismo
La legge quadro n. 281 del 14 agosto 1991 riconosce il diritto alla vita e alla tutela dei randagi, limitandone la soppressione ai soli casi di comprovata pericolosità e malattie gravi/incurabili.
Legge sul divieto di maltrattamento degli animali e di impiego degli stessi in combattimenti clandestini
La legge n. 189 del 20 luglio 2004 introduce nuove fattispecie di reato tra le quali: la produzione e la commercializzazione di pelli e pellicce di cani e gatti; l’uccisione e il maltrattamento degli animali; l’organizzazione di spettacoli vietati e di combattimenti tra animali.
Convenzione Europea per la protezione degli animali da compagnia
Con la legge n. 201 del 2010 l’Italia ha ratificato la Convenzione approvata dall’UE a Strasburgo sulla protezione degli animali da compagnia.
In particolare la legge:
- vieta di causare dolori e sofferenze a un animale da compagnia
- punisce chi lo abbandona
- ribadisce il diritto dell’animale ad essere curato
- sancisce il divieto di mantenere l’animale in cattività in presenza di segnali di non-adattamento
- stabilisce il limite di età a 16 anni per adottare un animale
- impone il divieto di intervenire chirurgicamente sull’animale se non per curarlo/sterilizzarlo
(vietati il taglio della coda e delle orecchie, la recisione delle corde vocali, l’asportazione di unghie e denti) - specifica la procedura di eutanasia vietando nel contempo metodi come l’annegamento, l’asfissia, l’avvelenamento ecc.
La ratifica ha dato piena esecuzione alla Convenzione per cui si sono resi necessari due adeguamenti relativamente alle seguenti norme italiane:
- traffico illecito di animali da compagnia
- introduzione illecita di animali da compagnia.
Le normative appena esposte riguardano i cosiddetti animali d’affezione. Si tratta in altre parole di quegli animali tenuti per compagnia, senza fini produttivi o alimentari; nella categoria rientrano anche quelli che svolgono attività utili all’uomo (cani per disabili e da riabilitazione).
Il Regolamento n. 988 del 26 maggio 2003 identifica come animali domestici le seguenti specie:
- cani
- gatti
- furetti
- invertebrati (esclusi crostacei e api)
- pesci tropicali decorativi
- anfibi e rettili
- uccelli (esclusi alcuni volatili disciplinati da specifiche direttive)
- roditori e conigli domestici
Master di specializzazione
Per chi ama gli animali e desidera fare di questo amore una professione è disponibile il master di specializzazione in Diritti e tutela degli animali erogato dall’Università Telematica Niccolò Cusano.
Si tratta di un corso post-laurea di I livello, afferente le facoltà di Giurisprudenza ed Economia e Commercio, il cui obiettivo è formare profili specializzati nelle problematiche giuridiche economiche relative agli aspetti che regolano i rapporti giurisprudenziali tra diritti umani e diritti degli animali.
Il percorso di studio consente di acquisire le competenze professionali necessarie per svolgere attività di supporto giuridico ad Enti Pubblici, Aziende e Associazioni impegnate nella gestione delle risorse animali.
Tra gli sbocchi occupazionali del corso anche l’attività di consulenza per Uffici Giudiziari, Studi Legali, Studi Amministrativi e Commerciali.
La struttura didattica mira ad approfondire le seguenti materie:
- Elementi di diritto civile e penale
- Trattati e accordi internazionali
- Animali domestici e diritto condominiale
- Diritto penale e gestione di animali
- Diritti degli animali nella normativa italiana
- Tutela degli animali da compagnia
- Animali e responsabilità civile
- Codice degli animali
- Compravendita e garanzia tra privati
- Regime fiscale, Tutela della salute
- Le associazioni animaliste
- Spettacoli e animali, attività circensi
- Allevamento, impresa e Gestione aziendale
- La successione e il possesso di animali
- Rapporti con gli Enti e la PA
- Cenni storici dei diritti degli animali
Il costo annuo del master è di 1.700,00 euro, da corrispondere in due rate di pari importo.
Per i dipendenti della Pubblica Amministrazione e per i laureati Unicusano è prevista una quota di iscrizione ridotta pari a 1.500,00 euro.
Prima di concludere l’articolo un’ultima precisazione di carattere pratico, utile soprattutto per chi già lavora e non ha la possibilità di seguire le lezioni in aula, ad orari prefissati.
Il master Unicusano sui diritti degli animali prevede la frequentazione a distanza, attraverso l’innovativa modalità e-learning.
Il materiale didattico, video-lezioni in streaming comprese, sono disponibili online, all’interno di una piattaforma telematica accessibile, attraverso username e password, da qualsiasi dispositivo, fisso e mobile.
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