Master | 08 Marzo 2022
Differenza tra psicologo, psichiatra e psicoterapeuta

Differenza tra psicologo, psichiatra e psicoterapeuta

Nel linguaggio comune non esiste alcuna differenza tra psicologo e psicoterapeuta; i termini vengono utilizzati quasi indistintamente.
Per i non addetti ai lavori che si parli di psicoterapeuta o di psichiatra, di psicanalista o di psicologo non fa differenza; si tratta praticamente di sinonimi.

La realtà dei fatti è ben diversa in quanto le professionalità in questione ricoprono ruoli dai confini ben delineati; ruoli tutt’altro che interscambiabili, che provengono da specifiche formazioni e specializzazioni.

In questa guida cercheremo di chiarire la confusione terminologica che si genera intorno ai professionisti che si occupano della psiche umana; analizzeremo nel dettaglio caratteristiche e mansioni di ogni profilo professionale e forniremo una serie di info utili relative ai percorsi formativi e agli iter concorsuali per ottenere le abilitazioni e le iscrizioni ai relativi albi.

Psicologo

Per iniziare a familiarizzare con il profilo riportiamo di seguito l’articolo 1 della legge 56/89, che nello specifico fornisce la definizione della professione di psicologo:

“La professione di psicologo comprende l’uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità. Comprende altresì le attività di sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito.”

Cerchiamo ora di rispondere ad un quesito piuttosto comune tra i non addetti ai lavori, la cui unica esigenza è rivolgersi ad un professionista per risolvere particolari problematiche: lo psicologo è un medico?

La risposta è piuttosto semplice: non essendo laureato in medicina lo psicologo non è un medico.

La formazione

Il percorso formativo per diventare psicologo parte da una laurea in psicologia.
Il laureato deve poi svolgere un tirocinio di un anno e successivamente superare l’esame di Stato per ottenere l’abilitazione alla professione.
L’ultimo step consiste nell’iscrizione all’albo professionale degli psicologi.

A seconda delle specializzazioni è possibile distinguere le seguenti figure di psicologo:

  • psicologo clinico
  • psicologo del lavoro
  • psicologo dello sport
  • psicologo dell’età evolutiva

Ognuno degli ambiti appena elencati include un particolare target di utenti, che si differenziano tra loro per caratteristiche ed esigenze. Ognuno di essi richiede pertanto tecniche ed approcci specifici.

Cosa fa

Entriamo nel merito del ruolo che svolge, per capire esattamente cosa fa lo psicologo.

L’attività di un professionista si basa principalmente sul colloquio, che rappresenta sia uno strumento diagnostico, per individuare eventuali disturbi psichici, e sia uno strumento di supporto.

Il suo intervento è di tipo valutativo e può essere richiesto in tutte quelle condizioni dell’essere umano in cui emerge un disagio o un malessere di natura psicologica.
Lo psicologo ha come obiettivo quello di analizzare il malessere/disagio, indagare sulla natura della problematica e individuare il tipo di intervento più idoneo a risolverla.
Si occupa quindi di promuovere il benessere dell’individuo, stimolando la capacità di comprendere se stesso (emozioni, pensieri, comportamenti ecc.), sviluppando le potenzialità individuali e migliorando il modo di relazionarsi con il mondo esterno; in altre parole migliorando la qualità della vita personale, familiare, lavorativa e sociale.

Dal momento che la sua formazione non è di tipo medico l’attività di un professionista non ha finalità curative.
Ecco quindi che emerge la differenza tra psicologo e analista: il primo ha conseguito una laurea in psicologia mentre lo psicanalista ha conseguito un’ulteriore specializzazione.

Concludiamo rispondendo a un paio di quesiti piuttosto comuni: ‘lo psicologo può dare farmaci?’ o ancora ‘lo psicologo clinico può prescrivere farmaci?’

La risposta in entrambi i casi è ‘no’.
Non avendo conseguito una laurea in medicina lo psicologo non è un medico, pertanto non può prescrivere farmaci.

cosa fa lo psicoterapeuta

Credits: Olivier26 / Depositphotos.com

Psicoterapeuta

Per prendere confidenza con la professionalità dello psicoterapeuta, e con la definizione ufficiale, riprendiamo la stessa legge citata nel precedente paragrafo per la figura dello psicologo, ovvero la legge 56 del 1989, che all’articolo 3 definisce l’esercizio dell’attività psicoterapeutica:

“L’esercizio dell’attività psicoterapeutica è subordinato ad una specifica formazione professionale, da acquisirsi, dopo il conseguimento della laurea in psicologia o in medicina e chirurgia, mediante corsi di specializzazione almeno quadriennali che prevedono adeguata formazione e addestramento in psicoterapia…”

Formazione

Il percorso di studi per diventare psicoterapeuta prevede il conseguimento di una laurea quinquennale in psicologia o medicina in seguito alla quale è possibile ottenere l’abilitazione professionale.
Successivamente, dopo essere stati abilitati si procede con un corso di specializzazione in psicoterapia, della durata di almeno 4 anni.
Il percorso di specializzazione quadriennale prevede anche un tirocinio pratico, supervisionato da psicoterapeuti esperti.
Attualmente le scuole di specializzazione in psicologia riconosciute dal Miur sono sia pubbliche che private.

Dal momento che l’attività di psicoterapia si basa su varie tipologie di teorie e metodologie, i programmi di studio sono orientati ad approfondire i diversi approcci psicoterapeutici tra i quali: ‘psicoterapia tradizionale’, ‘relazionale’, ‘psicodinamico’, ‘analitico transazionale’, ‘terapia sistemico-familiare’ e ‘terapia cognitivo comportamentale’; quest’ultima diffusissima e utilizzatissima per l’ampia letteratura scientifica che ne attesta l’efficacia.

Cosa fa

Dopo aver chiarito le possibili strade formative e la specializzazione per lavorare nel campo della psicoterapia cerchiamo di capire nello specifico cosa fa lo psicoterapeuta.

Tra i disturbi psicologici trattati da un professionista rientrano gli attacchi di panico, le fobie, i traumi dovuti ad eventi dolorosi (lutti, violenze, abusi ecc.), la bipolarità, i disturbi dell’alimentazione, la difficoltà relazionale, le dipendenze, i disturbi psicosomatici, i disturbi del sonno, la depressione, il disturbo da deficit di attenzione e l’ansia.

Lo psicoterapeuta si occupa di risolvere situazioni di sofferenza psicologica significativa o in cui sia presente una sintomatologia clinica. Interviene laddove il grado di sofferenza di una persona ostacola la sua capacità di esprimere il potenziale personale, lavortivo e relazionale.

L’attività di un professionista consiste nella diagnosi e nella cura di disturbi psicopatologici, siano essi di natura mentale, emotiva o comportamentale.

Per comprendere meglio ed evitare la confusione che si genera intorno alle due figure chiariamo la differenza esistente tra psicologo e psicoterapeuta.
Avendo all’attivo una formazione diversa i due professionisti offrono due tipologie differenti di servizi.

Lo psicologo si occupa principalmente di fornire sostegno, consulenza e diagnosi mentre lo psicoterapeuta lavora sulla patologia, ovvero sul sintomo specifico.
In pratica l’attività psicologica è orientata alla riabilitazione, al sostegno e alla diagnosi, ma non è curativa.
La psicoterapia, invece, ha fini curativi.

Dal punto di vista operativo, lo psicoterapueta che ha conseguito una laurea in psicologia non può prescrivere farmaci; al contrario, lo psicoterapeuta può prescrivere farmaci se ha conseguito una laurea in medicina.

Psichiatra

La psichiatria è una branca specialistica della medicina per cui lo psichiatra è un medico.

Si tratta di una figura per la quale esiste tanta confusione; una professionalità che, vittima di un retaggio culturale, viene ‘guardata’ con diffidenza e percepita in maniera distorta.
Ancora oggi c’è chi pensa che sia necessario richiedere l’intervento di uno psichiatra solo in caso di patologie gravi. In realtà si tratta di una professionalità che interviene anche nelle forme di disagio lieve; ovvero in quelle condizioni che possono compromettere in modo significativo la qualità della vita di un individuo.

Lo psichiatra ha quindi una preparazione che diventa fondamentale nella cura delle patologie psichiche, gravi ma anche meno gravi.

Formazione

Come accennato in precedenza lo psichiatra è un medico per cui la formazione parte proprio da una laurea in medicina.
Successivamente bisogna iscriversi all’Ordine dei Medici.

Per poter diventare uno psichiatra è necessario conseguire una specializzazione in psichiatria.

Cosa fa

Al di là del tipo di formazione, lo psichiatra è abilitato al trattamento farmacologico dei disturbi nell’ambito dei quali intervine; in altre parole è abilitato a prescrivere farmaci ai suoi pazienti.

Per quanto riguarda l’attività che svolge, lo psichiatra si occupa di curare varie tipologie di disturbi e patologie; tra i più frequenti: ansia, attacchi di panico, depressione, insonnia, disturbi dell’apprendimento, disturbi alimentari, malattie psicosomatiche, disturbi psichiatrici, autismo, acufene, fibromialgia.

Specializzazioni e master post-laurea

Come per qualsiasi altra tipologia di disciplina anche la psicologia e la psichiatria si diramano in varie specializzazioni e branche, applicabili in contesti e ambiti operativi differenti.
Acquisire una preparazione in un determinato ambito operativo significa ampliare le prospettive occupazionali.

Il mercato formativo italiano propone in tal senso numerosi corsi di specializzazione e master-post-laurea tra i quali segnaliamo il master in ‘Psicologia digitale’ attivato dall’università telematica Niccolò Cusano.

Si tratta di un corso post-laurea di II livello che mira a formare professionisti in possesso delle competenze necessarie per acquisire informazioni utili all’utilizzo di strumenti digitali e nuove forme di tecnologia nell’ambito clinico-terapeutico e della riabilitazione, nonché nozioni sugli effetti psicopatologici legati ad un utilizzo tecnologico scorretto e/o abusante.

Ecco nel dettaglio gli argomenti approfonditi dal piano di studi del master:

  • L’evoluzione degli strumenti digitali in Psicologia e le Intelligenze Artificiali
  • Riabilitazione delle disfunzioni cognitive in età evolutive attraverso la tecnologia e i videogames
  • Realtà Virtuale e Psicologia: dagli aspetti tecnologici ai campi di applicazione
  • L’e-therapy: criteri di efficacia, opportunità e limiti dei setting tecno-mediati
  • Biofeedback, neurofeedback e ambiti applicativi
  • Visual training e riprogrammazione Visuoposturale nei Disturbi del Neurosviluppo
  • La sindrome di Hikikomori: isolamento sociale dei giovani
  • Meditazione 3.0: i benefici dell’utilizzo della realtà virtuale nei percorsi di meditazione e Mindfulness
  • Internet Addiction: criteri e tipologie della dipendenza da internet
  • Strategie di Digital Marketing per gli psicologi, psicoterapeuti e professionisti della salute. Creare il Personal Branding
  • Cybersex: la relazione tra comportamento sessuale e nuove tecnologie (Cybersexual Addiction, Sexting, Cyberporn Addiction)
  • Violenza e discriminazioni attraverso il web (Violenza di genere, Cyberbullismo, Violenza sul lavoro, Cyberstalking, Revenge Porn)

Il master prevede un costo pari a 2.800,00 euro da corrispondere in 5 rate.
Per i laureati Unicusano e per tutti gli psicologi iscritti all’Ordine è prevista una quota di iscrizione ridotta pari a 2.500,00 euro, da corrispondere in 5 rate.

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