Master | 20 Giugno 2022
Chi è e cosa fa il visual designer?

Chi è e cosa fa il visual designer?

Nell’era digitale e multimediale la grafica e tutti gli aspetti correlati alle immagini e agli altri elementi visuali rappresentano i pilastri fondamentali della comunicazione; ecco perché nel corso di questo post ti spiegheremo cosa fa il visual designer nel dettaglio e perché è diventato una delle figure fondamentali per il successo delle strategie aziendali.

Si tratta di una professione ‘moderna’ e dinamica, che esercita un forte appeal sui giovani sia per la sua natura ‘creativa’ e sia per le interessanti opportunità lavorative.

Cos’è il visual design

Prima di analizzare la figura professionale, le sue caratteristiche e mansioni è necessaria una breve premessa sul visual design, ovvero sull’attività intorno alla quale ruota la professionalità in oggetto.

Partiamo dalla definizione data da Wikipedia, che riportiamo di seguito:

“Il Visual Design è quella branca del Disegno industriale che si occupa della progettazione di prodotti grafici e multimediali. Scopo del visual design è la comunicazione attraverso l’immagine, funzionale alla divulgazione di un messaggio o di un’informazione.”

L’attività consiste nella realizzazione di immagini, o grafiche, in grado di esprimere un’idea o un concetto. In altre parole contenuti fianalizzati a veicolare messaggi che contribuiscono al successo delle strategie di comunicazione aziendale.

Il sintesi il visual design può essere considerato una strategia comunicativa il cui obiettivo è la realizzazione di un contenuto che coniuga perfettamente estetica e funzionalità

Chi è il visual designer: cosa fa

Dopo aver compreso a grandi linee cos’è il visual design passiamo ad analizzare il profilo esperto in materia, ovvero la professionalità e le mansioni del visual designer.

Per iniziare ad avere un’idea della figura professionale oggi denominata ‘visual designer’ è sufficiente pensare a quello che un tempo era chiamato ‘grafico pubblicitario’, ampliando notevolmente i confini della sua operatività.
Le due professionalità coincidono per molti aspetti ma attenzione a non confonderle o a identificarle nella stessa persona.

Il visual designer è una figura in possesso di un know how più ampio nel quale rientrano competenze settoriali diverse.
Il linea generale il suo compito è quello di veicolare i messaggi in maniera efficace.

A questo punto è necessaria una precisazione.
Quando parliamo di ‘messaggi efficaci’ intendiamo un contenuto che da un lato si allinea ad una serie di aspetti tecnici e dall’altro risponde alle caratteristiche del target di riferimento.

Approfondiamo il discorso nei prossimi paragrafi partendo da quelle che sono le principali mansioni.

Le mansioni

L’esperto di visual design si occupa della parte grafica di siti web, blog, applicazioni, giochi ecc.
Partendo dalle linee guida del cliente si occupa di impostare e sviluppare un progetto finalizzato a migliorare l’aspetto visivo di un brand o di un’azienda; in altre parole creare o rafforzare l’identità del cliente, che si tratti di un’azienda, di un marchio o di una personaggio pubblico.

L’obiettivo di un visual designer è veicolare messaggi in maniera efficace attraverso la realizzazione di contenuti virtuali atti a creare un’esperienza; contenuti che sfruttando il potere delle immagini attirano l’attenzione dell’utente, lo colpiscono e stimolano la sua sfera emotiva.

Tra le principali attività svolte da un professionista rientrano:

  • Creazione del marchio di un’azienda
  • Commercializzazione di un prodotto dal punto di vista visivo
  • Ideazione, impostazione e gestione di campagne visive
  • Progettazione di layout allineati alle caratteristiche del settore di riferimento
  • Realizzazione di loghi e icone
  • Creazione di infografiche
  • Realizzazione di contenuti per i canali social
  • Creazione di banner pubblicitari

Tutte le attività appena elencate devono, chiaramente, essere gestite tenendo conto delle risorse a disposizione.

Gli strumenti

L’innovazione digitale e tecnologica ha permesso lo sviluppo di numerosi software che agevolano e ottimizzano il lavoro del visual designer.

Adobe Photoshop, InDesign e Illustrator sono tra i programmi maggiormente utilizzati dai professionisti.

Entrando maggiormente nel dettaglio, Photoshop è considerato uno strumento fondamentale per la modifica delle immagini e per l’editing.
Le sue innumerevoli funzionalità consentono di realizzare home page, banner pubblicitari e oggetti in 3D professionali e vincenti.

Illustrator è utile per la realizzazione di loghi, anche se ultimamente viene spesso sostituito da Sketch 3 che risulta più performante per ciò che concerne la user experience e la user interface.

È importante precisare che gli strumenti utilizzati dal visual designer sono oggetto di continui aggiornamenti.
Inoltre, l’innovazione digitale determina lo sviluppo di tools nuovi e sempre più performanti, che sostituiscono i precedenti grazie a funzionalità avanzate e innovative.

Ciò significa che un professionista deve aggiornarsi continuamente in merito ai nuovi programmi di web design e a tutti gli strumenti utili per svolgere la professione di visual designer.

Differenze tra visual designer e graphic designer

Il visual designer e il graphic designer vengono spesso identificati nella stessa professionalità.
I due termini sono considerati interscambiabili, e nel linguaggio comune sono utilizzti come sinonimi l’uno dell’altro.
In realtà i due ruoli presentano delle differenze sostanziali, che riguardano sia il tipo di operatività e sia l’aspetto retributivo.

Il graphic designer produce contenuti destinati prevalentemente alla stampa, ovvero a riviste, cataloghi e brochure.
Durante la creazione di un contenuto pubblicitario si occupa di curarne tutti gli aspetti grafici: scelta del font, del colore, delle immagini e delle parole giuste per veicolare il messaggio agli utenti.

Il visual designer invece lavora principalmente sui media digitali.
Il suo ruolo consiste nel progettare e gestire la presenza online del proprio cliente, curando tutti i dettagli che riguardano l’aspetto pratico della cosiddetta ‘brand identity’.

In sintesi, i grafici mirano a veicolare un messaggio specifico relativo  un progetto mentre i visual designers mirano a brandizzare un marchio, ovvero crearne l’identità e trasmetterla agli utenti attraverso le piattaforme digitali.

Le due professionalità ricoprono ruoli diversi, per cui diversa è anche la retribuzione.
Il visual designer presuppone una preparazione più ampia per cui percepisce, statisticamente, uno stipendio maggiore rispetto a quelle che sono le retribuzioni dei graphic designer.

cos'è il visual design

Credits: Rawpixel / Depositphotos.com

Come diventare visual designer: requisiti e formazione

Il visual design è un’attivita per la quale le competenze tecniche sono  senza dubbio essenziali.

Allo stesso modo però sono necessarie una serie di soft skills, ovvero attitudini e peculiarità personali che non possono essere acquisite attraverso i libri.

Prima di addentrarci nell’ambito di percorsi formativi e di specializzazione analizziamo quelle che sono le soft skills fondamentali per chi svolge attività di visual design.

Il punto di partenza è, neanche a dirlo, una spiccata creatività, accompagnata da gusto estetico e da una forte propensione verso tutto ciò che rientra nell’accezione di ‘innovazione’.

Tra i requisiti essenziali rientrano la capacità di progettazione, di problem solving e di pensare ‘fuori dagli schemi’.

Altrettanto importanti le doti organizzative, il multitasking, le abilità comunicative e l’attenzione ai dettagli.

Per quanto riguarda le competenze tecniche il discorso diventa decisamente più articolato.

Attualmente per lavorare nel settore della comunicazione visiva è richiesto un know how interdisciplinare da affiancare, chiaramente, a competenze grafiche.

Il digital visual design presuppone un know how approfondito e attuale relativo ai principali linguaggi di programmazione (HTML, CSS, ecc.), ai software di grafica, alla fotografia e agli aspetti che fanno riferimento al design UX/UI.

Un profilo esperto di visual design ha una buona dimestichezza nella gestione di piattaforme web, CMS, blog e siti web.

Per interpretare adeguatamente i bisogni degli utenti, e quindi rispondere ad essi in maniera mirata, il professionista in questione deve possedere capacità di analisi integrate da solide basi in inbound marketing.

Per realizzare praticamente progetti vincenti deve avere dimestichezza con colori, font e immagini; deve possedere conoscenze di tipografia, lettering e video editing.

Analizzate le competenze tecniche necessarie per lavorare come visual designer cerchiamo di capire qual è la strada migliore per acquisirle.

Iniziamo subito col precisare per poter svolgere la professione non esiste una precisa regolamentazione, per cui non è richiesto un particolare percorso formativo.

La laurea non è considerata un requisito imprescindibile per lavorare nel campo del design.
L’esperienza sul campo, anche se acqusita in maniera autonoma e indipendente, può in alcuni casi essere sufficiente per poter accedere al mercato del lavoro.

In linea generale, però, avere una solida base formativa può fare la differenza per alcuni ruoli o per particolari tipi di progetti.
Inoltre, in fase di selezione può garantire un plus importante rispetto ad altri candidati non laureati.

Un ottimo punto di partenza è ad esempio il corso di laurea in comunicazione digitale attivato dall’università telematica Niccolò Cusano e strutturato sulla tradizionale formula 3+2.
Il percorso prevede un corso di laurea triennale in ‘Comunicazione digitale e social media’ e un corso di laurea magistrale in ‘Comunicazione digitale’.

Successivamente, la formazione ideale prevede la frequentazione di un master, ovvero un corso post-laurea di specializzazione finalizzato a fornire una preparazione più specifica in un determinato ambito disciplinare e professionale.

Unicusano ha inserito nella propria proposta formativa numerosi master di primo e di secondo livello che afferiscono al settore del marketing e della comunicazione digitale.
Percorsi attuali e fortemente professionalizzanti, pensati per rispondere adeguatamente alle esigenze del mercato del lavoro.

Tra l’altro, oggi specializzarsi non significa più ritardare l’ingresso nel mondo del lavoro a causa dei vincoli imposti dalla frequentazione di un master tradizionale.
Grazie alla modalità telematica messa a punto da Unicusano è agevolmente e concretamente possibile specializzarsi e contemporaneamente lavorare.

Attraverso l’utilizzo di una piattaforma digitale il corsista può seguire le lezioni online, comodamente dal proprio pc o da un dispositivo mobile connessi alla rete.

Accedendo ad un’area riservata è possibile scaricare il materiale necessario per lo studio: e-book, manuali di approfondimento, slide, appunti e test di auto verifica.

Nella stessa area riservata sono disponibili i video delle lezioni, che possono quindi essere seguite in streaming a qualunque ora del giorno o della notte, 7 giorni su 7.

Il corsista non è più vincolato alla presenza in aula, per cui può conciliare lo studio con il lavoro.

Prima di concludere il paragrafo è d’obbligo un’importante precisazione.
Trattandosi di un settore dinamico, legato al susseguirsi di evoluzioni tecnologiche, le competenze e le conoscenze di un visual designer richiedono continui aggiornamenti, sia per ciò che concerne la parte teorica che quella pratica.

Sbocchi occupazionali e stipendio

Trattandosi di un profilo chiave per il settore marketing e comunicazione di qualsiasi azienda il visual designer ha la possibilità di accedere a innumerevoli opportunità occupazionali.
Come più volte evidenziato nel corso di questo post il campo di applicazione del visual design è incredibilmene vasto.

La figura professionale correlata all’attività di visual design può lavorare per aziende, brand, professionisti e personaggi pubblici.

Per quanto riguarda la modalità lavorativa il profilo del visual designer può scegliere di lavorare sia come dipendente e sia come libero professionista.
Attualmente la maggior parte delle piccole e medie aziende richiede la professionalità di un esperto in forma di consulenza.

Chiaramente la modalità determina sostanziali differenze in termini di remunerazione economica.

Chi lavora come dipendente, così come accade in qualsiasi altro settore, percepisce uno stipendio fisso ogni mese, definito contrattualmente sulla base delle ore di lavoro, del livello, delle mansioni ecc.

Il libero professionista, invece, ha la libertà di decidere sia il numero di clienti e sia la tipologia di progetti da gestire; ha quindi la facoltà di fissare la retribuzione per ogni singolo lavoro che svolge.

In ogni caso la retribuzione varia anche in funzione dell’esperienza accumulata nel settore.

In linea generale, per dare un’idea di massima dei guadagni, un visual designer junior percepisce dai 15.000 ai 23.000 euro annui.

Con qualche anno di esperienza le cifre salgono, oscillando tra i 25.000 e i 39.000 euro annui.

I profili senior, ovvero i professionisti che ricoprono ruoli rilevanti, possono contare su entrate ancora più interessanti, sia da dipendenti che da liberi professionisti.

Per chi gestisce uno studio proprio può arrivare a cifre che oscillano intorno ai 65.000 euro all’anno.

Di seguito una sintesi schematica, e orientativa, delle varie fasce retributive:

  • Entry level: dai 1.200 ai 1.900 euro mensili
  • Livello intermedio: dai 1.800 ai 3.000 euro mensili
  • Professionisti affermati: dai 2.500 ai 6.000 euro mensili

Le medie statistiche sopra riportate fanno riferimento al nostro Paese.

Ora sai cosa fa un visual designer e quali sono le strade per acquisire una preparazione in linea con le peculiarità del settore professionale.

Se desideri ricevere maggiori dettagli sui percorsi di specializzazione della Niccolò Cusano non esitare a contattare il nostro staff attraverso il form online che trovi cliccando qui!

Credits: sibstock / Depositphotos.com

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