Se ti appassiona l’arte in ogni sua forma e hai buone doti di manualità allora ti interesserà sapere come diventare restauratore, un mestiere antico, che ancora oggi risulta affascinante, attuale e appetibile sul mercato.
A fronte delle interessanti prospettive lavorative, la professione richiede un ampio bagaglio di competenze tecniche e manuali, alle quali si aggiungono conoscenze storiche, artistiche e scientifiche.
Si tratta quindi di un lavoro tanto affascinante quanto complesso, che presuppone passione, dedizione e tanto studio.
Nel corso dei prossimi paragrafi analizzeremo nel dettaglio la figura del restauratore, le mansioni che svolge, le opportunità lavorative e il percorso formativo più idoneo per specializzarsi.
Cosa fa un restauratore d’arte
Partendo dal presupposto che il nostro Paese vanta un patrimonio culturale immenso, ricco di arte e di storia, non è difficile comprendere le potenzialità della professione in ottica occupazionale.
Tuttavia, così come accennato nella premessa, la professionalità è tutt’altro che semplice; al contrario richiede un ampio bagaglio di conoscenze, competenze e abilità.
Sul portale del MiC (Ministero della Cultura) il professionista in oggetto viene definito come segue:
“Il restauratore di beni culturali mobili e di superfici decorate di beni architettonici, sottoposti alle disposizioni di tutela del Codice, è il professionista che definisce lo stato di conservazione e mette in atto un complesso di azioni dirette e indirette per limitare i processi di degrado dei materiali costitutivi dei beni e assicurarne la conservazione, salvaguardandone il valore culturale.”
In sintesi, un professionista esperto di restauro svolge mansioni di vario genere, finalizzate al recupero di opere artistiche e architettoniche (dipinti, sculture, ceramiche, mobili, superfici architettoniche decorate, ecc.).
Di seguito una sintesi delle principali mansioni svolte da un restauratore.
- Effettua sopralluoghi per analizzare l’opera e definirne lo stato di conservazione.
- Gestisce interventi rivolti a limitare il degrado dei beni, a salvaguardarne la conservazione e il valore culturale.
- Svolge attività di ricerca e archiviazione, utili per i successivi lavori di restauro.
- Documenta le fasi di restauro.
- Effettua analisi e interpretazione dei dati relativi ai materiali costitutivi e allo stato di conservazione del bene.
- Predispone i progetti di restauro e le tecniche adeguate all’opera.
- Esegue direttamente le attività conservative e di restauro.
- Coordina gli altri profili che svolgono attività complementari.
Chiaramente l’elenco non intende in alcun modo essere esaustivo ma soltanto fornire una panoramica sintetica delle attività svolte da un restauratore.
Le mansioni di un professionista possono variare a seconda dell’opera da restaurare e del livello di esperienza professionale acquisita nel corso del tempo.
Dove lavora
La professionalità di un restauratore può essere richiesta sia in ambito pubblico che privato,
Per quanto riguarda la modalità lavorativa, il profilo può scegliere di lavorare autonomamente, come freelance, oppure come dipendente.
Per quanto riguarda invece i contesti, un professionista lavora in laboratori o imprese di restauro.
Quanto guadagna
Per avere un’idea chiara e completa della professionalità di un restauratore è necessario conoscerne l’aspetto retributivo.
Cerchiamo quindi di capire qual è lo stipendio di un esperto in restauro.
Prima però di entrare nel merito delle cifre bisogna premettere che la retribuzione può variare in maniera importante sulla base di una serie di elementi.
L’esperienza è sicuramente una delle variabili più influenti, ovvero l’elemento che maggiormente incide sulla definizione dello stipendio.
Un’altra variabile importante ai fini della retribuzione è l’ambito di impiego, che a seconda dei casi può essere pubblico o privato.
Anche l’oggetto da restaurare influisce sul compenso economico.
La tipologia di opera da restaurare, le condizioni e le modalità di intervento possono determinare condizioni economiche più o meno interessanti.
In generale lo stipendio medio di un restauratore che lavora come dipendente si aggira intorno ai 30.000 euro lordi l’anno.
Chi invece lavora come freelance, ed ha accumulato un discreto bagaglio di esperienza, ha la possibilità di raggiungere cifre che superano i 50.000 euro annui.
Come si diventa restauratore
La professionalità di un restauratore richiede una combinazione di competenze tecniche, artistiche e storiche, alle quali si aggiungono una serie di capacità personali imprescindibili per chi si occupa di restauro.
Per quanto riguarda le cosiddette ‘soft skills’, rappresentano un punto di partenza essenziale le abilità manuali.
In generale il restauratore è una persona curiosa e dotata di grande apertura mentale.
Dal punto di vista tecnico, per dare una nuova vita agli oggetti, senza eliminare o contaminare il fascino dei segni del tempo, è necessario innanzitutto conoscere le principali e più innovative tecniche di restauro.
Per lo svolgimento dell’attività sono essenziali conoscenze afferenti la chimica, la biologia e il trattamento dei materiali.
Chiaramente, la storia dell’arte è la base fondamentale del know how di un restauratore.
Entriamo quindi nel merito della formazione per capire quali studi occorrono per diventare restauratore di opere d’arte.
In Italia la professione di restauratore è regolamenta a livello normativo per cui l’abilitazione all’esercizio dell’attività richiede l’iscrizione all’albo dei restauratori (pubblicato sul portale dedicato ai Professionisti di beni culturali realizzato dal MiBACT).
L’elenco dei restauratori di beni culturali, consultabile sulla piattaforma Professionisti di beni culturali, è suddiviso in 12 settori, a seconda del settore di competenza professionale:
- Materiali lapidei, musivi e derivati
- Superfici decorate dell’architettura
- Manufatti dipinti su supporto ligneo o tessile
- Manufatti scolpiti in legno, arredi e strutture lignee
- Manufatti in materiali sintetici lavorati, assemblati e/o dipinti
- Materiali e manufatti tessili organici e pelle
- Materiali e manufatti ceramici e vitrei
- Materiali e manufatti in metallo e leghe
- Materiale librario e archivistico e manufatti cartacei e pergamenacei
- Materiale fotografico, cinematografico e digitale
- Strumenti musicali
- Strumentazioni e strumenti scientifici e tecnici
Così come indicato sul sito del MiC (Ministero della Cultura), la qualifica di restauratore di beni culturali si acquisisce a seguito di conseguimento di:
- Diploma rilasciato dalle Scuole di alta formazione e studio del Ministero della cultura (presso ICR, OPD, ICPAL)
- Diploma di Laurea in Conservazione e restauro dei beni culturali (classe LMR02) o titolo equiparato
- Diploma accademico di II livello a ciclo unico abilitante alla professione di restauratore di beni culturali (Codice DASLQ01)
Terminati gli studi, per essere abilitati all’esercizio della professione, è necessario effettuare l’iscrizione all’Albo dei Restauratori, gestito dal MiC.
Per chi intende ampliare gli orizzonti professionali, e specializzarsi in ambiti affini al restauro, sono disponibili numerosi master ad indirizzo artistico.
Tra le proposte più attuali quella attivata dalla Niccolò Cusano, i cui percorsi uniscono contenuti aggiornati e didattica innovativa.
I corsi post-laurea Unicusano afferenti il mondo dell’arte, tra i quali il master in Business Arts Management e quello in Museologia, gestione e valorizzazione dei beni culturali, permettono di acquisire una preparazione fortemente orientata alle esigenze e alle dinamiche del settore, arricchendo ulteriormenteil know how di un professionista esperto in restauro.
A tal proposito è importante mettere in evidenza la possibilità di seguire i corsi online, a distanza, senza alcun obbligo di presenza in ateneo.
Si tratta di un plus che permette a chi già lavora di gestire autonomamente i tempi dello studio, conciliando facilmente la specializzazione con i propri impegni professionali
Ora sai come diventare restauratore, quali sono le attività svolte da un professionista e quali le prospettive lavorative.
Se desideri intraprendere una carriera nell’affascinante mondo del restauro non devi fare altro che iniziare a specializzarti conseguendo i titoli che consentono l’accesso all’albo.
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