X

Come diventare psicomotricista: consigli utili

In un’era fortemente digitalizzata cresce costantemente l’attenzione verso un corretto sviluppo psicofisico dei bambini; aumenta a tal proposito la richiesta di professionisti esperti in psicomotricità, per cui tanti giovani in procinto di specializzarsi si domandano come diventare psicomotricista.

Si tratta di una figura professionale che opera in un campo estremamente delicato e complesso, per il quale si richiedono formazione, specializzazione e requisiti personali.

Nel corso di questo articolo analizzeremo nel dettaglio il profilo professionale; ti spiegheremo come si diventa psicomotricista, cosa fa un terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva e lo stipendio che percepisce un professionista.

Cos’è la psicomotricità

Prima di addentrarci nel cuore del nostro post e di analizzare la figura dello psicomotricista, la laurea e le mansioni che svolge è necessaria una breve premessa sulla disciplina intorno alla quale ruota l’attività di un professionista: la psicomotricità.

Wikipedia fornisce la seguente definizione:

“… Con il termine “Psicomotricità” si intende un insieme di pratiche che utilizzano come principale strumento il gioco e soprattutto il gioco del movimento per accompagnare, e se necessario aiutare, l’evoluzione e lo sviluppo della personalità, intesa come unità di corpo, mente ed emozione, nelle diverse fasi della crescita e della vita.”

La psicomotricità viene sviluppata dai pedagogisti Bernard Aucouturier e Andrè Lapierre in Francia a partire dagli anni ‘60.
La disciplina parte dal postulato dell’unità della persona per individuare tre sfere della personalità: motoria, affettiva e cognitiva.

Per quanto riguarda la finalità la psicomotricità mira a integrare le componenti corporee, emotive e intellettive al fine di valorizzare la specificità dell’individuo.

Chi è lo psicomotricista e cosa fa

Lo psicomotricista è identificato anche con l’acronimo TNPEE (Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva).
Specializzato in psicopatologia dello sviluppo, il profilo si occupa di prevenzione, cura e riabilitazione delle malattie neuropsichiatriche infantili; si occupa quindi di predisporre e attuare interventi destinati a pazienti di età compresa tra 0 e 18 anni.

In linea generale l’intervento psicomotorio mira a favorire condizioni ottimali grazie alle quali il bambino ha la possibilità di crescere senza disagi; ‘disagi’ che col tempo possono tramutarsi in veri e propri disturbi cognitivi, psichici o affettivi. Nei casi peggiori degenerano fino a diventare patologie.

Entrando maggiormente nel dettaglio, la professionalità si rivolge a bambini che presentano ritardi psicomotori, autismo, ritardi del linguaggio, ritardi cognitivi, disturbi della coordinazione motoria, disturbi comportamentali e sindromi genetiche.

Tra le problematiche affrontate con interventi psicomotori rientrano anche condizioni di eccessiva timidezza, difficoltà di concentrazione, difficoltà relazionali.

Le mansioni

Il terapista esperto in psicomotricità svolge un’attività rivolta a prevenire qualunque tipologia di disfunzione (mentale, comportamentale, motoria, relazionale e percettiva).

L’attività di un professionista consiste nell’elaborare e mettere in atto interventi efficaci finalizzati a favorire una psicomotricità armonica.

Le mansioni di uno psicomotricista possono essere suddivisi in tre passaggi:

  • Analisi
  • Valutazione ed elaborazione intervento
  • Applicazione

La fase dell’analisi prevede un’attenta osservazione dell’attività psicomotoria del paziente, in particolare del modo in cui si muove e si comporta in risposta a determinati stimoli.
Dal momento che ogni soggetto è diverso dall’altro la fase di osservazione è fondamentale per poter predisporre interventi personalizzati.

Sulla base dell’analisi effettuata il professionista elabora i risultati e in base ad una serie di valutazione predispone gli interventi più efficaci per la casistica.

La terza fase consiste nell’applicazione pratica dell’intervento, che a seconda dei casi può svilupparsi attraverso i giochi, il disegno, la musica o qualsiasi altro strumento potenzialmente valido per il superamento di difficoltà e disagi.

Gli interventi possono essere applicati in ambito scolastico, sanitario, domestico ecc.

Dove lavora

L’attività dello psicomotricista può essere svolta in vario contesti, sia nel settore pubblico che in quello privato.

Gli ambiti in cui opera sono principalmente quello scolastico/educativo è quello socio-sanitario.

Un professionista, a seconda dei casi, può lavorare in qualità di dipendente presso strutture ospedaliere, sia pubbliche che private, e sia come libero professionista, svolgendo attività di consulenza per studi medici ed enti pubblici e privati.

Come diventare psicomotricista infantile

Chi coltiva l’ambizione di approcciarsi professionalmente al campo terapeutico destinato all’età evolutiva dovrebbe sapere come diventare terapista della neuropsicomotricità, ovvero dovrebbe conoscere il percorso di studi per poter svolgere la professione.

Il primo step per acquisire una formazione in linea con le esigenze della professionalità è il conseguimento di una laurea triennale in Terapia della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, appartenente alla classe L/SNT2.

L’accesso al corso è a numero chiuso per cui è subordinato al superamento di una prova di ammissione, così come previsto dalla Legge 264/99 per tutti i corsi di laurea afferenti all’ambito sanitario.

Durante il percorso di studi sono previsti numerosi laboratori pratici ai quali si affiancano esperienze di tirocinio estremamente professionalizzanti.

La prova finale ha valore di Esame di Stato per cui il conseguimento del titolo triennale abilita alla professione.
Al termine del corso di laurea è possibile iniziare a svolgere la professione di psicomotricista o in alternativa continuare a specializzarsi con la magistrale in Scienze riabilitative delle professioni sanitarie o con un master di specializzazione post-laurea.

Così come per tutte le altre professioni sanitarie è previsto un aggiornamento continuo, attraverso specifici corsi di aggiornamento e formazione permanente tenuti da appositi enti.

Tra i percorsi di specializzazione indirizzati agli psicomotricisti il master in DSA Prevenzione – educazione – rieducazione del gesto grafico attivato dall’università telematica Niccolò Cusano.
Si tratta di un corso post-laurea di secondo livello che mira a fornire gli strumenti per interventi di recupero del gesto grafico in caso di disgrafia.
Il programma garantisce una preparazione che può essere spesa nei seguenti ambiti:

  • Prevenzione nella scuola dell’infanzia
  • Educazione del gesto grafico nella scuola primaria per un corretto insegnamento della scrittura
  • Rieducazione del gesto grafico nei casi in cui la disgrafia sia evidente nella primaria, nella secondaria e oltre

Il piano di studi si sviluppa attraverso 7 moduli nell’ambito dei quali sono approfonditi argomenti che riguardano lo sviluppo del bambino, i principali DSA, i test di valutazione, la psicomotricità e le varie tecniche di ri-educazione della scrittura.

Le competenze e i requisiti

Per diventare psicomotricista è necessario acquisire una preparazione multidisciplinare che afferisce a materie quali biologia, fisiologia, neurologia, anatomia, psicologia generale, biochimica, farmacologia, neuropsichiatria infantile, scienze infermieristiche.

Per svolgere il proprio lavoro deve padroneggiare l’anatomia, in particolare l’apparato muscolare, le scienze motorie e le teorie sul corpo in movimento.
Un’altra materie per la quale un professionista deve possedere approfondite conoscenze e competenze è la psicologia alla quale si affianca la pedagogia.

Per quanto riguarda invece le predisposizioni personali, lo psicomotricista deve possedere un’attitudine innata ad aiutare l’altro; deve essere una persona equilibrata, empatica, paziente e flessibile.
Per svolgere la professione deve inoltre avere una buona resistenza sia fisica che psicologica.

I guadagni

Per rendere completa la panoramica professionale relativa allo psicomotricista è necessario fornire qualche dato sullo stipendio.
Cerchiamo quindi di capire quanto guadagna un psicomotricista.

Con un contratto da dipendente il TNPEE percepisce uno stipendio che si aggira tra i 20 e i 25 mila euro annui.

È invece difficile fornire delle stime per ciò che concerne il compenso orario di uno psicomotricista che svolge la libera professione, in quanto le cifre variano in base all’esperienza.

Esistono tuttavia tariffari regionali e un tariffario nazionale che permettono di avere un’idea della retribuzione del neuropsicomotricista, e dello stipendio medio mensile.
Orientativamente, il compenso orario di uno psicomotricista si aggira intorno ai 50 euro.

Ora sai come diventare psicomotricista online, quanto costa un corso di psicomotricità e quali sono le caratteristiche necessarie per intraprendere la professione.

Non ti resta che iniziare a specializzarti per realizzare la tua ambizione professionale.
Per ulteriori info e dettagli sui master online Unicusano contatta subito il nostro staff attraverso il form che trovi cliccando qui!

Credits: alexandritik@gmail.com / Depositphotos.com 

Noi e terze parti selezionate utilizziamo cookie o tecnologie simili per finalità tecniche e, con il tuo consenso, anche per le finalità di misurazione e marketing (con annunci personalizzati) come specificato nella cookie policy. Il rifiuto del consenso può rendere non disponibili le relative funzioni. Puoi liberamente prestare, rifiutare o revocare il tuo consenso, in qualsiasi momento. Usa il pulsante “Accetta” per acconsentire. Usa il pulsante “Rifiuta” o chiudi questa informativa per continuare senza accettare.

Scopri di più

VUOI LAUREARTI ONLINE?

Ricevi Info