Come diventare odontoiatra: studi e possibilità
Nell’ambito delle professioni sanitarie, quella del dentista è indubbiamente una delle più ambite, sia per le opportunità occupazionali e sia per le ottime prospettive di guadagno; per tale motivo, ti spiegheremo nel corso di questo post come diventare odontoiatra.
La professionalità, attraente per una serie di motivi, richiede un iter formativo piuttosto lungo, oltre che estremamente impegnativo e complesso.
La formazione per diventare dentista richiede parecchi anni di studio.
Allo stesso tempo, però, si tratta di una professione che registra un tasso di occupazione che supera il 97% a soli 5 anni dalla laurea.
Nei paragrafi che seguono analizzeremo la professionalità dell’odontoiatra approfondendo nello specifico l’attività svolta e l’iter formativo per svolgere la professione.
Cosa fa l’odontoiatra
L’odontoiatra, più comunemente dentista, è lo specialista che si occupa della cura dei denti e della salute del cavo orale.
Nello svolgimento della sua attività, lo specialista in odontoiatria effettua diagnosi e cure di patologie e anomalie, congenite o sopraggiunte, dei denti, della bocca, delle ossa mascellari.
Si occupa inoltre di prevenzione e riabilitazione odontoiatrica.
Attraverso controlli periodici il dentista verifica la salute dei denti e delle gengive utilizzando una serie di strumenti diagnostici quali radiografie, tac, ortopanoramiche.
Dal punto di vista pratico, l’odontoiatra svolge varie tipologie di interventi, a partire da quelli più semplici fino ad arrivare a quelli più complessi. Tra i più comuni:
- Igiene orale (pulizia del tartaro)
- Cura delle carie
- Estrazioni
- Devitalizzazioni
- Impianti
- Protesi dentarie
Tra i compiti dell’odontoiatra rientra l’educazione a tecniche di igiene orale adeguate ed efficaci per le particolari esigenze.
Dove lavora
Iniziamo subito precisando che la professione di dentista può essere svolta in qualità di dipendente oppure come libero professionista.
Le opportunità, in ambito pubblico, si concretizzano soprattutto negli ospedali, negli ambulatori, e in generale in qualsiasi struttura convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale.
In ambito privato l’odontoiatra può trovare impiego all’interno di studi o cliniche.
Il libero professionista può eventualmente decidere di aprire un proprio studio, ma in tal caso è necessario aver accumulato un discreto bagaglio di esperienza.
Quanto guadagna
Come accennato il precedenza la professione di odontoiatra promette interessanti prospettive di guadagno.
Tuttavia esistono differenze notevoli, determinate dalla modalità lavorativa, e chiaramente dall’esperienza.
Un dipendente che lavora presso un ospedale pubblico può arrivare a guadagnare cifre che oscillano intorno ai 3.000 euro mensili.
In ambito privato, ad esempio all’interno di una clinica, lo stipendio mensile è di poco superiore ai 3.000 euro.
Totalmente diverso il discorso per chi opera all’interno di un proprio studio privato.
Le cifre, in tal caso, dipendono da una serie di variabili come ad esempio gli anni di attività, il territorio sul quale ci si colloca e l’esperienza del dentista.
Tuttavia, nella maggior parte dei casi, parliamo di cifre che si aggirano intorno ai 150.000 euro mensili.
Per quanto possano sembrare numeri esorbitanti, è doveroso sottolineare la gestione di uno studio privato comporta una serie di costi e spese mensili, tutt’altro che irrisorie.
Differenze tra odontoiatra e odontotecnico
A questo punto è necessaria una precisazione rivolta a chiarire la confusione che si genera intorno alle figure dell’odontoiatra e l’odontotecnico.
Tra i non addetti ai lavori i due profili vengono spesso identificati nella stessa persona.
In realtà esiste una differenza sostanziale che delinea in maniera precisa i confini operativi tra le due professionalità.
Il medico odontoiatra ha conseguito una laurea in odontoiatria e protesi dentaria per cui si occupa della cura dei denti.
L’odontotecnico, invece, basandosi sulle indicazioni dell’odontoiatra realizza apparecchi dentali (protesi dentali o apparecchi ortodontici).
Per svolgere la professione non è necessario conseguire la laurea ma è sufficiente frequentare una scuola superiore, ovvero un istituto professionale ad indirizzo specifico.
La formazione per diventare odontoiatra
Il dentista è a tutti gli effetti un medico per cui la formazione è regolamentata a livello normativo.
La professione richiede un iter formativo lungo e piuttosto impegnativo, che passa attraverso il conseguimento di una laurea magistrale e un tirocinio professionalizzante.
Entriamo quindi nel merito del percorso di studi previsto per la figura di odontoiatra.
Il primo step per poter accedere all’università è il conseguimento di un diploma di scuola superiore.
L’indirizzo non è una discriminante, tuttavia esistono istituti superiori con indirizzo odontotecnico.
Si tratta di una scuola di specializzazione para-sanitaria della durata quinquennale che approfondisce discipline tecnologiche.
Anche se, come abbiamo visto in precedenza, odontotecnico e odontoiatra sono due figure diverse, frequentare la scuola superiore ad indirizzo odontotecnico permette di iniziare a familiarizzare con la professione e con alcune delle relative discipline.
Per quanto riguarda il percorso universitario, invece, l’aspirante dentista non ha margine di scelta.
L’iter per ottenere l’abilitazione prevede il conseguimento di una laurea in Odontoiatria e protesi dentaria, il cui corso è a numero chiuso.
L’accesso al percorso di studi, la cui durata è pari a 6 anni, prevede un test di ammissione, svolto su base nazionale.
Per avere un’idea di massima della composizione del programma riportiamo di seguito alcune delle principali materia della facoltà di odontoiatria:
- Biologia
- Chimica
- Microbiologia
- Patologia
- Chirurgia speciale odontostomatologica
- Igiene orale
- Anestesia generale
Durante l’ultimo anno è previsto un periodo di tirocinio in un ospedale pubblico.
In seguito al Decreto Ministeriale 653/2022, l’esame finale del corso di laurea è diventato abilitante, per cui l’Esame di Stato per odontoiatria è stato abolito.
Nel dettaglio, l’esame, da svolgere prima della discussione della tesi, è impostato su una prova pratica, finalizzata a valutare le competenze professionali acquisite durante i sei anni di corso.
Al conseguimento della laurea è finalmente possibile effettuare l’iscrizione all’albo provinciale degli odontoiatri, in base alla propria residenza, ed iniziare ad esercitare la professione.
Tuttavia, l’iscrizione all’interno dell’albo, non decreta necessariamente la fine del percorso formativo di un dentista.
Al termine del corso di laurea è possibile specializzarsi in una delle branche dell’odontoiatria, tra le quali:
- Odontoiatria pediatrica
- Parodontologia: riguarda le patologie che intaccano il parodonto (tessuti che fungono da sostegno ai denti)
- Chirurgia maxillofacciale
- Implantologia: incentrata sull’inserimento di impianti dentali
- Endodonzia: riguarda i tessuti interni del dente
- Ortodonzia: studia le anomalie della formazione, sviluppo e allineamento dei denti
In ogni caso, la professione dell’odontoiatra ha peculiarità tali per le quali è richiesto un costante aggiornamento.
Il progresso e le nuove tecnologie permettono il miglioramento di alcune pratiche odontoiatriche, per cui un dentista deve essere sempre aggiornato sulle novità e sulle innovazioni relative al proprio campo di specializzazione.
L’odontoiatria è una materia approfondita nell’ambito di numerosi master post-laurea come ad esempio il master in Nutrizione clinica e il master in Medicina estetica, rigenerativa e anti-aging – Medicina Accademica e Medicina Biologica: procedure a confronto e loro possibile integrazione in Medicina Estetica.
Ora sai come diventare odontoiatra, conosci le prospettive lavorative e le possibilità per ciò che concerne la specializzazione.
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