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Come diventare logopedista: studi e possibilità

I disturbi del linguaggio rappresentano un ambito estremamente delicato e complesso, ma altrettanto interessante e stimolante a livello lavorativo; per tale motivo in tanti si chiedono come diventare logopedista.

Alla luce di un contesto sociale sempre più complesso ed esigente, la logopedia diventa uno strumento essenziale per prevenire e trattare le difficoltà comunicative, e per evitare che le stesse evolvano fino a compromettere la quotidianità dell’individuo.

Nel corso dei prossimi paragrafi analizzeremo funzioni e competenze del logopedista, l’iter formativo previsto dall’attuale normativa e le opportunità lavorative. 

Cos’è la logopedia

Per capire a fondo la professione del logopedista è necessario sapere cos’è la logopedia.
Partiamo dalla definizione riportata sul sito di Wikipedia:

“La logopedia (dal credo antico logos, “discorso” e paideia, “educazione”) si occupa dello studio, della prevenzione, della valutazione e della cura delle patologie e dei disturbi della voce, del linguaggio, della comunicazione, della deglutizione e dei disturbi cognitivi connessi (relativi, ad esempio, alla memoria e all’apprendimento).”

Si tratta quindi di una scienza che interviene in tutti quei casi in cui si manifestano difficoltà di linguaggio, ovvero difficoltà a pronunciare le parole.
A tal proposito la logopedia può essere utilizzata per migliorare le capacità linguistiche e comunicative.

È importante precisare che, a differenza di quello che comunemente si pensa, i trattamenti logopedici non sono rivolti soltanto all’età evolutiva, ma anche all’età adulta e a quella geriatrica.

Chi è il logopedista e cosa fa

Comprese a grandi linee le finalità della logopedia passiamo ad analizzare la figura del logopedista e ad approfondire la sua attività.

Iniziamo subito precisando che il logopedista non è un medico, ma è un professionista sanitario che si occupa di prevenzione e riabilitazione rivolte a soggetti che manifestano disturbi del linguaggio, della comunicazione, delle funzioni orali e della deglutizioni.
Nell’ambito delle sue competenze, il profilo esperto di logopedia si occupa di educazione e rieducazione, ovvero svolge attività terapeutica rivolta alla rieducazione funzionale delle abilità comunicative e cognitive.

In particolare, la logopedia si rivela utile nei seguenti casi:

  • DSL (Disturbi Specifici di Linguaggio)
  • Disturbi linguistici secondari
  • DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento) della lettura, scrittura e calcolo
  • Balbuzie
  • Disturbi della comunicazione di tipo autistico
  • Disturbi globali dello sviluppo (genetici)
  • Disturbi da lesione sensoriale (ad es. sordità)

Entrando maggiormente nel dettaglio, la terapia gestita da un logopedista può essere rivolta al trattamento di problematiche che riguardano l’articolazione, la fluidità, l’intonazione, il volume della voce, l’ipersalivazione, la deglutizione.

Per comprendere meglio la professionalità analizziamo di seguito le fasi operative gestite da un logopedista nell’ambito della sua attività.

Il primo step consiste nell’analisi delle capacità cognitive e comunicative/linguistiche.
Nello specifico, il logopedista analizza e interpreta i bisogni dell’individuo attraverso la visione della documentazione medica già disponibile, e attraverso una serie di strumenti e valutazioni quali ad esempio test e questionari.

Sulla base dei risultati emersi dall’analisi valutativa, l’esperto di logopedia procede con la definizione del programma riabilitativo, individuando gli interventi terapeutici e le strategie di riabilitazione più idonee per per le peculiarità dell’individuo.
La fase di programmazione, oltre alle metodologie e agli strumenti da utilizzare, definisce anche gli obiettivi.

Il passaggio successivo identifica la fase operativa, ovvero l’attività concreta di rieducazione e riabilitazione.

Per avere un riscontro relativo all’efficacia dell’intervento il professionista esperto di logopedia monitora costantemente la rispondenza della metodologia riabilitativa attuata.
In tal modo può predisporre eventuali modifiche per migliorare l’efficacia e raggiungere gli obiettivi prefissati.

Nell’ambito della varie fasi operative il logopedista si avvale della collaborazione di altri specialisti, che a seconda delle esigenze possono essere psicologi, otorini, pediatri, foniatri e neuropsichiatri.

Concludiamo con una precisazione doverosa, che riguarda i momenti in cui può essere richiesto l’intervento logopedico.
A differenza di quello che molti pensano, l’attività di un logopedista non riguarda soltanto la fase terapeutica/riabilitativa, ma può essere rivolta anche alla prevenzione.
In tal caso, il professionista si occupa di effettuare screening finalizzati all’individuazione precoce di eventuali disturbi del linguaggio e della comunicazione, e di realizzare interventi preventivi.

Dove lavora

Un professionista esperto in logopedia può trovare impiego presso strutture sanitarie pubbliche (nazionali e regionali), strutture sanitarie private accreditate (cliniche, centri di riabilitazione ecc.), centri di ricerca (centri regionali/nazionali focalizzati sullo studio di specifici quadri patologici), studi privati, studi associati, cooperative.

Nell’ambito delle strutture pubbliche l’attività può essere svolta sia in forma dipendente e sia in forma di libera professione (consulenza).

Per quanto riguarda l’ambito privato, invece, il logopedista opera prevalentemente come libero professionista, in qualità di consulente.
Più rari sono i casi in cui l’attività viene svolta sulla base di contratti di dipendenza.

Quanto guadagna

Prima di addentrarci nell’ambito delle cifre  è importante precisare che lo stipendio di un logopedista varia in base ad una serie di aspetti, tra le quali l’esperienza accumulata nel settore, la città nella quale opera, il contesto e la modalità lavorativa (dipendente o libero professionista).

Per avere un’idea di massima, in Italia il range retributivo oscilla tra i 1.250 e i 1.800 euro al mese.

Lo stipendio può arrivare a superare i 2.000 euro con l’esperienza e con l’aggiunta di indennità e straordinari.

Come diventare logopedista

La professionalità del logopedista è tanto affascinante quanto delicata e complessa, per cui richiede un know how tecnico piuttosto ampio.
Per tale motivo, chi intende intraprendere l’iter formativo per diventare un professionista deve sapere a priori cosa si studia a logopedia.

Il bagaglio di competenze e conoscenze specialistiche di un professionista è sostanzialmente basato su discipline  che riguardano la neurologia, la psicologia generale e clinica, l’audiologia, la foniatria, l’otorinolaringoiatria, la linguistica a la glottologia, la neuropsichiatria infantile, le teorie del linguaggio e della comunicazione, le metodologie applicate alla valutazione e riabilitazione logopedica, le patologie neurologiche del linguaggio.
Si aggiungono una serie di discipline propedeutiche quali la fisica, la matematica, la statistica, l’informatica, la sociologia e la pedagogia.

L’elenco non è chiaramente esaustivo ma intende semplicemente fornire un’idea delle materie che un professionista deve padroneggiare per svolgere l’attività.

La professione di logopedista è regolamentata dalla Legge per cui è legata ad un iter formativo ben definito.

Il primo step consiste nel conseguimento di una laurea triennale in Logopedia, la cui prova finale ha valore di Esame di Stato.
Il titolo permette l’iscrizione all’albo della professione sanitaria di logopedista, requisito fondamentale per svolgere la professione.

L’accesso al corso è a numero programmato per cui la selezione avviene tramite un test di ammissione.
La frequenza del corso è obbligatoria.

Come per le altre Professioni Sanitarie anche per quella del logopedista è richiesta l’ECM (Educazione Continua in Medicina), ovvero l’obbligo di aggiornamento professionale post-laurea.

Inoltre, considerando l’ampia qualificazione professionale richiesta dall’attività di logopedia, è possibile approfondire e/o ampliare il know how attraverso uno dei numerosi master post-laurea.

Tra le proposte più attuali e professionalizzanti segnaliamo il master in ‘Logopedia. Teoria e pratica riabilitativa nei disturbi della comunicazione’.
Si tratta di un corso post-laurea di primo livello che approfondisce ulteriormente quanto appreso durante il percorso di laurea.

Dal momento che la logopedia è una materia dal carattere interdisciplinare il piano di studi include il contributi di medici specialisti in pediatria, odontoiatria, nutrizione clinica, psicologi, logopedisti, insegnanti di canto, educatori professionali.

Al termine del master è possibile effettuare uno stage tecnico-professionale, ovvero richiedere di partecipare a un tirocinio per mettere in pratica sul campo le competenze acquisite.

Ora sai come diventare logopedista e quali sono le prospettive lavorative.
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Credits: photographee.eu / Depositphotos.com

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