Master | 13 Giugno 2022
Come diventare farmacista: guida pratica

Come diventare farmacista: guida pratica

 

Se ti stai domandando come diventare farmacista o se stai pensando di iscriverti alla facoltà di farmacia e vuoi sapere quanti anni di università dovrai affrontare allora significa che questo post fa proprio al caso tuo.

Lavorare in farmacia è il sogno di tantissimi giovani in procinto di scegliere il percorso di studi; ecco perché in questa guida analizzeremo un profilo professionale fondamentale in ambito sanitario, principalmente per il ruolo di interconnessione che svolge tra il paziente e il medico, o le strutture sanitarie pubbliche.

Nel corso dei prossimi paragrafi oltre a mettere in evidenza caratteristiche e mansioni del farmacista analizzeremo l’iter formativo per ottenere l’abilitazione; parleremo della facoltà di farmacia all’università e degli anni necessari per conseguire la laurea.

Buona lettura!

Chi è e cosa fa il farmacista

Prima di analizzare il percorso formativo per ottenere l’abilitazione alla professione cerchiamo di capire cosa fa un farmacista, ovvero quali sono le sue principali mansioni.

Il farmacista è un professionista sanitario, colui il quale si occupa della distribuzione di medicinali e altri prodotti per la salute e il benessere delle persone (integratori alimentari, alimenti, dispositivi medici, prodotti omeopatici, prodotti cosmetici ecc.).

Il suo compito è dispensare farmaci ai clienti, fornendo indicazioni sulla giusta posologia, sulle controindicazioni, sulle interazioni con gli altri farmaci e sugli eventuali effetti collaterali.
Fornisce inoltre consigli in merito ai medicinali che non prevedono l’obbligo di prescrizione da parte di un medico e ai medicinali da banco o di automedicazione.

Oltre a vendere materialmente le medicine si occupa anche della preparazione dei farmaci galenici, ossia dei prodotti preparati da lui stesso in laboratorio.

Tra le sue competenze operative rientrano anche la somministrazione dei vaccini e alcuni screening sanitari, ovvero controlli per la prevenzione e la tutela della salute dei pazienti come la misurazione della pressione sanguigna, i test per il colesterolo e il diabete, l’analisi delle intolleranza alimentari.

Nell’ambito di una farmacia il profilo in oggetto gestisce anche alcune operazioni logistiche come il controllo delle scorte e l’approvvigionamento dei farmaci.

Il farmacista che lavora in ambito ospedaliero gestisce la distribuzione dei farmaci destinati alle terapie dei pazienti presenti nella struttura.
In tal caso lavora a stretto contatto con i medici e con il team di assistenza sanitaria.

Tra le sue mansioni rientra anche il monitoraggio delle scorte e la gestione degli ordini relativi ai farmaci.

Cosa serve per lavorare in farmacia: laurea e abilitazione

Dopo aver parlato ampiamente della professionalità cerchiamo di capire come diventare farmacista.
Iniziamo a dare una risposta ad un quesito piuttosto comune, ovvero ‘per conseguire una laurea in farmacia quanti anni di università bisogna affrontare’?.

Partiamo da una premessa importante: la laurea in farmacia ha una durata quinquennale e quasi tutti gli atenei prevedono il numero chiuso, per cui l’accesso è subordinato al superamento di un test di ingresso.

I percorsi di studio tra i quali poter scegliere sono due:

  • Laurea magistrale in farmacia
  • Laurea magistrale in Chimica e tecnologie farmaceutiche (CTF)

I due corsi sono afferenti alla classe di laurea specialistica S14 – Farmacia e Farmacia Industriale, ed entrambi sono a ciclo unico per cui non è possibile conseguire una laurea in farmacia in 3 anni.

Cerchiamo ora di capire cosa studia un aspirante farmacista, ovvero quali sono le materie approfondite.

Le discipline di base, ovvero quelle intorno alle quali ruota la professionalità in questione sono farmacologia, anatomia umana, chimica, biochimica, tossicologia, chimica farmaceutica.

Il corso di laurea in Farmacia mira a fornire al corsista la preparazione scientifico-professionale per operare all’interno di farmacie e svolgere attività di informazione ed educazione sanitaria.
Al conseguimento del titolo il laureato acquisisce il titolo di ‘dottore in farmacia’.

Il corso di laurea in Chimica e tecnologia farmaceutiche garantisce un know how di tipo scientifico-professionale spendibile nella progettazione, produzione e controllo di farmaci, prodotti dietetici e prodotti cosmetici.

L’ultimo anno prevede la scelta di un indirizzo di specializzazione professionale.

Al termine del percorso è previsto un esame di laurea che consiste nella discussione di una tesi sperimentale.
Al conseguimento del titolo lo studente acquisisce il titolo di dottore in chimica e tecnologia farmaceutiche.

La maggior parte delle materie studiate è associata ad attività di laboratorio che consentono di mettere in pratica la teoria, di familiarizzare con l’operatività della professione e quindi di fare esperienza sul campo.

Il percorso formativo universitario include un periodo di stage di 6 mesi in una farmacia aperta al pubblico oppure in una farmacia ospedaliera.

Per quanto riguarda il corso di laurea in Farmacia il tirocinio è previsto durante il quinquennio mentre per il corso di laurea in Chimica e tecnologie farmaceutiche è previsto al termine del percorso di studi.

Per chi desidera specializzarsi ulteriormente il mercato formativo italiano propone numerosi e svariati master post-laurea, che approfondiscono specifici ambiti inerenti la professione del farmacista.

Esame di Stato e albo dei farmacisti

Anche se il conseguimento della lauea è un requisito essenziale per diventare farmacista, nessuno dei due titoli accademici fino all’anno 2021 abilitava all’esercizio della professione di farmacista.

L’articolo 100 del Testo Unico delle Leggi Sanitarie stabilisce che non è possibile esercitare la professione di farmacista senza aver conseguito l’abilitazione professionale.
Per poter ottenere l’abilitazione era quindi necessario superare unEsame di Stato.
La prova poteva  essere affrontata immediatamente dopo il conseguimento della laurea specialistica, a patto che il candidato avesse già effettuato il periodo di tirocinio semestrale previsto dal corso per farmacista.

L’esame era indetto con cadenza annuale attraverso un’ordinanza del Ministro dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica pubblicata in Gazzetta Ufficiale.

Nel 2021, in seguito alla pandemia e all’emergenza sanitari, si palesa l’esigenza di snellire l’iter previsto per l’abilitazione professionale di alcune professioni, tra le quali anche quella del farmacista.
Il DDL 2305 propone l’abolizione dell’Esame di Stato, o più precisamente, dal momento che si tratta di un requisito previsto dalla Costituzione per cui non eliminabile, propone di rendere la laurea abilitante.

Il Disegno di Legge viene approvato ed entra in vigore l’8 novembre del 2021.
La Legge n.163/2021 semplifica le procedure di abilitazione,  rendendo l’esame conclusivo del corso di studi abilitante all’esercizio professionale.
Si tratta di un importante cambiamento che accelera l’ingresso dei laureati nel mondo del lavoro.

Ecco di seguito il testo dell’articolo 1 ‘Modalità semplificate di espletamento dell’Esame di Stato’

Coloro che hanno conseguito il diploma di laurea o la laurea specialistica classe 14/S Farmacia e farmacia industriale in base all’ordinamento previgente, o che conseguono il titolo di laurea magistrale a ciclo unico in Farmacia e farmacia industriale classe LM13 in base al previgente ordinamento didattico non abilitante, ovvero coloro che hanno conseguito o conseguono all’estero un titolo di studio riconosciuto idoneo ai sensi della normativa vigente si abilitano all’esercizio della professione di farmacista a seguito del superamento di un esame di Stato, da svolgersi con le modalità semplificate di cui al presente decreto.”

Al comma 2 lo stesso articolo definisce lo svolgimento dell’esame, che prevede un’unica prova orale.
Tra gli ambiti disciplinari sui quali verte la valutazione del candidato, così come indicati nel comma 2: la deontologia professionale, la conduzione e lo svolgimento del servizio farmaceutico, la somministrazione/dispensazione, conservazione e preparazione dei medicinali, le prestazioni erogate nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale, l’informazione ed educazione sanitaria della popolazione, la gestione imprenditoriale della farmacia e tutti i servizi previsti dalla vigente normativa.

La valutazione è espressa in centesimi; il punteggio minimo per ottenere l’abilitazione è di 60/100.

Sbocchi occupazionali e stipendio

Come ampiamente spiegato nel corso del precedente paragrafo per chi riesce a terminare il percorso di studi senza particolari ritardi, la durata della laurea in farmacia è di 5 anni al termine dei quali è possibile ottenere l’abilitazione.

Essere abilitati significa poter finalmente accedere al mercato del lavoro, nell’ambito del quale il farmacista ha diverse possibilità occupazionali.

Lo sbocco tradizionale è chiaramente la farmacia al dettaglio, dove a seconda dei casi può operare come dipendente o titolare. Ulteriori possibilità di impiego sono identificabili in contesti quali le parafarmacie, le farmacie ospedaliere, l’industria farmaceutica e il settore dei cosmetici.

Tra le opportunità lavorative di un farmacista rientra anche il campo della ricerca nell’ambito del quale il professionista gestisce una serie di attività di sperimentazione per lo sviluppo di nuove formule.
Nel settore chimico-farmaceutico realizza studi clinici finalizzati a valutare/controllare l’efficacia e la sicurezza di farmaci e dispostivi medici.

La registrazione dei brevetti per farmaci, presidi medico-chirurgici e per gli altri prodotti per la salute e il benessere rappresenta un’ulteriore mansione svolgibile da un farmacista.

Passiamo quindi ad analizzare l’aspetto economico per cercare di capire quanto guadagna un farmacista.

La retribuzione, come per qualsiasi altro settore professionale, è legata ad una serie di fattori, tra cui il più influente è sicuramente l’esperienza.

In Italia lo stipendio medio di un farmacista oscilla tra i 1.300 e i 1.600 euro mensili. Con un buon bagaglio di esperienza è possibile arrivare a cifre che superano i 1.800 euro al mese.

Chi lavora nelle farmacie private urbane ed è inquadrato nel primo livello percepisce uno stipendio decisamente più interessante; si parte in tal caso da cifre che superano i 2.000 euro mensili.

Per i farmacisti che operano all’interno degli ospedali lo stipendio medio si aggira intorno ai 2.450 euro netti al mese.

Totalmente diversi i guadagni dei farmacisti titolari di un esercizio commerciale, per i quali è difficile fare delle stime.
Anche in questo caso le cifre dipendono da una serie di elementi quali il contesto urbano nel quale si colloca la farmacia, l’esperienza e la professionalità dello staff, ecc.
Per gli esercizi più redditizi si arriva ai 10.000 euro mensili.

Ora hai sicuramente le idee più chiare rispetto alla professionalità di un farmacista; conosci le sue mansioni e sai quali sono le prospettive occupazionali ed economiche legate alla professione.
Sai come funziona il corso in farmacia e quanti anni sono previsti per ottenere la laurea.

Non ti resta che iniziare il percorso verso la realizzazione della tua ambizione professionale.

Credits: pikselstock / Depositphotos.com

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