Nell’ambito dell’attuale sistema economico nazionale sapere come diventare esperti di welfare può ampliare notevolmente gli orizzonti occupazionali, di chi ha studiato economia e in generale di chiunque ambisca a lavorare nei settori che afferiscono alle Human Resources.
Oggi più che mai garantire una condizione equa di benessere agli individui, siano essi semplici cittadini di uno Stato o lavoratori, è diventata un’esigenza fondamentale, sia a livello pubblico che privato.
Ecco perché sempre più spesso si sente parlare di welfare, una materia la cui padronanza richiede una preparazione multidisciplinare e attuale.
In questo post cercheremo di fornire al lettore una panoramica chiara del concetto di welfare, integrandola con informazioni utili in merito al percorso di specializzazione per diventare professionisti esperti.
Welfare: definizione e origini del termine
Nonostante l’italiano sia una lingua estremamente ricca per ciò che riguarda la disponibilità di termini, è diventata una tendenza piuttosto radicata quella di prendere in prestito espressioni dall’inglese per definire alcuni concetti; la tendenza riguarda soprattutto gli ambiti della tecnologia e dell’economia.
Come già accennato nel corso della premessa, il termine welfare è utilizzatissimo quando si parla di economia.
C’è da dire che, come spesso accade quando si traduce da una lingua all’altra, il significato viene spesso distorto e la parola anglofona viene utilizzata in maniera impropria, soprattutto da chi non ha ben chiaro il significato.
Le origini dell’espressione risalgono al periodo post-bellico inglese.
Il termine venne coniato al termine della Seconda Guerra Mondiale, quando in Gran Bretagna nacque l’esigenza di risollevare il Paese dalla devastazione lasciata dal conflitto.
’welfare’ fu quindi utilizzato per indicare uno stato di benessere; quel benessere che doveva essere esteso a tutta la popolazione inglese, soprattutto a quella più debole e disagiata.
Iniziamo a familiarizzare con l’argomento partendo dalla definizione generica presente sul sito della Treccani:
“ … dalla locuzione verbale (to) fare well ‘passarsela bene, andare bene’ … Espressione equivalente all’Italiano benessere …”
Dal termine welfare derivano espressioni che fanno riferimento ad accezioni diverse; si parla ad esempio di welfare di uno stato e di welfare aziendale.
Welfare state
In Italia l’espressione ‘welfare state’ indica uno stato sociale (in italiano viene tradotto come stato assistenziale) ovvero una serie di norme finalizzate ad eliminare le disuguaglianze economiche e sociali; un insieme di norme che hanno come obiettivo principale l’assistenza delle fasce di cittadini indigenti (disabili, disoccupati, pensionati ecc.).
In parole più semplici l’espressione sostituisce quella che un tempo veniva chiamata ‘Previdenza Sociale’.
Treccani riporta in merito la seguente definizione:
“Complesso di politiche pubbliche messe in atto da uno Stato che interviene, in un’economia di mercato, per garantire l’assistenza e il benessere dei cittadini, modificando in modo deliberato e regolamentato la distribuzione dei redditi generata dalle forze del mercato stesso. Il welfare comprende pertanto il complesso di politiche pubbliche dirette a migliorare le condizioni di vita dei cittadini.”
Welfare aziendale
In ambito aziendale si parla spesso di politiche di welfare, un’espressione che indica i benefit non monetari destinati ai dipendenti al fine di migliorarne la condizione sia economica che lavorativa e psico-fisica.
Si tratta, in altre parole, di servizi e prestazioni che vengono aggiunti alla retribuzione per incentivare un clima di benessere sul posto di lavoro.
Previdenza complementare, assistenza sanitaria integrativa, sostegno economico per l’istruzione (libri di testo, tasse universitarie, corsi di specializzazione ecc.), agevolazioni su mutui e prestiti, buoni pasto, buoni benzina, convenzioni sugli acquisti, viaggi, gite, palestre e supporto economico alle famiglie sono alcuni dei benefit più comuni elargiti da multinazionali e grandi imprese.
A tal proposito, la Legge di Stabilità del 2016 ha introdotto una serie di novità quali ad esempio i premi produttività e i regali aziendali.
In ogni caso si tratta di forme di retribuzione per le quali le Leggi di Bilancio e il TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi) prevedono una serie di incentivi fiscali.
A livello pratico, le politiche di welfare comportano per le aziende una serie di vantaggi innegabili.
I lavoratori, apprezzati, motivati e stimolati a raggiungere gli obiettivi, lavorano in un clima di benessere, presupposto fondamentale per aumentare la produttività, ridurre il turnover e diminuire il fenomeno dell’assenteismo.
Come lavorare nel welfare: formazione e specializzazione
La crescente esigenza di ‘costruire’ un ambiente di lavoro sereno, in grado di garantire ai lavoratori un benessere a 360° sia psico-fisico che economico, ha determinato in ambito aziendale la nascita di una ‘nuova’ figura professionale: il ‘welfare manager’ o ‘manager del welfare’, ovvero un profilo esperto formato e specializzato in materia.
Il professionista in questione gestisce quindi tutto il processo relativo alle politiche di welfare, partendo dalla fase di proposta fino alla fase di gestione operativa delle stesse.
In pratica egli si occupa di:
- Definire le linee guida del welfare, dopo essersi confrontato con il top management e il responsabile delle risorse umane
- Individuare e predisporre il budget da destinare alle iniziative
- Analizzare caratteristiche, esigenze e aspettative dei dipendenti, ovvero raccogliere informazioni in merito a età, interessi e situazione familiare
- Individuare i fornitori con i quali stipulare accordi di partnership per l’erogazione dei servizi oggetto di benefits
- Strutturare piani promozionali per la comunicazione delle iniziative ai dipendenti
- Progettare, sviluppare e gestire i servizi
È facile a questo punto intuire che la gestione della materia richiede professionisti esperti, in possesso di una preparazione aggiornata in merito alle evoluzioni delle normative.
Ecco perché, oltre alle conoscenze erogate da un corso di laurea, è necessario acquisire un know how specifico.
Per rispondere alle esigenze di specializzazione di chi ambisce a lavorare nel welfare l’università telematica Niccolò Cusano ha attivato il master in ‘Management del welfare aziendale’,
Si tratta di un corso post-laurea di II livello che mira a fornire ai corsisti competenze sia teoriche che pratiche sulla progettazione di piani welfare aziendali.
Il corso è indirizzato in maniera particolare ad avvocati, magistrati, investigatori del crimine, consulenti del lavoro, commercialisti, sindacalisti, responsabili delle relazioni industriali, responsabili delle risorse umane, operatori dei provider di welfare, rappresentanti delle Forze dell’Ordine, laureati in economia e giurisprudenza che desiderano specializzarsi nei campi della criminologia economica e forense, della psicologia forense e della comunicazione.
Il generale il master si rivolge a chiuque desideri lavorare nel campo del welfare.
Per avere una panoramica più chiara del percorso di specializzazione riportiamo di seguito il programma completo con tutti gli argomenti oggetto di approfondimento:
- Il welfare in Italia
Cenni storici
Il modello socio-politico ed economico del Welfare State italiano
I pilastri del sistema di sicurezza sociale italiano (Previdenza, SSN e ammortizzatori sociali)
L’evoluzione del welfare all’epoca del Covid-19
Dal primo al secondo welfare nel principio della sussidiarietà
Gli attori del welfare aziendale - Il welfare nella legislazione e nella Prassi Amministrativa
Inquadramento normativo: legislazione fiscale (TUIR) e del lavoro
I servizi welfare defiscalizzati
Welfare liberale e contrattuale (CCNL e CIA), la welfarizzazione del premio di produttività, la prassi amministrativa: risoluzioni, circolari, interpelli
La normativa sulla privacy
La regolazione IVA e le novità interpretative - Il welfare aziendale nella contrattazione collettiva
Sistema e regole di contrattazione collettiva in Italia
Welfare contrattuale: classificazione e approcci analitici
Il welfare nella prassi delle relazioni industriali
Prospettive evolutive - Costruire un piano welfare efficace
Analizzare le esigenze aziendali: welfare premiale e welfare sociale
Analizzare le esigenze dei dipendenti
Messa a terra di un Piano Welfare: comunicazione egestione; il ruolo del provider
Misurare gli impatti: il Social Return on Investment
Dal welfare in situazioni ottimali all’emergenza Covid-19: casi pratici
Al termine del corso, che prevede un impegno complessivo annuale di 1500 ore, il corsista avrà acquisito 60 crediti formativi universitari.
Dal punto di vista puramente didattico, il titolo garantisce una preparazione tecnico-operativa completa e attuale sull’evoluzione normativa riguardante il welfare aziendale che può essere spesa in numerosi settori del mercato professionale.
Il master ha un costo di 2.500,00 euro, da suddividere e corrispondere in 4 rate.
Per i dipendenti della Pubblica Amministrazione e per i laureati da meno di 24 mesi è prevista una quota di iscrizione ridotta pari a 2.200,00 euro.
L’iscrizione è subordinata al possesso di uno dei seguenti titoli:
- laurea specialistica di I livello ai sensi del D.M. 509 del 1999
- laurea magistrale ai sensi del D.M. 270 del 2004
- laurea conseguita secondo gli ordinamenti didattici precedenti il Decreto Ministeriale n. 509 del 3 Novembre 1999
Per consentire la specializzazione anche a chi già lavora, ed è quotidianamente alle prese con impegni, appuntamenti e orari da rispettare, Unicusano permette ai propri corsisti di frequentare il master a distanza.
Grazie ad una modalità didattica totalmente innovativa la Niccolò Cusano ha svincolato lo studente dalla presenza in ateneo per seguire le lezioni.
L’erogazione dei contenuti si avvale di una piattaforma telematica pratica e intuitiva, accessibile tramite username e password a qualunque ora del giorno o della notte (24 ore su 24, 7 giorni su 7).
Lo strumento, estremamente innovativo, mette a disposizione dello studente sia i video delle lezioni pre-registrate in streaming e sia i testi in formato digitale.
L’e-learning permette una totale autonomia per quanto riguarda l’organizzazione dello studio, per cui ogni corsista può decidere in base alle proprie esigenze e preferenze quando e dove studiare.
Per poter accedere alla propria area personale, e quindi al materiale didattico, è sufficiente un pc collegato alla rete, o in alternativa anche un dispositivo mobile.
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