Come diventare content creator: mansioni e stipendio
Nell’era delle nuove professioni legate al mondo del digitale e dei social network in tanti si domandano come diventare content creator.
Secondo i dati estrapolati dalle statistiche di LinkedIn il profilo esperto di contenuti digitali è attualmente tra le professioni per le quali si registra un più alto incremento della domanda.
Si tratta quindi di una professione che offre ottime opportunità occupazionali, oltre che interessanti prospettive di crescita professionale.
Nel corso di questo post analizzeremo la figura e le relative mansioni; scopriremo quanto guadagna in media un profilo qualificato e quali sono i percorsi di formazione più idonei ad acquisire un know how in linea con le esigenze del settore.
Buona lettura!
Chi è il content creator
Il termine inglese ‘content creator’ tradotto in italiano diventa ‘creatore di contenuti’, ovvero una professionalità indispensabile per la comunicazione online di qualsiasi azienda o settore.
Oggi più che mai il contenuto ha una natura relazionale in quanto consente di raggiungere il target di consumatori/utenti e stabilire con esso una relazione.
L’accezione è piuttosto generica, anche se oggi il digital creator ha un significato associato quasi esclusivamente all’ambito digitale; il termine viene quindi utilizzato soprattutto per indicare colui il quale crea contenuti destinati al mondo digital.
Le mansioni
Entriamo nel merito della professionalità per analizzare le principali mansioni di un content creator.
Il content ideator non si occupa soltanto della stesura di testi, articoli per blog e post per social network; il suo ruolo comprende mansioni e responsabilità ben più ampie.
Un digital creator si occupa della produzione di video per YouTube e Tik Tok; della gestione di pagine Linkedin e gruppi Facebook; della realizzazione di podcast.
In pratica si occupa di tutto ciò che riguarda la comunicazione di un brand, sia testuale che visiva ed emozionale.
Partendo da un progetto di comunicazione si occupa di impostare i contenuti e successivamente di presentarli nella forma che maggiormente si allinea alla piattaforma cui sono destinati; e chiaramente anche al target a cui si rivolgono.
Si tratta quindi della mente creativa che predispone e organizza i progetti comunicativi.
In ambito operativo si confronta e collabora con altri profili come ad esempio il grafico, il webmaster, il videomaker, l’editor e tutte le altre professionalità coinvolte nella realizzazione del contenuto multimediale.
- Ideazione, progettazione, definizione e realizzazione di contenuti multimediali
- Impostazione di progetti comunicativi allineati alle esigenze del cliente, al mercato di riferimento, al target e alle relative tendenze
- Gestione della content strategy: creazione di una strategia finalizzata al posizionamento dei contenuti sul web, alla visibilità, alle interazioni e alle conversioni
Nella categoria dei ‘content creator’ rientrano blogger, copywriter, chi produce video per YouTube e Tik Tok, i podcaster e chi gestisce e cura i contenuti di pagine social.
Come spesso accade nel mondo del digitale, ma non solo, la professionalità non ha confini operativi particolarmente marcati. Il content creator in molti contesti diventa un figura ‘ibrida’ che ricopre anche altre tipologie di ruoli come ad esempio il social media manager o l’influencer.
Dove lavora
Dal punto di vista della modalità lavorativa, un content creator ha tre possibilità: lavorare come dipendente, lavorare come consulente freelance oppure gestire un proprio business online.
Ognuna delle suddette modalità presenta dei pro e dei contro.
Il freelance ha la possibilità di lavorare con più clienti, e quindi di guadagnare potenzialmente di più; anche se di contro ha più responsabilità e l’incognita dei guadagni.
Il lavoro dipendente, invece, determina il vantaggio di uno stipendio fisso, al quale si associano responsabilità limitate alle proprie mansioni e zero rischi.
Diverso è il discorso per chi decide di gestire un proprio business.
L’obiettivo, in tal caso, è farsi seguire dagli utenti, o più precisamente da una community interessata al tipo di contenuti pubblicati; un interesse che può essere trasformato in guadagni, ovvero che può essere monetizzato attraverso la vendita online e/o la pubblicità.
Il linea generale un esperto di contenuti digitali può lavorare nei seguenti contesti:
- dipartimenti marketing di aziende e multinazionali
- società di consulenza
- agenzie di comunicazione
La figura del digital content creator è molto richiesta anche nel mondo dello spettacolo, da personaggi famosi della tv, dello sport, della moda e della politica.
Quanto guadagna
Dopo aver elencato le principali mansioni cerchiamo di capire quanto guadagna un content creator, ossia lo stipendio medio per chi sceglie di creare contenuti per il web.
Le cifre chiaramente dipendono da una serie di fattori, come ad esempio l’esperienza e le capacità del professionista; ma dipendono anche dal tipo di modalità di lavoro.
La retribuzione cambia in virtù della strada intrapresa.
Per quanto riguarda la categoria ‘dipendente’ lo stipendio viene concordato con l’azienda, ovvero con il datore di lavoro.
Ad inizio carriera le cifre non sono altissime; il punto di partenza per un profilo junior è una paga che oscilla tra i 1.000 e i 1.500 euro.
In molti casi, per le prime esperienze sono previsti contratti di stage, per i quali il salario è puramente simbolico.
Un profilo che ricopre ruoli manageriali può arrivare a guadagnare 45.000 euro lordi annui.
Chi sceglie di lavorare come freelance ha davanti a sè migliori prospettive di guadagno.
Il content creator che lavora per proprio conto può offrire servizi di consulenza a più aziende.
Non avendo limitazioni in merito al numero dei clienti da seguire o vincoli di non concorrenza il freelance può arrivare a guadagnare cifre piuttosto interessanti.
Per avere un’idea di massima, un articolo che si aggira intorno alle 1.000 parole viene pagato intorno ai 20 euro.
C’è da sottolineare un dettaglio importante; lavorare come consulente consente di accumulare rapidamente esperienza; un’esperienza che diventa professionalità e che permette di essere considerato un vero professionista.
La parola ‘professionista’ a sua volta genera guadagni più alti.
Un’altra possibilità è identificabile nella creazione di un proprio business online.
Si tratta, in pratica, di realizzare contenuti per una o più pattaforme; ad esempio per un blog oppure per i social, monetizzando l’attenzione da parte degli utenti, ovvero della community a cui ci si rivolge.
I guadagni dipendono totalmente dalle capacità del content creator, ovvero dal successo dell’idea sviluppata.
Come diventare creatore di contenuti
La creazione di contenuti rientra in un ambito operativo estremamente ampio, ma dal momento che il mercato professionale si presenta piuttosto competitivo è importante acquisire un buon bagaglio di esperienza.
Si tratta di una professionalità che, a differenza di quello che comunemente si pensa, non può essere improvvisata.
Per poter svolgere la professione sono necessari una serie di requisiti e competenze.
Partiamo dalle predisposizioni personali, ovvero dalle cosiddette soft skills.
La predisposizione verso la scrittura (copywriting) è il requisito essenziale, al quale si aggiungono creatività, organizzazione, flessibilità e capacità di adattamento.
La curiosità e un’altra peculiarità fondamentale per poter svolgere la professione.
Osservare attentamente ciò che accade in Rete, ovvero analizzarne le relative dinamiche, è un’operazione che consente di acquisire spunti interessanti sui quali impostare la realizzazione di contenuti efficaci e vincenti.
Dal punto di vista delle competenze tecniche un content creator ha dimestichezza con i principali strumenti informatici, ossia sistemi operativi, fogli elettronici, linguaggio HTML, CMS, software di grafica.
Un profilo qualificato conosce le caratteristiche specifiche di ogni piattaforma; sa esattamente da quali dinamiche è regolata e conosce perfettamente il relativo funzionamento.
Così come per tante altre ‘nuove figure’ anche quella del content creator non prevede una specifica regolamentazione per ciò che concerne il percorso formativo.
Anche se non serve alcuna laurea, per poter diventare professionisti affermati e qualificati è necessaria una buona preparazione di base.
Una laurea ad indirizzo umanistico è sicuramente un ottimo punto di partenza sul quale costruire una carriera di successo.
Per completare un ideale percorso formativo è consigliabile specializzare ulteriormente la preparazione universitaria con un master post-laurea, ovvero un corso professionalizzante che approfondisca uno dei numerosi ambiti del digitale.
Tra le proposte più attuali il master in ‘Digital marketing’ attivato dall’università telematica Niccolò Cusano, il cui obiettivo è approfondire le regole della comunicazione e delle vendite online.
Il percorso di specializzazione è pensato per tutti i profili che operano, o che intendono operare, nel mondo digitale.
Il programma si basa su un approccio pratico agli argomenti, per cui consente di acquisire un know how appetibile e immediatamente spendibile sul mercato del lavoro.
Il corsista affronteà tematiche che riguardano l’impostazione di strategie vincenti e l’utilizzo degli strumenti operativi necessari per realizzarle.
Ecco nel dettaglio gli argomenti affrontati dal master:
- Elementi di marketing
- Seo: motori di ricerca, ottimizzazione onsite e KPI
- Seo offsite: audit e ideazione di una campagna di link buinding
- Destination marketing: strategie e canali per la promozione del territorio
- SEM (Search Engine Marketing): pubblicità sui motori di ricerca – Adwords, remarketing e altri strumenti dell’outbound marketing
- Programmatic Advertising: DSP e Audience buying
- Social Media Marketing: la pubblicità sui canali social (Facebook, Instagram ecc.)
- Content marketing: scrivere per il web – storytelling – i trucchi del digital copywriting (come scrivere testi efficaci)
- Influencer marketing: creazione di strategie di successo – le pubbliche relazioni – gli influencer
- Web usability: architettura e strategy per la realizzazione di un sito web efficace
- Analytics: KPI, definzione, obiettivi e monitoraggio
- Comunicazione istituzionale: la comunicazione sanitaria durante l’emergenza Covid
Completano il programma una serie di workshop incentrati sulle nuove strategie digitali per la lead generation e sulle tecniche di analisi SEO di un sito web.
Il master prevede un costo di 2.700,00 euro da suddividere e corrispondere in 4 rate.
Ai laureati da meno di 24 mesi e a tutti i laureati Unicusano è riservata una quota di iscrizione ridotta pari a 2.500,00 euro.
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Credits: AlexBrylov / Depositphotos.com
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