Master | 16 Maggio 2024
Come diventare chimico: chi è, cosa studia

Come diventare chimico: chi è, cosa studia

Se elementi e reazioni ti appassionano, e se la tua ambizione è lavorare nell’affascinante mondo della ricerca, allora ti interesserà sapere come diventare chimico.

La disciplina è attualmente applicata in numerosi campi, per cui riesce a garantire interessanti sbocchi occupazionali, oltre che gratificanti prospettive di carriera.
Dal campo industriale a quello farmaceutico, passando per quello alimentare ed energetico, le opportunità per un laureato in chimica sono pressoché infinite.

Nel corso dei prossimi paragrafi analizzeremo la professionalità del chimico, le mansioni che svolge, le opportunità lavorative e il percorso di studi e l’iter per diventare un esperto in materia.

Chi è il chimico e cosa fa

Prima di entrare nel merito della professionalità è necessaria una breve premessa sulla chimica, così da comprenderne a fondo l’utilità e gli ambiti di applicazione.

Sul sito della Treccani la chimica viene definita come segue:

“Scienza che studia le proprietà, la composizione, l’identificazione, la preparazione e il modo di reagire delle sostanze, sia naturali sia artificiali, del regno inorganico e di quello organico.”

Sintetizzando il concetto in poche e semplici parole potremmo dire che si tratta della scienza che studia la struttura, le proprietà e la trasformazione della materia.
La chimica, con le sue innumerevoli branche, fornisce quindi le basi a numerose professionalità.

Compresa a grandi linee la materia, l’utilità e l’applicazione, cerchiamo di capire cosa fa un chimico, ovvero di cosa si occupa dal punto di vista operativo.

Il profilo esperto di chimica effettua studi e analisi da applicare ai vari settori di riferimento, che nello specifico possono riguardare la ricerca scientifica o la produzione industriale.

Dal punto di vista pratico si occupa di condurre test ed esperimenti di tipo qualitativo e quantitativo sulle sostanze, naturali o di sintesi.
Il chimico analizza gli elementi al fine di individuarne proprietà chimiche, strutture molecolari e strutture atomiche; ma anche per studiarne le modalità di interazione.

Nell’ambito della sua attività, l’esperto in chimica segue processi di sperimentazione già esistenti o ne crea di nuovi.
La ricerca di un chimico può condurre alla realizzazione di un brevetto per un nuovo prodotto chimico o per un nuovo processo industriale.

Per avere un’idea chiara del tipo di lavoro svolto da un chimico abbiamo raccolto nel seguente elenco le principali attività:

  • effettua analisi di sostanze e materiali di qualsiasi consistenza e provenienza
  • effettua campionamenti
  • preparare soluzioni, composti e reagenti per leattività di laboratorio
  • interpreta i dati rilevati dalle analisi
  • realizza test di verifica
  • collauda macchinari
  • applica le norme e attiva le procedure per lo smaltimento di sostanze chimiche
  • predispone la documentazione per il trasporto delle sostanze
  • redige relazioni tecniche relative agli esperimenti
  • gestisce le procedure di sicurezza
  • sviluppa nuovi materiali, sostanze o processi chimici

Chiaramente l’elenco non intende in alcun modo essere esaustivo, ma soltanto fornire una panoramica delle responsabilità di un professionista.

Inoltre, le mansioni di un chimico possono variare in base al settore nel quale opera; a seconda dei casi si occupa di:  condurre esperimenti di laboratorio, eseguire sintesi chimiche o gestire attività di analisi e test relativi a specifici materiali e prodotti.

Con l’esperienza il chimico ha la possibilità di diventare responsabile di laboratorio, ricoprendo un ruolo che non è più operativo ma di coordinamento.
In tal caso il profilo si occupa di coordinare e supervisionare le attività svolte all’interno del laboratorio dagli altri chimici.

Dove lavora

In ottica lavorativa la chimica vanta enormi potenzialità.
La professionalità di un chimico può essere applicata in numerosi settori del mercato, sia in ambito pubblico che in quello privato.

La maggior parte degli sbocchi occupazionali si concretizza nel settore industriale, in particolare nelle industrie manifatturiere, nelle industrie chimiche, nelle industrie estrattive, nelle industrie edili; ma anche in quelle farmaceutiche e alimentari.

Ulteriori opportunità si aprono nell’ambito degli enti pubblici e dei laboratori di analisi.

Negli ultimi anni la professionalità di un chimico è particolarmente richiesta nel campo delle energie rinnovabili e in tutti quei contesti che afferiscono alla questione climatica, ovvero quei settori in cui si lavora per la riduzione dell’impatto ambientale.

Tra gli ambiti meno ‘convenzionali’, rientra quello della chimica forense.
Il chimico forense studia le reazioni chimiche tra i composti, di varia natura, presenti sulla scena di un crimine o delitto.

Chiaramente la laurea in chimica può essere spesa anche nell’ambito della ricerca universitaria e dell’insegnamento.

Con un master post-laurea, afferente ad esempio all’ambito ingegneristico o a quello medico, gli orizzonti occupazionali si allargano ulteriormente, così come si ampliano le prospettive di carriera.

Quanto guadagna

Per quanto il dato economico rappresenti un elemento importante per avere un’idea chiara e completa della professionalità, definire con precisione quanto guadagna un chimico è praticamente impossibile.

L’aspetto retributivo è legato ad una serie di variabili, che riguardano principalmente l’esperienza e il contesto operativo.

In linea generale la carriera di un professionista parte solitamente dallo stipendio medio percepito da un impiegato per arrivare col tempo a guadagni di tipo ‘imprenditoriale’, quindi decisamente più interessanti.

Come si diventa chimico

In Italia, il chimico rientra tra le professioni regolamentate, pertanto l’abilitazione segue un iter ben definito, che passa attraverso un Esame di Stato e un’abilitazione.

Il punto di partenza per acquisire le conoscenze e le competenze di base della disciplina è identificabile nel conseguimento di una laurea triennale, seguita eventualmente da una magistrale.
Una volta conseguito il titolo si procede con la domanda di ammissione all’Esame di Stato.

Per ottenere l’abilitazione alla professione è necessario superare un esame composto da quattro prove:

  • Prima prova scritta: incentrata sulla chimica applicata
  • Seconda prova scritta: incentrata su un argomento a scelta tra la chimica industriale o la chimica farmaceutica
  • Prova orale: incentrata sulle stesse materie delle prove scritte con l’aggiunta della legislazione della deontologia professionale.
  • Prova pratica che consiste nello svolgere analisi chimiche quantitative e qualitative

Superato l’Esame è possibile iscriversi all’Albo dei Chimici, in una delle due sezioni.

L’iscrizione alla sezione A è riservata a chi ha conseguito una laurea magistrale; agli iscritti spetta il titolo di ‘chimico’.
L’iscrizione alla sezione B è riservata a chi ha conseguito una laurea triennale; agli iscritti spetta il titolo di ‘chimico junior’.

I titoli di studio che consentono di accedere alla sezione A sono:

  • Laurea magistrale in Farmacia e farmacia industriale (LM-13)
  • Laurea magistrale in Scienze chimiche (LM-54)
  • Laurea magistrale in Scienze e tecnologie della chimica industriale (LM-71)

Per l’iscrizione alla sezione B i titoli richiesti sono:

  • Laurea in Scienze e tecnologie chimiche (L-27)
  • Laurea in Scienze e tecnologie farmaceutiche (L-29)

Come previsto dall’articolo 5, comma 2 del decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 13 settembre 1946, n. 233 e successive modificazioni, l’abilitazione è obbligatoria per tutte le forme di lavoro: per chi lavora in forma individuale, societaria o associata.
L’abilitazione è richiesta sia nell’ambito di un rapporto di lavoro subordinato o parasubordinato con soggetti pubblici o privati, sia nell’ambito di un rapporto di lavoro autonomo con soggetti pubblici o privati.

Prima di concludere è importante precisare che la scienza chimica evolve continuamente.
Per un professionista è fondamentale mantenersi costantemente aggiornato in merito alle evoluzioni delle tecniche, dei metodi e delle strumentazioni di ricerca.

A tal proposito, il master rappresenta lo strumento ideale per riqualificare e mantenere sempre attuale il proprio know how, ma anche per specializzarsi in un determinato ambito di applicazione della materia.

Ora sai come diventare chimico, sai cosa fa e quali sono gli step formativi per lavorare nel mondo della chimica.
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Credits: AlexFedorenko / Depositphotos.com

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