Corsi di Laurea | 15 Maggio 2024
Quali sono le università più difficili in Italia?

Quali sono le università più difficili in Italia?

Quali sono le università più difficili? Questa è la domanda che si pongono i futuri studenti al momento della scelta della facoltà in cui iscriversi. 

Il motivo per il quale la fase decisionale mette in crisi i neo-diplomati, in procinto di scegliere l’indirizzo di studi, è molto semplice: l’università è la prima pietra su cui fondare il percorso di vita futuro. La carriera lavorativa si costruisce sulla base della facoltà prescelta. Questo significa che valutare bene a quale laurea iscriversi è fondamentale per concretizzare obiettivi e ambizioni. 

Bisogna decidere con consapevolezza, valutando attentamente tutte le possibilità, ma soprattutto analizzando con scrupolosità potenzialità e criticità di ogni percorso di studi. Ecco perché è importante dare una risposta alla domanda: quali sono i corsi di laurea più difficili? 

Quali sono le facoltà più difficili: quelle scientifiche o umanistiche?

Prima di addentrarci nel cuore del nostro post sulle università più difficili, è d’obbligo una breve premessa sulle facoltà scientifiche e su quelle umanistiche. 

Le facoltà scientifiche si basano su fondamenti logico-matematici, empirici e razionali e includono discipline applicabili ad aspetti tecnici della vita quotidiana. 

Gli studi umanistici, invece, sono basati su strumenti analitici e critici. 

Universalmente, le facoltà scientifiche sono considerate più difficili rispetto a quelle umanistiche. Allo stesso tempo, però, sono ritenute più performanti dal punto di vista occupazionale. 

Cerchiamo quindi di capire, nei prossimi paragrafi, se si tratta di un falso mito o di una realtà basata su evidenze concrete. 

Lauree più difficili: i parametri di giudizio

Come si stabilisce quali sono le facoltà più difficili? La difficoltà o la facilità di una materia dipendono dal singolo studente. Per alcuni la matematica è complessa, mentre per altri risulta semplice. Nel caso delle facoltà universitarie non si può lasciare il giudizio alla percezione personale degli studenti. Devono cioè essere applicati dei parametri. Di solito, la maggiore o minore difficoltà di un percorso universitario si giudica in base ai seguenti tre parametri: 

  • media dei voti degli esami 
  • tasso di superamento degli esami 
  • percentuale di studenti fuoricorso 

Prendiamo come riferimento il primo parametro, vale a dire la media dei voti. Secondo una ricerca di Almalaurea risalente al 2020, per esempio, la classifica delle facoltà più difficili è la seguente:  

  • Scienze giuridiche – media dei voti agli esami 23.7 
  • Ingegneria civile e ambientale – media dei voti agli esami 24.5  
  • Scienze economiche – media dei voti agli esami 24.6 

 Se per giudicare le lauree più difficili, invece, si prende in esame il parametro dei fuori corso, la classifica cambia. I dati raccolti, infatti, rivelano che la facoltà di Giurisprudenza è tra la più difficili in assoluto, insieme a quella di medicina. Solo, il 51.7 degli studenti di entrambi i percorsi si laureano in corso. In questo caso, però, non è corretto porsi la domanda è più difficile medicina o giurisprudenza? Le due facoltà sono troppo diverse per poter essere paragonate.  

Tenendo conto del parametro dei fuori corso, tra l’altro, la classifica degli indirizzi più difficili riserva qualche sorpresa. Secondo i dati Almalaurea 2022, infatti, queste sono tra le lauree più complesse:  

  • Architettura e ingegneria civile – 42.9% di studenti laureati in corso  
  • Ingegneria informatica – 48.8% di studenti laureati in corso  
  • Veterinaria – 50.4% di studenti laureati in corso  

Quali sono le università più difficili in Italia

Incrociando i diversi parametri, si ottiene la seguente classifica delle facoltà più difficili: 

  • Ingegneria (aerospaziale, elettronica, informatica, civile, edile) 
  • Architettura 
  • Veterinaria 
  • Fisica 
  • Matematica 
  • Giurisprudenza 
  • Medicina 

Questa classica è il frutto sia dei parametri citati nel paragrafo sopra sia di una ulteriore lista di criteri. Un parametro aggiuntivo per giudicare le università più difficili, per esempio, è l’accessibilità regolata dal numero chiuso. 

Si tratta cioè di quelle facoltà per la cui immatricolazione è richiesto il superamento di un test di ingresso. Questo aspetto, per esempio, rende medicina una facoltà più complessa rispetto ad altre, in quanto è oggettivamente più difficile iscriversi al percorso di laurea. 

Un altro metro di giudizio è l’obbligo di frequenza, ovvero la richiesta della presenza in aula per seguire le lezioni. L’obbligatorietà della presenza in sede rende più complicato il percorso, in quanto impone un maggiore investimento in termini di tempo e non solo. 

Volendo analizzare il post-laurea, inoltre, bisogna sottolineare che le facoltà scientifiche triennali richiedono il proseguimento degli studi, ovvero il conseguimento di una magistrale. 

Pur non trattandosi di un obbligo, la specialistica è necessaria per acquisire una professionalità tecnico-pratica, ovvero una competenza orientata al mondo del lavoro. Quando il percorso universitario si allunga, aumentano anche le difficoltà.  

Laurea più facile

A questo punto la domanda sorge spontanea: qual è l’università più facile? Se dovessimo tenere in considerazione il parametro dei fuori corso, allora la laurea più facile è Scienze della formazione primaria con il 78% degli iscritti che si laurea in corso.  

Se prendiamo in considerazione il parametro della media dei voti agli esami, invece, le facoltà più semplici sono quelle dell’ambito umanistico. La media dei voti, infatti, è pari a 27.5.  

La scelta dell’università

Dopo aver dato un’occhiata alla classifica dei corsi di laurea più difficili, è possibile passare alla scelta dell’ateneo. 

Qual è l’università più difficile in Italia? Quali sono le università migliori, le più rinomate o quelle più all’avanguardia? Sono tanti gli aspetti sui quali deve basarsi la scelta di uno studente. 

Ma come fare? Si parte dal selezionare gli atenei che propongono i corsi di laurea afferenti all’indirizzo scelto. 

Successivamente, si effettua una valutazione accurata su una serie di parametri qualitativi, ma anche pratici. 

É bene considerare, per esempio, la tipologia e il livello di aggiornamento degli argomenti, i servizi di tutoraggio, la possibilità di approfondire la teoria con stage ed esperienze pratiche, la professionalità dei docenti, i servizi agli studenti e così via. 

Si tratta di fattori che contribuiscono a determinare la maggiore o minore difficoltà di una facoltà. Non solo, sono anche degli indicatori del livello qualitativo dei corsi di laurea. Se gli studenti ricevono la consulenza costante di un tutor, infatti, possono risolvere dubbi e problemi in meno tempo. Non solo, hanno la possibilità di ricevere un supporto anche nella compilazione dei piani di studio, la cui definizione è fondamentale per evitare di finire fuori corso.  

Un altro importantissimo fattore da prendere in considerazione è la modalità formativa prevista dall’ateneo. 

La famosa presenza in aula rappresenta un vincolo importante che per tanti studenti diventa un limite allo studio, trasformandosi in un motivo di ritardo nel percorso. 

Prendere in considerazione i corsi di un’università telematica, come Unicusano, significa agevolare l’apprendimento, vale a dire personalizzarlo e svincolarlo dalla presenza in aula. 

Seguire le lezioni online, a qualunque ora del giorno o della notte, consente di ottimizzare i tempi e di evitare lo stress legato a trasferte e orari da rispettare. 

Attraverso una piattaforma telematica, pratica e intuitiva, Unicusano rende possibile anche l’accesso a tutto il materiale didattico necessario per preparare e superare gli esami. 

Il tutto senza rinunciare ai servizi universitari e al contatto con tutor e docenti. 

In conclusione, per quanto possano esistere opinioni comuni, dettate dall’esperienza personale, e dati oggettivi frutto di statistiche e calcoli percentuali, l’effettiva difficoltà di una facoltà è strettamente legata alle capacità e alle inclinazioni dello studente. 

Ognuno è dotato di doti peculiari e di attitudini personali verso alcune discipline. Il suggerimento più utile per una buona scelta del percorso universitario è di fare le proprie valutazioni con attenzione, senza farsi influenzare dai luoghi comuni e dai falsi miti. 

Impegno e determinazione rappresentano i requisiti fondamentali per poter portare a termine un percorso di studi, indipendentemente dal grado di difficoltà.  

 

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Credits: Voyagerix / Depositphotos.com

 

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