Sei alla ricerca di approfondimenti e nozioni di diritto amministrativo?
Sei nel posto giusto: che tu debba preparare un esame o partecipare ad un concorso pubblico, conoscere il diritto amministrativo è fondamentale per raggiungere gli obiettivi che ti sei prefissato.
In questa guida dell’Università Niccolò Cusano affronteremo le origini e le caratteristiche di questa disciplina afferente alla giurisprudenza, mettendone in luce gli aspetti peculiari e i principi più importanti.
Se sei pronto, iniziamo subito.
Elementi di diritto amministrativo
Che cos’è il diritto amministrativo? Quali sono i testi di riferimento per conoscere questa disciplina? A queste (e molte altre) domande risponderemo nel corso di questa guida.
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Definizione
Apriamo la nostra guida dedicata alle nozioni di diritto amministrativo con una definizione di questa branca del diritto, cercando di comprendere a fondo di cosa si occupa.
Il diritto amministrativo è un ramo del diritto pubblico le cui norme regolano l’organizzazione dell’Amministrazione pubblica, le attività di perseguimento degli interessi pubblici e i rapporti tra le varie manifestazioni del potere pubblico e i cittadini
Possiamo dire, dunque, che questa branca del diritto si occupa di regolare l’organizzazione, i mezzi e le forme delle attività della Pubblica Amministrazione, così come i rapporti tra P.A. e gli altri soggetti dell’ordinamento, sia nel caso in cui la pubblica amministrazione agisca come autorità, spendendo potere autoritativo e sia quando la pubblica amministrazione agisce come un qualsiasi soggetto privato, utilizzando i mezzi e gli strumenti del diritto privato.
Fonti
Quando parliamo di fonti, la prima precisazione da fare è che queste possono essere rappresentate solo in chiave evolutiva, perché dal 1865 ad oggi sono stati registrati diversi mutamenti istituzionali.
Allo stato attuale, possiamo distinguere:
- Fonti ordinarie: tra queste rientrano le leggi ed i regolamenti, ma anche fatti o atti idonei a produrre norme giuridiche secondo le previsioni dell’ordinamento giuridico;
- Fonti extra ordinem, come ad esempio il decreto legge;
- Fonti atipiche, collocabili ad un livello intermedio tra le fonti di grado costituzionale e le leggi ordinarie. Ne è un esempio il diritto comunitario.
Storia
Vediamo ora qualche cenno storico relativo al diritto amministrativo, utile soprattutto per contestualizzare le evoluzioni che hanno caratterizzato questa disciplina.
Sicuramente la sua genesi è da ricercare nel principio di divisione tra i poteri dello Stato, introdotto da Montesquieu.
Come saprai, con l’introduzione di questo principio, i poteri dello Stato possono essere ripartiti in:
- Potere legislativo;
- Potere esecutivo;
- Potere giudiziario.
Il potere amministrativo, in questo contesto, ha il compito di raggiungere gli obiettivi di interesse pubblico definiti dall’ordinamento.
Da qui possiamo dedurre che la “culla” del termine droit administratif è da ricercare nella Francia della Rivoluzione. In origine, le caratteristiche di questa disciplina erano:
- Maggiore potere pubblico nei confronti dei cittadini;
- Centralizzazione dell’attività amministrativa;
- Separazione tra funzione amministrativa e funzione giurisdizionale, in modo che i giudici non possano interferire in alcuna maniera con l’attività degli organi amministrativi:
- Nascita del Conseil d’Etat, con il compito di redigere testi normativi e ottemperare appieno alle funzioni amministrative.
Il primo manuale di diritto amministrativo è stato scritto da Macarel, nel 1818. Tra i giuristi più importanti, oltre Macarel, segnaliamo anche Vivien, Cormenin e Gerando, facenti parte del Conseil d’Etat e impegnati come amministratori pubblici.
Principi
I principi alla base di questa branca del diritto possono essere riassunti in questi punti:
- Principio di legalità: secondo questo principio, l’attività dei pubblici poteri deve essere pienamente conforme alla legge. Non può esistere, dunque, nessun apparato amministrativo senza conformità legislativa;
- Principio di imparzialità: questo principio ci dice che l’amministrazione deve ottemperare alle sue funzioni senza discriminare le posizioni dei soggetti che hanno a che fare con la sua azione, nel pieno rispetto degli interessi ad essa attribuiti;
- Principio di buon andamento: questo aspetto fa riferimento all’efficienza della Pubblica Amministrazione, che ambisce per sua funzione a raggiungere un utile sociale;
- Principio di autonomia e decentramento: si tratta di principi sanciti dall’art.5 della nostra Carta Costituzionale che “riconosce e promuove le autonomie locali e attua nei servizi che dipendono dallo Stato, il più ampio decentramento amministrativo”;
- Principio di sussidiarietà, differenziazione, adeguatezza e leale collaborazione: secondo il principio di sussidiarietà verticale, le competenze amministrative devono essere attribuite ai livelli di governo più vicini ai cittadini, o, basandosi sul principio di sussidiarietà orizzontale alle formazione sociali o agli individui. Il principio di leale collaborazione fa riferimento alle relazioni organizzative fra amministrazioni pubbliche;
- Principio di responsabilità: sancto dall’articolo 28 della Costituzione, che formalmente recita “I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti. In tali casi la responsabilità civile si estende allo Stato e agli enti pubblici”.
Diritto amministrativo nei concorsi pubblici: come si studia
Come abbiamo accennato e come sicuramente saprai, le nozioni di diritto amministrativo sono richieste anche per la partecipazione a diversi concorsi pubblici.
Inoltre, se sei uno studente del Corso di laurea in Giurisprudenza dell’Università Niccolò Cusano (o vorresti diventarlo), avrai sicuramente a che fare con questa interessante disciplina.
Ma quali sono i consigli e gli accorgimenti utili per affrontare lo studio al meglio? Sicuramente avrai bisogno di un metodo di studio, ossia di un sistema che prevede la corretta assimilazione dei concetti attraverso una serie di azioni virtuose.
Ti consigliamo di seguire un metodo di studio che preveda:
- Ascolto attivo delle lezioni: ascoltare le lezioni è fondamentale per avere un quadro completo della disciplina. L’ascolto attivo richiede un certo livello di attenzione: dovrai prendere appunti e segnare le domande da fare al docente, così da sciogliere ogni eventuale dubbio;
- Integrazione fra appunti e libri di testo: sicuramente avrai a disposizione libri di diritto amministrativo e dispense utili da studiare, da integrare ai tuoi appunti. Lavora bene sul materiale che hai e cerca di integrare fra loro tutte le informazioni;
- Fase di studio, dove dovrai leggere più volte il materiale e memorizzare le informazioni rilevanti;
- Ripetizione ad alta voce: per capire se hai davvero assimilato i concetti, potresti ripetere il tutto a voce alta più volte e costruire il tuo discorso. Ti consigliamo anche di non abusare degli appunti nella fase di ripetizione e di sforzarti di affrontare questo aspetto facendo leva solo sulla tua memoria.
Corso di laurea in Giurisprudenza
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L’obiettivo del corso è quello di fornire allo studente tutte le conoscenze utili all’esercizio di queste professioni, studiando a fondo le diverse branche del diritto, da quello amministrativo a quello penale.
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