Lauree STEM: cosa sono e quali sono gli sbocchi lavorativi

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Scegliere le lauree STEM significa specializzarsi nei settori sui quali si fonda lo sviluppo dell’attuale economia. Si tratta cioè di settori che registrano una crescita costante e che pertanto offrono ottime opportunità occupazionali e di carriera ai giovani laureati. 

Se ti stai chiedendo “ma le discipline STEM quali sono?”, allora bisogna soffermarsi prima di tutto sull’acronimo e sul suo significato. STEM, infatti, sta per Science, Technology, Engineering and Mathematics.  

Approfondiamo subito il discorso e cerchiamo di capire cosa significa STEM e quale valore ha la relativa laurea in ottica occupazionale. 

Discipline STEM: quali sono?

Si sente spesso parlare di lauree STEM, di materie STEM, ma non tutti ne conoscono l’esatto significato. 

L’acronimo identifica quattro aree disciplinari precise: scienze, tecnologia, ingegneria e matematica. 

Il termine è stato utilizzato per la prima volta nel 2001 negli Stati Uniti, nel corso di una conferenza, per indicare le discipline scolastiche per le quali si registrava una minore preparazione degli studenti. 

In poco tempo, poi, l’acronimo è stato assunto a livello internazionale per indicare le cosiddette scienze ‘esatte’ e ‘naturali’.  

In Italia, l’acronimo viene utilizzato per indicare le seguenti lauree STEM:  

  • Classi di laurea appartenenti ai gruppi architettura e ingegneria, escluse le classi di laurea di primo livello in disegno industriale e di secondo livello in design
  • Classi di laurea appartenenti al gruppo chimico-farmaceutico, escluse le lauree magistrali a ciclo unico in farmacia e farmacia industriale
  • Classi di laurea di primo livello in statistica e di secondo livello in scienze statistiche attuariali e finanziarie e scienze statistiche all’interno del gruppo economico-statistico
  • Classi di laurea appartenenti al gruppo geo-biologico, esclusa la classe di secondo livello in biotecnologie agrarie
  • Classi di laurea appartenenti al gruppo scientifico ad eccezione di Metodologie informatiche per le discipline umanistiche (secondo livello)
  • Classe di laurea in nutrizione umana del gruppo medico (secondo livello)
  • Classe di laurea in tecniche e metodi per la società (secondo livello)
  • Classi di laurea di primo livello in diagnostica per la conservazione dei beni culturali
  • Classi di laurea di secondo livello in conservazione dei beni architettonici e ambientali, scienze per la conservazione dei beni culturali e conservazione e restauro dei beni culturali (ciclo unico) del gruppo letterario

Per semplificare potremmo dire che una persona con formazione STEM è un laureato in biotecnologie, in ingegneria civile, chimica, elettronica, informatica, navale, meccanica o industriale, in scienze biologiche, in veterinaria, in scienze e tecniche dell’edilizia, in scienze e tecnologie alimentari, in matematica, in scienze geofisiche e così via.  

Cosa sono le discipline STEM: l’approccio didattico

In realtà l’acronimo non identifica soltanto i quattro ambiti disciplinari ma un vero e proprio metodo di insegnamento. Si tratta cioè di una sorta di formazione specifica che mira a superare i confini tra teoria e pratica.   

L’insegnamento di queste discipline, infatti, è basato su focus interdisciplinari, costruiti in un’ottica che ha un preciso riscontro sia in ambito lavorativo che nella vita di tutti i giorni.  

All’università nozioni e competenze vengono cioè erogate nel modo in cui dovranno essere utilizzate sul campo (professionale) e nel mondo reale. In particolare, l’approccio STEM allo studio prevede:  

  • Progetti e attività pratiche (laboratori, sperimentazioni, costruzioni di modelli ecc.) 
  • Apprendimento basato sulla risoluzione di problemi 
  • Didattica con più materie diverse in un’ottica interdisciplinare 
  • Uso delle tecnologie  
  • Collaborazione tra studenti e lavoro di squadra  

Dall’esigenza poi di integrare nuove materie al gruppo STEM sono nate nel corso del tempo numerose varianti, come l’acronimo STREM in cui la lettera ‘R’ sta per ‘Robotics’. Un’altra declinazione ancora è STEAM, dove la lettera ‘A’ sta per Arts. 

Professioni STEM

Le lauree STEM sono richieste in tantissimi settori lavorativi, da quello automobilistico a quello finanziario, da quello delle biotecnologie a quello energetico.  

Per chi è alle prese con la scelta della facoltà universitaria è importante sapere quali sono le lauree più richieste nel futuro. Questo tipo di ricerca, infatti, consente di individuare i percorsi formativi con le maggiori chance occupazionali.  

É bene cioè porsi domande come quali sono le professioni STEM più richieste? Qui sotto, un piccolo elenco dei professionisti con formazione scientifica oggetto delle maggiori attenzioni da parte del mercato del lavoro:  

  • Programmatori, analisti e progettisti di software, amministratori di sistemi, analisti di dati (ingegneria informatica e informatica) 
  • Ingegneri industriali, gestionali, energetici e meccanici 
  • Chimici, ingegneri chimici e dei materiali  
  • Matematici e statistici  
  • Farmacisti, farmacologi, batteriologi e professioni simili  
  • Tecnici biochimici  
  • Ingegneri elettronici e ingegneri elettrotecnici 
  • Tecnici gestori di reti e di sistemi telematici  
  • Tecnici gestori di basi di dati e tecnici web  
  • Fisici, geofisici e geologi  
  • Tecnici del risparmio energetico e delle energie rinnovabili

Laurea STEM: gli sbocchi occupazionali

Dopo aver risposto alla domanda “cosa sono le discipline STEM?”, analizziamo nel dettaglio la loro applicazione nel mercato professionale. 

Oggi più che mai conoscere il valore dei corsi di laurea è fondamentale per fare la scelta giusta. 

Partiamo subito con alcuni dati piuttosto significativi. 

Attualmente i laureati STEM sono tra le figure più ricercate dalle aziende. I dati relativi al tasso di occupazione confermano i settori disciplinari STEM come i più promettenti in ottica occupazionale. 

Secondo il report ISTAT pubblicato nel 2023, l’85,7% dei laureati STEM trova occupazione. Non solo, l’86,7% può vantare una posizione professionale altamente qualificata, con tutti i relativi vantaggi che ne conseguono. Si tratta di un’ottima percentuale occupazionale, superiore di quattro punti rispetto alla media nazionale.  

Se poi si considerano materie STEM come informatica o ingegneria il tasso occupazionale sale fino all’88,7%.  

Non è un caso, dunque, che ingegneria sia la facoltà che attira di più gli studenti dotati di una propensione per le materie scientifiche.  

Nell’ambito dei dati e delle cifre appena evidenziate, però, è d’obbligo fare una precisazione che riguarda il sesso dei laureati. 

Sul totale dei laureati in Italia, infatti, il 39,2% scelgono le discipline STEM, ma di questi meno della metà sono donne. Nel caso poi delle lauree in informatica e discipline IT, per esempio, il numero delle laureate diminuisce ancora. Sono, infatti, solo il 9,7% contro il 30,6% dei laureati.  

Se sei una studentessa, dovresti assolutamente valutare un percorso STEM. Oggi, potresti trovare lavoro in tanti ambiti diversi. Oltre a quelli elencati nel paragrafo più sopra, vanno inclusi l’ambito della sicurezza informatica, il settore aerospaziale e quello dell’intelligenza artificiale e del data science. 

La retribuzione dei laureati STEM

Dopo aver analizzato le opportunità occupazionali è necessario approfondire un aspetto fondamentale per scegliere in piena consapevolezza un indirizzo di studi, ovvero la retribuzione media di chi ha frequentato un percorso STEM. 

Lo stipendio annuo medio di chi ha conseguito una laurea in discipline ingegneristiche, per esempio, si aggira sui 38-40 mila euro lordi. Ovviamente, ci sono molte oscillazioni dipendenti anche dal tipo di specializzazione. Cosa significa? Un ingegnere chimico guadagna in media di più rispetto a un ingegnere elettronico. 

Secondo i dati statistici, si tratta comunque di retribuzioni superiori a quelle medie nazionali. I report parlano di stipendi superiori del 16% rispetto a quelli dei laureati in altre discipline.

Guadagnano molto bene anche gli specialisti del settore informatico. Un analista e progettista di software, per esempio, porta a casa una retribuzione media annuale compresa tra i 33 e i 34 mila euro lordi.  

Ora conosci le discipline STEM e sai quali sono. Se hai intenzione di iscriverti a un corso di laurea e vuoi avere maggiori informazioni in merito, non devi fare altro che contattarci attraverso il form online che trovi cliccando qui!

Credits: Melpomene / Depositphotos.com

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