Continua la nostra rubrica dedicata ai tutor della nostra Università: dopo l’intervista a Valentina Ardito abbiamo chiesto di rispondere a qualche domanda alla Dott.ssa Eleonora Tribioli, tutor Unicusano per i corsi afferenti all’area Psicologia e Formazione.
Il servizio di tutorato dell’Università Niccolò Cusano è uno dei più amati dagli studenti: è proprio grazie a questa figura che gli iscritti al nostro Ateneo riescono ad avere gli strumenti giusti per costruire il piano formativo, identificare il miglior metodo di studio e avere supporto costante nel loro percorso accademico.
Vediamo ora cosa ci ha raccontato la Dott.ssa Tribioli nel corso della sua intervista.
Alla scoperta del servizio di tutoring Unicusano
Pronto a conoscere più da vicino i nostri Tutor?
Iniziamo la nostra intervista con la Dott.ssa Tribioli.
1 – Che cosa significa, per te, essere un Tutor Unicusano?
Tutor significa, a mio avviso, essere prima di tutto consapevoli del ruolo di “riferimento esperto” che si ha rispetto allo studente. Questo non solo in termini di conoscenza degli argomenti di studio, ma anche delle dinamiche dell’ambiente universitario. Unicusano significa presenza e telematica.
Di conseguenza essere un Tutor Unicusano, significa essere un punto di riferimento con il quale si può avere un confronto attivo e funzionale alla comprensione di tutto ciò che significa Università e nel nostro caso anche Università Telematica, abbattendo così il muro della distanza.
2 – In che modo l’attività di tutoring supporta lo studente nel suo percorso universitario?
Lo studente, soprattutto agli inizi del percorso di studi, è spesso disorientato, spaesato e qui interviene il tutor come guida e supporto per meglio inserirsi in un contesto nuovo. Sostanzialmente sappiamo di essere un riferimento ed un sostegno per lo studente, in termini di gestione dello studio, del percorso di laurea, nella conoscenza delle varie procedure e anche delle difficoltà che si possono riscontrare e che sono, in realtà, parte integrante dell’esperienza di uno studente.
Il nostro compito è quindi anche quello di permettere loro di accettare degli ostacoli, aiutandoli a trovare delle soluzioni e favorendo una sempre maggiore autonomia, come apprendimento di vita. Ci troviamo a confrontarci con studenti che presentano differenti esigenze e credo di poter dire che, indipendentemente da questo, il tutor è, e resta, la figura sulla quale lo studente può contare e che sa essere a disposizione ma che non si sostituisce al docente, quanto piuttosto aiuta lo studente ad entrare nelle dinamiche utili alla buona riuscita dell’impegno di studio intrapreso.
3 – Quali sono le tre attività del tutor maggiormente apprezzate dagli studenti?
Penso di poter dire, anche in base ad alcuni feedback ricevuti, che prima di tutto lo studente apprezzi la capacità contenitiva del tutor. Nel momento in cui si è in ansia per un esame, si ha il dubbio nel procedere con gli studi, avere una figura che sappia rassicurarti è sicuramente elemento importante.
Credo poi che un secondo aspetto sia sicuramente il fatto che il tutor sia l’anello di congiunzione tra lo studente ed il docente, quindi utile per tutto quello che concerne il supporto nello studio della materia, le indicazioni su come approcciarsi a questo e su come incanalare le risorse da investire. Infine, il terzo, è sicuramente strutturare il supporto sulla base della persona che si ha davanti, tenendo conto di quelle che sono le risorse e le differenze individuali che possono essere dettate dall’età, dall’esperienza e dalle peculiarità personali.
4 – Che cosa consiglieresti ad uno studente in procinto di scegliere il suo indirizzo di studio universitario?
Consiglierei di chiedersi prima di tutto cosa voglia fare da grande, anche partendo dal presupposto che la vita è un continuo divenire. Di misurarsi sicuramente con le proprie esperienze ma di valutare non sulla base di ciò che si è stato ma di ciò che si vuole diventare.
Capita spesso che ci siano studenti che da un indirizzo scientifico decidano poi di intraprendere un percorso di laurea più umanistico e viceversa. Non è assolutamente scontata la scelta, quanto piuttosto deve esserlo sapere che la laurea sarà poi un nuovo punto di partenza e che indipendentemente da ciò che si è studiato, l’apprendimento vero è che l’Università è la prima scuola di vita e per questo deve essere vissuta appieno.
5 -Quali sono le domande che gli studenti vi fanno più frequentemente?
Su questo ci sarebbe da parlare per ore, sicuramente ci chiedono indicazioni generali su come sia organizzata l’Università. Quindi in cosa consistano nel dettaglio i servizi offerti e come poterli utilizzare. Possono poi chiederci indicazioni o chiarimenti sulla materia e come gestire la diversa modalità d’esame, scritta e orale, sul temperamento del docente, come organizzare lo studio del programma. Come anche eseguire delle procedure, a chi far riferimento in base alle diverse esigenze che hanno, ecc.
6 -Qual è la giornata lavorativa tipo di un tutor Unicusano?
Possiamo dire che: Ogni giorno un tutor si sveglia e sa che deve correre più veloce di uno studente!
La giornata tipo di un tutor è densa di impegni che viaggiano su aspetti diversi, dal supporto didattico specifico per il singolo, al monitoraggio costante di tutti gli aspetti inerenti al percorso di studio dei nostri studenti.
Oltre al confronto diretto con gli studenti, tramite appuntamenti in sede, telefonici o in videoconferenza, il tutor si occupa di monitorare il procedere del percorso degli stessi, così come si preoccupa in caso di difficoltà di comprenderne le motivazioni e definire una possibile differente organizzazione del piano di studi. Si interfaccia con i docenti e si confronta con loro su eventuali criticità. È presente in sede d’esame per contenere paure e dubbi dell’ultimo momento, e resta disponibile durante tutto il percorso di studi per chiarire spesso i dubbi e le difficoltà delle materie, così come quelle organizzative.