Il settore energetico è in costante evoluzione; ed è proprio alla luce di questa inarrestabile tendenza evolutiva che aumenta la richiesta di profili specializzati in ingegneria energetica.
In linea generale sappiamo che le lauree ad indirizzo ingegneristico sono tra le più gettonate per le buone prospettive che offrono sia a livello occupazionale che retributivo.
È importante sottolineare che il settore ingegneristico afferente al campo delle energie, rinnovabili e non, si attesta attualmente tra i più promettenti per i giovani laureati.
Nel corso di questo post forniremo una panoramica generale della disciplina per poi approfondire nel dettaglio la figura professionale, ovvero il ruolo, le mansioni e lo stipendio di un ingegnere energetico.
Corso di laurea in ingegneria energetica: cosa si studia
Prima di addentrarci nel cuore della disciplina universitaria è necessario familiarizzare con il concetto di ‘ingegneria energetica’ per capire cosa studia e quali sono gli ambiti di applicazione.
Partiamo dalla definizione presente sul sito di Wikipedia, che riportiamo di seguito:
“L’ingegneria energetica è un ramo dell’ingegneria che applica i principi di fisica, chimica, scienza dei materiali e di altre discipline collegate alla progettazione di sistemi e soluzioni per l’uso razionale dell’energia, sia da fonti rinnovabili che non.”
La definizione continua spiegando i principali campi in cui viene applicata la disciplina:
“La sua attività si svolge sia nell’applicazione di tecniche consolidate sia nello sviluppo di tecnologie innovative. L’attenzione dell’ingegnere energetico si rivolge sia allo studio di nuovi metodi di conversione dell’energia a partire dalle fonti primarie disponibili in natura sia alla pianificazione ed alla gestione degli usi finali, alla ricerca ed allo sviluppo di nuovi sistemi e vettori energetici e alle problematiche di impatto ambientale.”
È piuttosto evidente, a questo punto, che uno dei campi in cui più frequentemente trova riscontro la disciplina è quello che afferisce al risparmio energetico.
In sintesi si tratta di una branca dell’ingegneria industriale finalizzata alla progettazione di soluzioni basate sull’utilizzo razionale dell’energia.
Per capire fino in fondo la materia e le relative peculiarità nell’ottica di un’eventuale spendibilità in ambito lavorativo cerchiamo di capire cosa si studia durante un corso di laurea in ingegneria energetica.
Si tratta, chiaramente, di un indirizzo tecnico-scientifico, che fornisce conoscenze relative alla matematica, alla fisica, alla chimica e all’informatica.
Tra le materie approfondite anche l’elettrotecnica e l’impiantistica.
In generale, l’area disciplinare è impostata su programmi che approfondiscono direttamente e indirettamente le problematiche relative all’impatto ambientale, una tematica di grande attualità affrontata in vari ambiti professionali.
Per concludere la panoramica relativa ai percorsi universitari è d’obbligo precisare una peculiarità dell’indirizzo di studi, che riguarda in generale tutti gli indirizzi scientifici: la perfetta sinergia tra teoria e pratica.
Le materie dell’indirizzo prevedono un approccio tecnico-pratico, nell’ambito del quale rientrano attività di laboratorio, esercitazioni ed esperienze sul campo sotto forma di stage e tirocini.
Ingegnere energetico: cosa fa
L’ingegnere energetico svolge un lavoro che si inserisce nelle cosiddette ‘professioni green’.
Il profilo si occupa di progettare e sviluppare soluzioni innovative finalizzate ad ottimizzare l’utilizzo dell’energia, ad aumentare l’efficienza energetica e a minimizzare l’impatto ambientale.
Entrando maggiormente nel dettaglio, un professionista esperto di ingegneria energetica progetta e gestisce componenti, impianti e sistemi che producono energia destinata a vari settori: industriale innanzitutto, ma anche civile, agricolo e dei trasporti.
Nel seguente elenco abbiamo sintetizzato le principali mansioni svolte da un ingegnere energetico con l’intento di rendere un’idea chiara e comprensibile della professione:
- Progettazione componenti, impianti e sistemi destinati alla produzione di energia (in ottica sostenibile)
- Gestione degli impianti energetici e monitoraggio del relativo funzionamento
- Collaudo dei sistemi energetici
- Miglioramento degli impianti destinati all’approvvigionamento, al trasporto e alle tecniche di conversione dell’energia
- Consulenza in merito all’ottimizzazione della gestione energetica
Come accennato in precedenza la preparazione in ambito ingegneristico-energetico consente di accedere a svariate opportunità occupazionali, sia in ambito privato che pubblico e industriale.
L’ingegneria energetica è legata a sbocchi occupazionali che riguardano principalmente i seguenti settori:
- Settore termoelettrico
- Settore petrolifero
- Settore idroelettrico
- Settore relativo al monitoraggio ambientale
- Produzione di componenti e impianti energetici
- Approvvigionamento energetico
- Settore ricerca e sviluppo
- Produzione e distribuzione di energia
Nel dettaglio, una specializzazione in ingegneria energetica, o energia nucleare, apre a sbocchi che si concretizzano principalmente nelle aziende manifatturiere e di servizi, nelle imprese che producono e distribuiscono energia, negli studi di progettazione, negli enti pubblici e nelle aziende che si occupano dello smaltimento di rifiuti radioattivi.
Le opportunità riguardano sia le realtà nazionali e sia le aziende straniere e le multinazionali.
Quanto guadagna
Dopo aver analizzato la professionalità dal punto di vista operativo cerchiamo di capire quanto guadagna un ingegnere nucleare.
Partendo dal presupposto che si tratta di una professione che implica responsabilità importanti, i guadagni sono piuttosto interessanti.
Per quanto le cifre dipendano in gran parte dal settore in cui ci si inserisce il professionista e dall’esperienza acquisita nel settore, un ingegnere energetico percepisce uno stipendio mediamente alto.
La media nazionale si attesta sui 1.900 euro mensili, compresi in un range che parte da un minimo di 1.300 per arrivare ad un massimo di 4.500 euro.
Per dare un’idea generale complessiva, lo stipendio di un ingegnere nucleare si aggira intorno ai 38.000 euro all’anno.
Come diventare ingegnere energetico
L’indirizzo ingegneristico rientra tra i più promettenti in ottica occupazionale.
L’ingegneria è una disciplina applicata in numerosi ambiti per cui ancora oggi garantisce ottime prospettive lavorative e di carriera.
In ambito universitario sono stati attivati vari corsi di laurea online in ingegneria, ognuno dei quali è incentrato su una specifica area disciplinare.
Presso la Niccolò Cusano le facoltà ingegneristiche attualmente attive prevedono indirizzi che riguardano l’ingegneria civile, l’ingegneria industriale e l’ingegneria informatica, ognuno dei quali si dirama a sua volta in vari curriculum di specializzazione.
Trattandosi di una materia in continua evoluzione anche i percorsi universitari sono stati aggiornati con lo sviluppo di nuovi indirizzi di studio allineati alle richieste del mercato.
Il conseguimento di una laurea rappresenta il punto di partenza per diventare ingegnere.
Il titolo, triennale o magistrale, fornisce il requisito per partecipare all’Esame di Stato.
Lo svolgimento dell’Esame è articolato in 4 prove:
- Prima prova scritta
- Seconda prova scritta
- Prova orale
- Prova pratica
Il superamento dell’esame fornisce l’abilitazione professionale.
L’ultimo passaggio per poter svolgere il lavoro di ingegnere energetico, così come previsto per le altre branche ingegneristiche, consiste nell’iscrizione all’albo professionale.
L’albo in questione è suddiviso in due sezioni: la sezione ‘B’ riservata agli ingegneri in possesso di laurea triennale e la sezione ‘A’ riservata agli aspiranti ingegneri in possesso di laurea magistrale.
Entrambe le sezioni sono a loro volta suddivise in tre settori, ognuno dei quali identifica un ambito disciplinare ingegneristico:
- Settore A: Ambientale e civile
- Settore B: Industriale
- Settore C: Dell’informazione
L’ingegnere energetico rientra nel settore ‘B’, ovvero nel settore ‘industriale’.
Prima di concludere è d’obbligo sottolineare la continua evoluzione del settore ingegneristico-energetico.
Per un professionista è importante essere costantemente aggiornato in merito alle nuove normative, applicazioni e metodologie afferenti il settore delle energie.
Lo stesso Ordine professionale prescrive l’obbligo di conseguimento di CFP a tutti gli iscritti all’abo, ovvero l’attestazione di una formazione aggiornata.
Ora hai un’idea più chiara relativamente alla professione: sai cosa fa un ingegnere nucleare e lo stipendio che percepisce.
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