Ingegneria della sicurezza: materie, stipendio e sbocchi lavorativi
La sicurezza sui luoghi di lavoro è una materia in continua evoluzione, regolamentata da una normativa che da un lato definisce gli obblighi per le aziende e all’altro le funzioni del profilo che si occupa di farli rispettare, ovvero l’esperto in ingegneria della sicurezza.
L’incolumità e la salute di chi lavora, a prescindere dal tipo di attività che svolge, è tutelata, e quindi regolamentata, dal D.Lgs 81 del 2008, il quale definisce gli adempimenti tecnici e organizzativi previsti per le aziende.
È importante precisare che il concetto di sicurezza si declina in vari significati, i quali spaziano dalla sicurezza ambientale alla sicurezza nell’utilizzo di impianti e infrastrutture, passando per la sicurezza informatica.
Nei prossimi paragrafi approfondiremo l’argomento, partendo dalla laurea in ingegneria della sicurezza triennale (lm26) per arrivare alla magistrale e a quelle che sono le competenze e le mansioni di un ingegnere esperto in materia di sicurezza sul lavoro.
Corso di laurea e percorsi di studio
Alla luce dell’importanza che riveste l’ingegneria della sicurezza nell’ambito di una corretta gestione aziendale, e visti gli adempimenti obbligatori previsti dalla normativa, sono stati attivati numerosi percorsi formativi ad hoc.
Molti atenei hanno inserito all’interno della propria offerta formativa corsi di laurea in Ingegneria della sicurezza.
La proposta formativa e di specializzazione attualmente presente sul mercato si allinea quindi a quelle che sono le esigenze della professione per ciò che concerne competenze e conoscenze.
Senza entrare nel merito del contesto operativo, la professionalità presuppone conoscenze interdisciplinari che spaziano dai concetti base della sicurezza per arrivare al diritto del lavoro, al risk management e al risk assessment.
In linea generale, i corsi di laurea in Ingegneria della sicurezza sono incentrati su materie che variano a seconda degli ambiti a cui si riferiscono. Tra gli argomenti approfonditi l’analisi del rischio, la sicurezza degli impianti industriali, la sicurezza nei cantieri, gli impianti antincendio, la prevenzione e l’igiene sanitaria.
Come accennato in precedenza, in Italia l’offerta formativa afferente la sicurezza sul lavoro è estremamente ampia. La proposta degli atenei italiani prevede corsi che approfondiscono in maniera specifica i vari ambiti di applicazione della materia.
I corsi in Ingegneria della sicurezza, per ciò che concerne la magistrale (lm 26) si sviluppano in numerosi indirizzi di studio tra i quali ‘Prevenzione e sicurezza dell’Industria di processo’, ‘Ingegneria della sicurezza e protezione civile’, ‘Ingegneria della sicurezza civile e industriale’.
Per quanto riguarda i programmi di studio, essi sono quindi incentrati su materie che riguardano lo specifico ambito a cui fanno riferimento.
Tuttavia esiste una base di materie comune a tutti i corsi che riguardano l’ingegneria della sicurezza, ovvero materie che mirano a sviluppare nei corsisti le competenze tecniche, organizzative e gestionali necessarie per identificare i rischi e per predisporre le adeguate misure per minimizzarli.
Attualmente è possibile conseguire una laurea in ingegneria della sicurezza anche online, attraverso i corsi attivati dalle università telematiche.
Inoltre, ai percorsi appena citati si affiancano i classici indirizzi ingegneristici, come ad esempio la laurea in ingegneria industriale o la laurea magistrale in ingegneria civile.
Sbocchi lavorativi e ruoli professionali
Prima di entrare nel merito degli sbocchi, ovvero prima di spiegarti cosa può fare un ingegnere della sicurezza, analizziamo brevemente la professionalità e le mansioni che svolge.
In generale l’ingegnere della sicurezza è il profilo che si occupa di valutare i rischi presenti in un ambiente di lavoro.
Nello specifico, il professionista esperto in ingegneria della sicurezza svolge attività di prevenzione; controlla che siano rispettate le norme di sicurezza e progetta le adeguate misure atte a garantire l’incolumità dei lavoratori.
Si occupa quindi di pianificare le politiche di sicurezza di un’azienda, facendo in modo che esse risultino allineate alla gestione aziendale.
Dal punto di vista pratico, il professionista in questione valuta i rischi presenti sui posti di lavoro per poi individuare gli interventi atti a migliorare il sistema di sicurezza.
A seconda dei contesti in cui opera si occupa anche delle dotazioni di sicurezza da applicare agli impianti presenti sui luoghi di lavoro, al fine di tutelare la salute dei lavoratori.
Tra le sue mansioni rientrano il reporting e la programmazione dell’auditing.
A questo punto, completata la panoramica relativa alla professione di ingegnere della sicurezza, entriamo nell’ambito delle prospettive occupazionali.
Una specializzazione in Ingegneria della sicurezza offre sbocchi lavorativi in numerosi settori del mercato.
Iniziamo dalle opportunità legate alle tematiche del cambiamento climatico e delle calamità naturali.
Le ottime possibilità di impiego si inseriscono nella scia di un interesse sempre più forte verso quelle che sono le problematiche ambientali, per cui rispondono ad un’esigenza prioritaria, sia a livello nazionale che internazionale, di gestire e ridurre il rischio.
Gli sbocchi, in tal senso, si concretizzano sia all’interno delle amministrazioni pubbliche e sia nelle organizzazioni che si occupano di emergenze e disastri naturali.
Tra le possibilità anche le organizzazioni sanitarie, il settore assicurativo e quello della ricerca.
Un professionista adeguatamente formato e specializzato può lavorare nell’ambito di qualsiasi attività produttiva, presso enti che si occupano di protezione civile o per società di consulenza.
A tal proposito ti potrebbe interessare sapere come diventare tecnico della prevenzione.
Un’ulteriore possibilità è identificabile nell’insegnamento.
Ma esattamente cosa si può insegnare con una laurea in Ingegneria della sicurezza?
L’indirizzo LM 26 permette l’accesso a diverse classi di concorso, ognuna delle quali richiede il possesso di alcuni CFU in specifici settori scientifici disciplinari.
Ecco alcune delle classi a cui è possibile accedere:
- Fisica (A-20)
- Matematica (A-26)
- Scienze e tecnologie chimiche (A-34)
- Scienze e tecnologie elettriche ed elettroniche (A-40)
- Scienze e tecnologie informatiche (A-41)
Chiaramente l’elenco non è esaustivo ma intende semplicemente dare un’idea di massima delle possibilità accessibili nell’ambito dell’insegnamento.
Per ulteriori approfondimenti e specializzazioni esistono i master post-laurea che si focalizzano su specifici ambiti disciplinari come ad esempio l’ingegneria della sicurezza antincendio o la sicurezza ambientale.
Quanto guadagna un ingegnere della sicurezza sul lavoro
L’ingegnere della sicurezza è una professionalità che non conosce crisi, e sicuramente non ne conoscerà in futuro.
La richiesta sul mercato, alla luce della normativa sopra-citata, risulta costante, o addirittura in costante aumento.
Per avere una panoramica completa della professionalità è fondamentale conoscerne anche l’aspetto retributivo.
Cerchiamo quindi di capire quanto guadagna un ingegnere della sicurezza.
In Italia un professionista esperto in ingegneria della sicurezza percepisce uno stipendio medio annuo che oscilla intorno ai 36.000 euro.
Così come per altre figure professionali, anche per l’ingegnere della sicurezza la retribuzione è legata ad una serie di variabili.
La prima variabile è data dall’esperienza.
Un profilo entry level, alle prime esperienze, percepisce uno stipendio medio che oscilla intorno ai 24.000 euro annui.
Con un discreto bagaglio di esperienza all’attivo un ingegnere della sicurezza percepisce uno stipendio che arriva fino ai 65.000 euro annui.
Ora hai una panoramica chiara e completa del profilo esperto di ingegneria della sicurezza.
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