L’Università degli Studi Niccolò Cusano attiva, in convenzione con l’Università Popolare A.I.Nu.C, il Corso di Perfezionamento e Aggiornamento Professionale in “Il cibo come prevenzione e cura” afferente alla Facoltà di Scienze della Formazione di durata pari a 550 ore di impegno complessivo con relativa acquisizione di 22 CFU (Crediti Formativi Universitari).
Per illustrare nel dettaglio le peculiarità del corso in oggetto abbiamo sentito il Prof. Silvio Spinelli, specialista in psichiatria ed esperto in terapia nutrizionale, che è docente primario all’interno di questo percorso di formazione. Prof. Spinelli, viviamo un momento storico in cui le persone prestano sempre maggiore attenzione rispetto al cibo di cui si nutrono. Stiamo effettivamente passando da un’immagine macroscopica e per certi versi grossolana dell’alimentazione ad una visione più fine e capillare?
“Sicuramente sì, oggi rispetto al passato si dedica un’attenzione particolare al cibo. Malgrado ciò, non siamo ancora giunti ad un livello per cui si possa avere piena coscienza e conoscenza rispetto alle potenzialità del cibo. Attraverso studi scientifici di alto livello si è dimostrato come il cibo sia di gran lunga il farmaco più potente a nostra disposizione, notevolmente superiore nei suoi effetti terapeutici rispetto ai farmaci sintetici. Ovviamente se utilizzato in maniera appropriata”.
Il cibo è conosciuto come farmaco ma anche come mezzo per prevenire le malattie sin dai tempi di Ippocrate che, ci troviamo intorno al IV secolo A.C., dichiarava: “Fa che il cibo sia la tua medicina”. Quanti secoli sono dovuti passare per riconoscere al cibo tutte le sue potenzialità?
“La frase di Ippocrate è nota a tutti ma ancor prima di lui egiziani ed assiri avevano l’esatta percezione e la conoscenza capillare delle capacità terapeutiche del cibo. E proprio introno ad una vasta gamma di alimenti ruotavano le abitudini nutrizionali di tanti popoli orientali, che non mangiavano al solo scopo di nutrirsi ma anche per curarsi”.
Prof. Spinelli, qual è il profilo tipo dell’utente che potrebbe essere interessato a questo corso di aggiornamento?
“Il Corso si rivolge preferibilmente a Medici, Biologi, Farmacisti, Dietisti, Psicologi e a tutte quelle figure che direttamente o indirettamente intervengono nell’ambito della Nutrizione. Questo non esclude la partecipazione di chi, pur senza una preparazione professionale tecnico-scientifica, si sente interessato all’approfondimento di queste tematiche. Ci preoccuperemo di fornire tutti gli strumenti per seguire il corso indipendentemente dal background culturale dei partecipanti”.
Al giorno d’oggi il campo dell’alimentazione e del nutrizionismo è divenuto terreno di scontro tra le varie correnti di pensiero: carnivori che attaccano vegetariani che se la prendono con i vegani e via dicendo. Ci sono cibi da evitare assolutamente, alimenti che fanno più male di altri o si riduce tutto alla quantità di assunzione?
“Sicuramente è una questione che tira in ballo la quantità e la frequenza di assunzione, più della qualità dell’alimento che si ingerisce o delle sue proprietà intrinseche. Un altro aspetto fondamentale riguarda la natura dei cibi, che rispetto a 20 anni fa sono notevolmente diversi. Il latte di una volta veniva lavorato con metodi diversi rispetto ad oggi, stesso discorso può essere fatto con il grano e, di conseguenza, il pane e la pasta erano di fattura superiore. Oggi non abbiamo la possibilità di sapere tante cose riguardo i cibi che mangiamo. Per risponderle circa le nuove tendenze alimentari, sarei portato a definirle con più precisione come mode o religioni”.
Prof. Spinelli, quali sono i fini e gli obbiettivi che si prefigge di raggiungere con l’istituzione di questo corso?
“Il corso si pone come obiettivo di analizzare gli effetti benefici degli alimenti sulla salute e sugli stati patologici, tenendo conto dell’apporto biochimico e dei principi attivi in essi contenuti, dei cofattori che ne permettono l’utilizzo, dell’interazione nella combinazione degli alimenti stessi nell’ambito dello stesso pasto, delle modalità di cottura ed infine dell’azione diretta dell’alimento sui singoli organi ed apparati del corpo”.