L’equipollenza della laurea è un requisito importante e vincolante per la partecipazione a determinati concorsi pubblici. Tutti i concorsi prevedono un bando in cui vengono espressamente indicate le lauree valide per l’accesso al concorso e l’ammissione alla selezione.
In alcuni casi corsi di lauree uguali dal punto di vista del piano di studio presentano nomi diversi, ed è proprio per questo che sono nate le classi di laurea e che le singole materie sono riconoscibili tramite il codice del settore scientifico disciplinare, uguale in tutta Italia.
Questi due dati sono importanti per riconoscere lauree simili all’interno dell’ordinamento universitario italiano. Ma vediamo più nello specifico di cosa parliamo quando parliamo di un titolo equipollente e cosa si intende per equiparazione delle lauree.
Equipollenza laurea: che cos’è?
L’equipollenza tra diversi titoli di studio universitario conseguiti all’interno del territorio italiano è quel criterio che consente di considerarli equivalenti a tutti gli effetti di legge. Due lauree equipollenti avranno lo stesso valore legale e la stessa valenza giuridica, e di conseguenza possono essere utilizzati per gli stessi obiettivi.
La confusione tra titoli apparentemente diversi ma uguali può sorgere anche perché nel corso degli anni i corsi di laurea e l’ordinamento stesso dell’Università italiana è cambiato. Il passaggio dal vecchio al nuovo ordinamento e dal nuovo al nuovissimo hanno coinciso con delle modifiche importanti.
Per questa ragione non è sempre facile comprendere, soprattutto ai fini della partecipazione a un concorso pubblico, ma anche per accedere a un nuovo corso di laurea, se il proprio vecchio titolo di lauree può essere considerato un titolo ugualmente valido.
Ma come si può verificare se una laurea è equipollente? Esistono delle tabelle per i diversi gradi di studio universitario. Una tabella di equipollenza lauree triennale e una tabella di equipollenza per lauree magistrali. All’interno del D.M. 509/99 e del D.M. 270/04 (i decreti ministeriali che hanno chiarito la questione relativa all’equipollenza classi di laurea) è possibile anche verificare la tabella di equipollenza lauree vecchio ordinamento.
Questi decreti ministeriali aiutano a districarsi all’interno di verifica e comparazioni spesso macchinose, che mettono ansia e preoccupazione a coloro che possono veder sfumare la possibilità di partecipare a un concorso per via di una mancata equiparazione tra una laurea del vecchio ordinamento e una laurea triennale, o perché un titolo conseguito all’estero non risulta equipollente.
Ma attenzione, in quest’ultima frase abbiamo utilizzato due termini diversi. Questi due termini sono spesso causa di ulteriore confusione e ci sembra giusto spiegare la differenza, equipollenza che significato ha? È diverso parlare di laurea equipollente e di equiparazione lauree?
Differenza tra equiparazione ed equipollenza
Equiparazione ed equipollenza ci sembrano due termini identici. Anche se possono sembrare due sinonimi, due parole che possono essere usate in modo analogo all’interno degli stessi discorsi, in realtà sono leggermente diversi.
È bene specificare subito che quando si parla di equiparazione lauree si parla della corrispondenza tra titoli di studio pre-riforma del 1999 e titoli post-riforma del 3+2 o tra i titoli del nuovo ordinamento (D.M. 509/99) e quelli dell’ordinamento successivo al D.M. 270/04.
Quindi l’equiparazione delle lauree triennali riguarda soprattutto il confronto con le lauree che appartengono a riforme diverse.
Invece l’equiparazione abbraccia più casi, e si riferisce all’equivalenza a tutti gli effetti tra titoli di studio del vecchio e del nuovo ordinamento o tra un titolo conseguito all’estero e il suo corrispondente conseguito in Italia ai fini della partecipazione ai concorsi pubblici.
Prima abbiamo chiarito che i corsi di laurea possono differire per piano di studio, e possono prevedere materie leggermente diverse. Per considerare l’equiparazione di titoli di studio non è necessario che siano identici, è sufficiente che siano affini, che abbiano preparato e formato i laureati alle stesse competenze di base, che saranno poi quelle richieste dal bando di concorso.
Per esempio, un laureato in Pianificazione territoriale urbanistica e ambientale, ad esempio, può partecipare a un concorso per cui è richiesto come requisito la laurea in Architettura o in Ingegneria civile.
Forse è arrivato anche il momento di chiarire un aspetto molto rilevante. I corsi di laurea conseguiti presso Università telematiche, come Unicusano, rilasciano titoli di studio universitario che sono identici ai corsi di laurea delle università tradizionali, sono da considerare come all’interno delle tabelle ministeriali al paro dei titoli di laurea provenienti da qualsiasi altra università italiana.
Tabelle equiparazione lauree triennali e magistrali
Come abbiamo detto precedentemente, i decreti ministeriali D.M. 509/99 e del D.M. 270/04 sono le leggi a cui fare riferimento per verificare equipollenza ed equiparazione lauree. Ricapitolando possiamo dire che, per quanto riguarda equipollenza della laurea ed equiparazione ai fini della partecipazione ai concorsi pubblici, esistono quattro differenti casi:
- equipollenza tra titoli accademici del vecchio ordinamento
- equiparazione dei diplomi di laurea (DL) del vecchio ordinamento alle classi di laurea specialistica (D.M. 509/99) e magistrale (D.M. 270/04)
- equiparazione delle lauree specialistiche a quelle magistrali
- equiparazioni tra lauree triennali ex D.M. 509/99 ed ex D.M. 270/04
Il discorso, invece, è diverso per l’equipollenza dei titoli esteri. Per i titoli rilasciati da istituzioni internazionali, infatti, non c’è una regola generale e la situazione deve essere valutata caso per caso.
Tabella equipollenza lauree vecchio ordinamento
Non ci resta che chiarire meglio una materia molto spinosa, che non riguarda da vicino i più giovani, ma che ancora coinvolge moltissime persone, che si sono laureate prima del 1999 e che da allora hanno dovuto cercare di capire quali fossero le corrispondenze giuste per entrare nel mondo dei concorsi e far valere la propria laurea in un mondo di lauree completamente diverse.
Per fare chiarezza su questi punti, il ministero ha predisposto una tabella in cui nella prima colonna sono indicate le lauree equipollenti e nella seconda i titoli di base richiesti dai bandi di concorso. Inoltre, per ciascuno dei titoli è specificato anche il riferimento normativo (decreto interministeriale, legge o regio decreto) con cui è stata stabilita tale equivalenza.
Però qui viene il bello. Questa tabelle non possono essere lette a doppio senso, ovvero, se la laurea in Economia Finanziaria è equipollente a quella in Economia aziendale, non è detto che la prima sia da considerare automaticamente equipollente alla seconda. Fate attenzione.
Altra specifica da fare riguarda due lauree che all’interno di uno stesso insieme sono da considerare equipollenti a una terza. Non vuol dire che queste due lauree, seppur sotto lo stesso insieme, sono da considerare esse stesse equipollenti tra loro. Esempio: sia la laurea in Economia bancaria che quella in Economia del turismo sono equipollenti alla laurea in Economia e commercio, ma la laurea in Economia bancaria e quella in Economia del turismo non sono equipollenti tra loro. Per avere il quadro preciso della situazione è sempre bene verificare gli ultimi aggiornamenti in termini di legge, e assicurarsi che non siano stati emessi altri provvedimenti successivi. Nel corso del tempo, infatti, alcune cose sono cambiate e sono state aggiornate rispetto ai decreti a cui abbiamo fatto riferimento.
Per esempio, nel corso del tempo è stata dichiarata l’equipollenza ai fini della partecipazione ai concorsi pubblici anche tra altre lauree non incluse nella tabella menzionata in precedenza. In questi casi i riferimenti normativi sono tre decreti interministeriali.
Uno riguarda le lauree equipollenti a giurisprudenza. Il provvedimento del 15 febbraio 2011 ha stabilito l’equipollenza del diploma di laurea in Giurisprudenza al diploma di laurea in Scienze politiche. Quello del 15 gennaio 2013, invece, ha reso equipollenti le lauree specialistiche e magistrali in Biotecnologie industriali delle classi 8/S e LM-8 alle lauree specialistiche e magistrali in Biologia delle classi 6/S e LM-6, ai fini della partecipazione ai concorsi pubblici in ambito medico-sanitario.
Infine, il decreto interministeriale del 28 giugno 2011 ha sancito l’equipollenza per la partecipazione ai concorsi pubblici in ambito medico-sanitario delle lauree specialistiche e magistrali in Biotecnologie mediche, veterinarie e farmaceutiche delle classi 9/S e LM-9 alle lauree specialistiche e magistrali in Biologia delle classi 6/S e LM-6.
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