Sviluppo del web e digitalizzazione hanno radicalmente cambiato il modo di fare giornalismo; oggi infatti è in gran voga il data journalism, ma cos’è esattamente e su quali principi si basa è ancora poco chiaro, soprattutto ai non addetti ai lavori.
In linea generale possiamo dire che si tratta di una nuova e interessante frontiera del giornalismo moderno, o meglio del giornalismo digitale.
Lo sviluppo di tale tipologia di pratica giornalistica parte dall’enorme quantità di dati prodotta dal web e messa a disposizione di tutti; si parte quindi dalla rivoluzione digitale, dall’esigenza di rendere accessibili quei dati, trasformando numeri e percentuali in notizie facilmente comprensibili dall’utente.
Se a questo punto ti stai domandando che cos’è il readers driven journalism e come si sviluppa il giornalismo dei dati continua a leggere questo articolo; nel corso dei prossimi paragrafi analizzeremo il concetto di data journalism, con degli esempi pratici per capire esattamente come funziona e quando viene utilizzato.
Data journalism: definizione e caratteristiche
Prima di addentrarci nell’ambito del giornalismo dei dati e delle relative caratteristiche è d’obbligo una breve panoramica storica, ovvero una premessa per capire chi ha coniato l’espressione ‘data journalism’.
La moderna pratica giornalistica identifica il suo pioniere in Philip Meyer, giornalista statunitense autore del libro ‘Precision Journalism’, pubblicato nel 1969.
Chiaramente, al tempo della pubblicazione internet non faceva ancora parte delle nostre vite.
Tuttavia l’autore sottolineava l’importanza della ricerca scientifica per poter realizzare un giornalismo preciso e obiettivo.
Con gli anni, e con lo sviluppo e la diffusione del web, il concetto di ‘precision journalism’ è stato ampliato, rivolgendosi in maniera più specifica ai dati digitali, open data e big data.
Viene quindi coniata l’espressione ‘data journalism’.
Iniziamo a familiarizzare con il concetto di data journalism partendo dalla definizione riportata sul sito di Wikipedia:
“Per data journalism o giornalismo dei dati si intendono le inchieste o i reportage realizzati con gli strumenti della matematica, della statistica e delle scienze sociali e comportamentali, applicate alla pratica del giornalismo. È dunque una branca della professione che attinge alla statistica descrittiva, ma anche alla rappresentazione grafica di grosse quantità di dati nonché alle scienze sociali comportamentali.”
In estrema sintesi potremmo dire che si tratta di una branca del giornalismo fatto con i dati, ma in realtà il concetto di data journalism è ben più ampio e complesso.
In generale quando si parla di dati si pensa a fogli pieni di numeri e grafici.
In parte è così, o almeno lo era prima dell’avvento di internet.
Con lo sviluppo della rete il termine ‘dato’ identifica ogni singola informazione presente online e catalogata.
Oggi il data journalism utilizza i big data e gli open data come fonte dalla quale estrapolare informazioni e notizie. Il tipo di giornalismo viene quindi definito ‘di precisione’ in virtù del fatto che si basa su dati certi, ottenuti da calcoli precisi.
L’obiettivo principale del giornalismo fatto con i dati è quello di estrapolare dalle informazioni fornite dai dati una serie di notizie relative ai cambiamenti sociali e culturali; notizie rese chiare e presentate al pubblico.
Si tratta quindi di una forma di interpretazione, impostata prevalentemente su tecniche statistiche, che mira a presentare i dati in maniera tale da rendere graficamente visibili i messaggi che contengono.
Sulla base di quanto fin qui detto è piuttosto evidente che si tratta di un giornalismo che si sviluppa intorno ai fenomeni misurabili.
Si deduce quindi che il data journalism può trattare argomenti di vario genere, ma si allinea particolarmente bene alle caratteristiche di tematiche che riguardano l’economia, la politica e il marketing.
Perché siamo nell’epoca del Data Journalism
A questo punto è necessario un approfondimento sul motivo per il quale l’attuale epoca viene definita ‘epoca del data journalism’.
Pensiamo per un attimo alla comunicazione di qualche decennio fa, alla comunicazione totalmente dipendente da giornali e giornalisti.
La diffusione di una notizia era imprescindibilmente legata ai giornali.
Oggi le cose sono radicalmente cambiate.
Internet ha rivoluzionato il modo in cui le notizie vengono diffuse, togliendo ai giornali il monopolio dell’informazione.
Oggi grazie alla rete è possibile tenersi costantemente aggiornati, praticamente in tempo reale, su ciò che accade nel mondo.
Chiaramente la mole di informazioni disponibile online è a dir poco immensa.
Diventa pertanto necessario analizzare e filtrare, per comprendere ciò che davvero rappresenta la realtà dei fatti.
Ecco perché nasce il data journalism.
Data journalist: mansioni e formazione
Colui il quale si occupa di interpretare i dati raccolti in Rete prende il nome di ‘giornalista dei dati’, ovvero di ‘data journalist’.
In realtà il lavoro del giornalista di precisione è ben più complessa della semplice interpretazione dei dati.
Inizialmente il journalist data analizza e interpreta grandi quantità di dati; successivamente presenta i risultati delle sue analisi attraverso notizie chiare e comprensibili.
L’attività che riguarda l’analisi dei big data presuppone una solida base di conoscenze matematiche e statistiche, unita a una buona padronanza riguardante l’utilizzo dei principali strumenti di analisi dei dati.
Per la presentazione dei dati è fondamentale possedere ottime capacità di scrittura e comunicazione, indispensabile per trasformare i numeri in concetti semplici e immediatamente comprensibili.
Dal momento che lo storytelling rappresenta oggi uno strumento estremamente efficace nell’ambito della comunicazione online, saper raccontare una storia è un’abilità importantissima per chi intende svolgere la professione del data journalist.
Concludiamo con una propensione che si pone alla base del giornalismo dei dati, ovvero la conoscenza del settore o dei settori trattati.
Il giornalista deve essere costantemente aggiornato sulle ultime notizie, per cui deve mantenersi informato attraverso siti e blog di settore, a patto chiaramente che siano autorevoli.
A questo punto è chiaro che il lavoro di un professionista presuppone conoscenze e competenze multidisciplinari, per cui è necessaria una formazione adeguata che poco si differenziano da quelle di un giornalista ‘tradizionale’.
In Italia la professione è ancora poco sviluppata; ciò significa che per svolgere l’attività di data journalism non esiste un corso specifico.
A livello formativo per diventare giornalista non è necessaria una laurea; tuttavia il conseguimento di un titolo ad indirizzo umanistico rappresenta la base ideale per intraprendere la professione.
Tra gli indirizzi di studio che maggiormente si allineano alla professionalità del giornalista segnaliamo il corso di laurea in Comunicazione digitale e social media attivato dall’Università telematica Niccolò Cusano.
Si tratta di un percorsi di studi triennale finalizzato a formare profili esperti in scienze umane e sociali.
In particolare il programma approfondisce argomenti afferenti alle tecnologie digitali, ai sistemi di informazione, ai diversi settori dell’industria culturale, ai media mainstream e digitali, alla comunicazione istituzionale e d’impresa.
Il corso online di comunicazione digitale è caratterizzato da un programma attuale, aggiornato sulla base delle dinamiche e delle evoluzioni del settore.
La possibilità di frequentare le lezioni a distanza, comodamente da pc, garantisce allo studente la flessibilità necessaria per impostare l’apprendimento sulla base dei propri impegni personali ed eventualmente anche lavorativi.
Per chi intende iscriversi poi all’albo dei giornalisti professionisti è previsto un periodo di praticantato presso una redazione giornalistica e la frequentazione di uno dei percorsi di preparazione, della durata minima di 45 ore, promossi dal Consiglio Nazionale o dai Consigli Nazionali dell’OdG.
In alternativa al praticantato è possibile frequentare un un corso della durata biennale riconosciuto dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti.
Al termine di entrambi i percorsi è previsto un esame di idoneità professionale.
I guadagni
Così come per qualsiasi altra professione anche lo stipendio del giornalista è legato ad una serie di variabili tra le quali l’esperienza, la qualifica è chiaramente il tipo di contratto.
Come accennato in precedenza la professione del data journalist in Italia è ancora poco diffusa, ecco perché prenderemo in esame la retribuzione media che le statistiche hanno registrato nell’ambito del giornalismo in generale.
Per avere un’idea di massima, nel nostro Paese lo stipendio medio di un giornalista è di 38.000 euro lordi l’anno, ovvero circa 1.950 euro netti al mese.
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