Cosa fa un consulente del lavoro? Questa è sicuramente una delle domande che ti sarai posto più spesso se sogni di lavorare nel settore della consulenza economico-finanziaria.
Possiamo definire il consulente del lavoro come un libero professionista che si occupa di consulenza in ambito giuslavorativo in Italia, che possiede competenze nell’amministrazione del personale subordinato e parasubordinato per conto delle imprese ed enti.
Questo professionista si occupa di risolvere problemi di inquadramento del personale, gestisce relazioni, comunicazioni e pratiche principalmente con i Centri per l’Impiego, la Direzione del Lavoro, l’INAIL, l’INPS e con le Organizzazioni Sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro. In sede di contenzioso, può anche assistere il giudice, le aziende o i privati.
Vediamo ora, nello specifico, chi è e cosa fa il consulente del lavoro e come intraprendere questa professione.
Ecco come diventare consulente del lavoro in Italia
Quali sono le mansioni di un consulente del lavoro e cosa fa nello specifico? Di quali competenze c’è bisogno per intraprendere questa professione? Rispondiamo a queste domande nei prossimi paragrafi di questa guida dell’Università Niccolò Cusano.
Consulente del lavoro: cos’è
Apriamo la nostra guida con una definizione del consulente del lavoro, per comprendere meglio qual è il perimetro d’azione di questo professionista.
Come abbiamo accennato, i consulenti del lavoro si occupano di coadiuvare grandi aziende e PMI nella gestione del personale nel rispetto delle leggi vigenti in materia.
Secondo la legge, ogni azienda è tenuta ad adempiere ad una serie di azioni per le quali un professionista è assolutamente necessario. A tal proposito, possiamo identificare una serie di mansioni ascrivibili al consulente del lavoro, che tratteremo nel dettaglio nel prossimo paragrafo.
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Mansioni del consulente del lavoro
Le principali attività del consulente del lavoro possono essere riassunte in questi punti:
- Effettua l’inquadramento dei dipendenti di un’azienda;
- Assolve agli adempimenti previdenziali e assicurativi;
- Elabora paghe e contributi;
- Funge da consulente nei contenziosi;
- Funge da consulente in materia di lavoro;
- Offre consulenza tecnica di ufficio o di parte;
- Esercita funzioni in ambito delle segnalazioni di denuncia di attività di antiriciclaggio e finanziamento del terrorismo.
Per adempiere a tutti questi compiti, servono una serie di conoscenze e abilità, in particolare su tematiche come:
- Diritto privato e pubblico
- Economia aziendale
- Adempimenti e scadenze fiscali
- Elementi della normativa sulla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori in tutti i settori di attività privati e pubblici
- Elementi di ragioneria
- Normativa in materia di tutela della Privacy
- Diritto del lavoro, sindacale e tributario
- Normativa previdenziale e pensionistica
- Normativa sui contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL)
- Procedure di gestione del personale
- Elementi di normativa fiscale e tributaria
- Sistemi retributivi
- Normativa sul mercato del lavoro
- Tecniche di gestione contabile e finanziaria e della contrattazione
- Vocabolario tecnico fiscale, del lavoro e della legislazione sociale
Fare il consulente del lavoro: il percorso
Ora che abbiamo visto cosa fa il consulente del lavoro, vediamo qual è l’iter da seguire per diventare un professionista in questo campo.
Possiamo identificare tre fasi fondamentali del percorso per diventare consulenti del lavoro:
- Titolo di studio universitario
- Praticantato
- Esame di Stato e iscrizione all’Albo
Titolo di studio universitario: laurea Unicusano
Per diventare un consulente del lavoro c’è bisogno di un titolo di studio universitario: non c’è una laurea specifica, ma l’area di riferimento è sicuramente quella giuridica o economica.
A tal proposito, i corsi di laurea Unicusano sono la soluzione ideale per apprendere tutte le conoscenze che servono per intraprendere questa professione.
Il corso di laurea quinquennale in Giurisprudenza ha un focus sull’aspetto del diritto e della legge, mentre i corsi di laurea in economia hanno un focus orientato al lato economico-finanziario.
Qualunque sia la tua scelta, entrambi i percorsi permettono lo svolgimento di questo lavoro. La didattica dei nostri corsi, curata dai massimi esperti del settore, è erogata online, grazie ad una piattaforma di e-learning attiva 24 ore su 24. Ciò ti consente di gestire al meglio i tempi del tuo studio e conciliare la formazione anche con un eventuale lavoro.
Per informazioni specifiche sui corsi di laurea Unicusano afferenti a questo mondo, consulta le pagine ufficiali dedicate. Queste sono:
Corsi di Laurea dell’area giuridica
Corsi di Laurea dell’area economica
- Corso di Laurea in Economia Aziendale e Management (L-18)
- Corso di Laurea Magistrale in Scienze Economiche (LM-56)
Praticantato
Dopo la laurea, il passo successivo è il praticantato, necessario per poter accedere all’Esame di Stato ed essere così inseriti nell’Albo di categoria.
Così come indicato dall’art. 9 comma 6 del DL 24/01/2012 e successive modificazioni, il praticantato del consulente del lavoro consiste in un periodo di tirocinio non superiore ai 18 mesi, presso lo studio di un consulente o di uno dei professionisti indicati dall’art. 1 della legge 12/1979.
Oltre a questo, occorre iscriversi al registro dei praticanti, che servirà ad attestare il periodo di tirocinio presso uno studio accreditato, sotto la supervisione di un esperto.
Esame di Stato e iscrizione all’Albo
A seguito del periodo di praticantato per diventare consulente del lavoro, il candidato dovrà affrontare l’Esame di Stato per poter esercitare la professione e iscriversi all’Ordine dei Consulenti del Lavoro e al relativo Albo professionale.
L’Esame di Stato si svolge nelle commissioni territoriali, formate da membri del Ministero del Lavoro, dell’INPS, dell’INAIL e da un professore ordinario di materie giuridiche.
L’esame consta di due prove scritte e una orale:
- La prima prova scritta è un tema sul diritto del lavoro e sulla legislazione sociale
- La seconda prova scritta è di natura teorico-pratica sul diritto tributario, a scelta della Commissione.
Il tempo a disposizione dei candidati per le prove scritte è 7 ore e potranno utilizzare testi giuridici non commentati.
La prova orale consiste in un confronto su diverse materie inerenti alla professione che si andrà a svolgere, come diritto del lavoro, legislazione sociale, diritto tributario, elementi di diritto privato, pubblico e penale, ragioneria, rilevazione del costo del lavoro e formazione del bilancio.
Una volta superato l’Esame di Stato, dovrai iscriverti all’Albo professionale per essere abilitato all’esercizio della professione.
Questo Ordine disciplina aspetti come:
- Amministrazione del personale (subordinato, autonomo e parasubordinato);
- Ammortizzatori sociali (consulenza ed assistenza);
- Risoluzione rapporti (mobilità, licenziamenti collettivi, ecc.);
- Contenzioso del lavoro, amministrativo, previdenziale, assicurativo, sindacale, giudiziale e stragiudiziale;
- Dichiarazione e denunce previdenziali, assistenziali, assicurative e fiscali;
- Contrattualistica (contratti, certificazione, conciliazioni, arbitrati);
- Consulenze tecniche di parte (controversie di lavoro, previdenziali, assicurative, di assistenza sociale, fiscali e in atti aventi natura negoziale).
Così come per altri lavoratori appartenenti a ordini professionali, anche i consulenti sono tenuti a osservare l’obbligo della formazione continua, che comprende un tetto di 50 crediti formativi da conseguire nell’arco di due anni. Una volta completato questo iter, potrai lanciarti in questa professione aprendo un proprio studio e iniziando a prendere contatti con le aziende.
Su cosa fa il consulente del lavoro e sul percorso da fare per intraprendere la professione abbiamo detto proprio tutto: non ti resta che iniziare dalla formazione con i corsi di laurea dell’Università Niccolò Cusano. Per iscriverti ai nostri corsi di laurea, scrivici sul form o chiama il numero verde 800.98.73.73